8. Ennesimo fallimento...

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-DAZAI! NO! lFERMO! TI PREGO SCENDI! NO! DAZAI! DAZAI- Atsushi iniziò a saltellare sventolando le mani per aria, cercando di raggiungere il ponte il più velocemente possibile, trascinando letteralmente Kyouka tenendola dal polso, facendola quasi cadere su un cagnolino e scontrare contro una vecchietta dall'aria particolarmente minacciosa.

-Fammi concentrare, Atsushi- Lui gonfiò puerilemente le guance, salendo in piedi sulla ringhiera del ponte, tenendo tranquillamente le mani in tasca, come se stesse facendo qualcosa di comune, come bere un bicchiere d'acqua o addirittura respirare.

-NO! NON TI BUTTARE! NON PUOI! SEI TROPPO GIOVANE! ASPETTA!- Gli saltò addosso, tirandolo sul marciapiede afferrando il lungo giubbotto color nocciola, facendo sbilanciare il collega.

Dazai cadde addosso all'albino, mugugnando infastidito sfilando a malincuore le mani dalle tasche calde per tirarsi sù, aiutandosi aggrappandosi al kimono rosso con decorazioni bianche floreali della ragazzina più piccola, l'unica rimasta in piedi e apparentemente illesa nella confusione generale.

-Siete troppo rumorosi- Disse Kyouka con lo stesso entusiasmo di un bambino che deve andare dal dentista, sistemandosi il kimono porgendo la mano all'amico più giovane per aiutarlo ad alzarsi.

Atsushi all'inizio sembrò ignorarla, rantolando e contorcendosi tenendosi la schiena, piagnucolando dolorante massaggiandosi di tanto in tanto i gomiti.

Dazai guardò con avidità il fiume tanto agognato, brontolando tra sè e sè di aver fallito per l'ennesima volta il suo tentativo suicida, appoggiandosi alla ringhiera con gli avambracci, sporgendosi di poco a guardare di sotto, osservando l'acqua scorrere rumorosa e impetuosa.

-Tutto okay?- Chiese nel sentire Atsushi squittire di dolore per la dodicesima o tredicesima volta, poggiando i palmi delle mani sui fianchi.

-S-Secondo te?!- Strillò ironico, notando finalmente la mano tesa della ragazzina, rimasta ferma in quella posizione in attesa di un movimento del ragazzo -Grazie Kyouka...-

-Prego- Rispose lei, tirando poi Dazai dal cappotto, facendolo voltare.

-Che c'è?- Mugugnò con le guance gonfie, simile ad un bambino troppo cresciuto (e forse lo era~).

-Andiamo lì?- Indicò un piccolo furgoncino sul bordo della strada che, circondato da persone di ogni tipo, distribuiva dei panini e alimenti da rosticceria.

-Come volete- Si strinse nelle spalle, lanciando un paio di monetine all'albino che, goffo come era, ne prese solo due, dovendosi poi chinare per raccogliere le altre da terra.

-Grazie- Il tono di voce non cambiò nemmeno quella volta, afferrando saldamente Atsushi dal polso, trascinandolo verso il furgoncino sussurrandogli cosa avrebbe voluto mangiare.

Dazai restò da solo appoggiato alla ringhiera del ponte, ad ascoltare i rombi rumorosi delle numerose auto che transitavano di lì e lo scroscio incessante dell'acqua sotto stante.
Sospirò pesantemente, annoiato e frustrato, tossendo subito dopo per via dello smog presente in quella zona.

Quanto gli sarebbe piaciuto vivere in un boschetto, o in una campagna. Con aria limpida e profumata, non annebbiata e male odorante.
Respirare, in quella città, era percepito più come una tortura che come una necessità.

Bhe, dopo tutto il tasso di inquinamento lì era molto alto... troppo alto.

Comunque, si girò non appena vide Atsushi e Kyouka tornare da lui, chiamandolo per nome.

-Ecco il resto- Atsushi lasciò cadere nelle sue tasche alcune monetine, consapevole che il collega per niente al mondo avrebbe spostato le mani da quel piacevole tepore.

Stay. Forever. •Soukoku• ITAWhere stories live. Discover now