33. Dazai al limite

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Come promesso, ecco il capitolo! ^-^
(Ps: non uccidetemi, non è il massimo >-<)

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Dazai purtroppo non potè osservarlo avvicinandosi più di tanto,  desiderando di saltargli addosso e strappargli via quell'unico indumento rimasto.

-Vado a vestirmi- Lo informò poi il rosso posando il phon, uscendo dal bagno e correndo di sopra, scalzo.

-Dannazione, Chuuya...- Dazai recuperò dallo stendipanni un paio di jeans neri e una T-Shirt dello stesso colore, indossandoli -Non posso farmi un'altra doccia..- Borbottò tra sè e sè, sfiorando il rigonfiamento, fin'ora tenuto nascosto, sul cavallo dei pantaloni.

Si lavò il volto con acqua ghiacciata, consapevole di non concludere niente, uscendo dal bagno chiudendo la porta e dirigendosi in cucina.

Vide Chuuya seduto sul tavolo con le gambe accavallate impegnato a bere un goccio di vino da un bicchiere, indossando un pantaloncino nero, un maglione largo e rosso e il solito cinturino al collo.

-Non ubriacarti, okay?- Dazai gli tolse il bicchiere dalle mani non appena l'ebbe finito, posandolo nel lavabo.

-Ne ho bevuto solo un dito!- Protestò Chuuya, veritiero, leccandosi le labbra soddisfatto -Mi passi una barretta di cioccolata?- Gli chiese poi, indicando uno dei pensili.

-Okay- Frugò all'interno, prendendo poi lo snack passandolo al volo al rosso.

Lui tolse la carta, iniziando a mangiare tranquillamente la barretta, guardando il castano dritto negli occhi.

-Non volevi mangiare qualcosa di dolce?- Domandò inclinando il capo di lato, leccando il pezzetto di cioccolata che teneva tra le dita.

-Eh...?- Reagì solo dopo qualche secondo, palesemente distratto da qualcosa che Chuuya aveva sul labbro.

-Non volevi mangiare qualcosa di dolce?- Ripetè roteando gli occhi, annoiato, leccandosi le dita per togliere i resti del cioccolato -Prendi una di queste, no?- Lo guardò passando la lingua sulle labbra, sventolando in aria la cartacce rimasta.

Ciò che fece riscuotere il castano fu proprio la naturalezza con cui Chuuya si atteggiava, solito a comportarsi in questo modo, facendo sentire al coinquilino una certa pressione.

"Ora basta..."

Dazai non gli rispose, scattando fulmineo verso il ragazzo, aprendogli le gambe e lasciando passare le braccia dietro le ginocchia del più minuto, bloccandogli i polsi sul tavolo.

-Chuuya...- Il castano lo guardò particolarmente serio, con un tono simile a quello che si usa quando si dà un ammonimento.

-Ch-Che stai facendo!? Lasciami!- Chuuya arrossì violentemente, liberando i polsi con uno strattone, poggiando le mani alle sue spalle, sul tavolo, cercando di spostarsi strisciando all'indietro.

Dazai, però, lo prese dalle spalle, costringendolo a poggiare la schiena sul legno, spostandolo poi con il bacino più vicino al suo.
Sfregò voglioso il cavallo dei pantaloni sul ragazzo, facendolo squittire ed arrossire violentemente.

[Attenzione: Sesso esplicito. Parole esplicite. Mi scuso se non risulterà il massimo, ma sono alle prime armi. Per i più sensibili consiglio di non leggere.]
(Ma che lo dico a fare che siete tutti pervertiti?)

-D-Dazai!? Ch-Che diamine s-Aah!- Chuuya cercò vano di spostarsi, lasciandosi sfuggire un gemito molto acuto nel sentire l'altro strofinarsi sulle sue natiche.

-No ne posso più... mi provochi continuamente....- Dazai ansimò pianissimo, ghignando vagamente nel sentire l'ultimo gemito del ragazzo -Voglio scoparti..- Mugolò senza mezzi termini, alzandogli la maglietta non spostando le braccia da dietro le sue ginocchia, per tenergli le gambe aperte.

Stay. Forever. •Soukoku• ITAWhere stories live. Discover now