28. Si torna in missione

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-ONIIII-CHAAAAN- Yumeno entrò correndo, spingendo di lato il biondo e saltando letteralmente addosso al rosso, facendolo cadere sulla scrivania.

-C-Calmo! Ehy! Fermo! Q!- Chuuya cercò di staccarlo, mentre il bambino si avvinghiava al suo petto e gli riempiva le guance di baci.

-I MIEI DOCUMENTI!- Kunikida si disperò cercando di recuperare tutti i fogli sparsi, di nuovo, per l'ufficio -IO TI AMMAZZO, MOCCIOSO!- Guardò Q in cagnesco, facendo un passo indietro non appena vide il rosso fulminarlo con lo sguardo.

-Calmo Q!- Chuuya riuscì finalmente a farlo spostare di poco, tornando seduto senza spostare il bambino dalle sue gambe.

-Perchè hai fatto così tardi? Che stavi facendo? Mi hai fatto preoccupare!- Si strinse alla sua camicia, giocherellando con le cinghie che l'altro indossava.

-Stavo dormendo- Mugugnò lui, ricordando con nostalgia quel pomeriggio. Gli sarebbe piaciuto restare a letto. -Avevo sonno-

-Una di queste sere posso venire a dormire con te? Ti prego~ - Lo guardò cercando di risultare il più dolce possibile, facendo scappare un sonoro "Aww" a tutti quanti, meno Kunikida.

Lui stava ancora imprecando sotto voce, sistemando le cartoffie.

-Ehy, ma dov'è Naomi? A quest'ora, di solito, sarebbe saltata addosso a Yumeno per coccolarlo- Dazai si girò a guardare Jinnichiro, facendolo stringere nelle spalle.

-È di sotto a lavorare... Negli altri uffici...- Spiegò stando seduto su una sedia girevole, continuando a roteare lentamente su se stesso.

-Sono finiti i biscotti- Kyouka sbuffò appoggiandosi al braccio di Atsushi, seduti su uno dei tanti divanetti versi, che a sua volta si appoggiò a Rampo, occupato a contemplare un bicchiere con all'interno della camomilla.

Sì, era ancora fissato con le macchinette delle bevande.

-È successo niente mentre non c'eravamo?- Chuuya lasciò che il più piccolo giocasse con la sua camicia, guardando tutti i presenti nella stanza.

-No..- Akiko si alzò, avvicinandosi con un sorrisetto -Chuuya? Dai~! Li facciamo quei test~? Per favore~-

-Ti ho già detto di NO- Il rosso sbuffò coccolando il bambino, guardando la ragazza negli occhi.

-Uffa!- Gonfiò puerilmente le guance, incrociando le braccia al petto -Non puoi nemmeno darm--

-Ti ho detto di NO- Ripetè guardandola male, cercando di ignorare lo sguardo insistente di Dazai che chiedeva spiegazioni.

-Ma di cosa state parlando...?- Chiese ad un certo punto, stanco di non ricevere attenzione.

-Di niente. Non stavamo parlando di nie- Chuuya non potè completare la frase che si sentì una donna urlare e singhiozzare in corridoio, spalancando la porta con un sonoro tonfo.

Aveva dei lunghi capelli castani ad incorniciarle il volto pallido rigato di lacrime, mentre gli occhi del medesimo colore erano spalancati in un'espressione di terrore. Indossava un abito rosso che le arrivava sopra il ginocchio, una giacca di pelle bianca e un paio di scarpe con un piccolo tacchetto.

-L-La mia bambina! L-La ba-bambina! L'hanno p-presa!- Singhiozzò istericamente, mentre alle sue spalle veniva fuori un uomo alto della stessa età della donna, vent'anni circa.

Era vestito di nero, con una giacca felpata tirata sù lungo le braccia, e i capelli corvini letteralmente sparati verso l'alto con del gel.

-Calmati, dannazione! Sembri una pazza!- Le urlò contro, spingendola di lato per mettersi di fronte a lei, cercando di nasconderla agli occhi dei vari detective.

Stay. Forever. •Soukoku• ITAWhere stories live. Discover now