21. Di ritorno a casa!

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Piccola sfida, ehehe:
Arriviamo a 20 like ed oggi pubblico il prossimo capitolo! OwO

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-Okay!- A quel punto sorrise, sgusciando via dalle braccia di Chuuya, tirando fuori la bambola dalla borsa -Tienila tu! Il mio Onii-Chan si fida di te, quindi posso farlo anche io! Custodiscila usando lo Squalificato!-

Dazai inarcò le sopracciglia, inginocchiandosi per arrivare all'altezza del volto del bambino, scuotendo il capo.

-Yumeno, devi imparare a sfruttare i tuoi poteri. Tienila tu- La rimise nella borsa, facendo tremare violentemente il più piccolo.

-N-Non la voglio! Non voglio fare ancora del male!- Si spostò subito, battendo la schiena sulle gambe di Chuuya, facendolo mugolare dolorante per via delle ferite.

-Yumeno...- Dazai lo guardò incredulo e preoccupato, accarezzandogli il capo -Non farai del male a nessuno. Ti aiuteremo noi-

-Davvero?- Alzò il viso per ricevere una conferma da Chuuya, non essendo ancora in perfetta sintonia con il castano.

-Ovvio. Non ti lasceremo far diventare la gente pazza come Kajii- Sghignazzò il rosso accarezzandogli appena i capelli, facendo ridere il più piccolo.

-Okay...Però tu stai fermo con le mani! Ricorda che ti odio!- Rimise la bambola nella borsa, scostando poi la mano del castano sentendola sfiorargli la guancia.

Corse in corridoio gridando il nome della ragazzina dal kimono rosso, chiudendo la porta con le un tonfo, facendo scoppiare a ridere gli altri due.

Entrambi si fermarono di colpo per poter sentire la risata dell'altro, sviando subito lo sguardo quando i loro occhi si scontrarono. Chuuya arrossì molto.

-Bene... ora è meglio andare a casa- Dazai si alzò, stiracchiandosi e guardando l'orologio. Erano le sette di sera.

-Non me la seno proprio di usare i poteri per tornare nella casa nel boschetto- Mugugnò Chuuya, stanco, stropicciandosi teneramente un occhio.

-Ti ricordo che ora verrai a vivere da me- Mugugnò Dazai gonfiando puerilmente le guance, osservando intenerito il rosso che, nel sentirlo, si bloccò all'istante.

-....Cazzo- Si morse il labbro inferiore, guardandolo dritto negli occhi.

-Esattamente- Dazai sbuffò dirigendosi verso la porta, tirando fuori dalla tasca le chiavi dell'auto -Dai, dobbiamo andare a cercare la mia auto e poi a prendere le tue cose- Lo guardò da sopra una spalla, aprendo la porta e facendolo passare per primo.

-Ti sembro una donna?- Mugugnò arrossendo per il gesto, passandogli davanti per raggiungere il corridoio.

-Un po- Sghignazzò seguendolo ed affiancandolo, dandogli una gomitata al braccio.

-Idiota.- Ringhiò dandogli un pugno al braccio, facendolo andare a finire contro il muro -Comunque, in che senso dobbiamo andare a cercare la tua auto?- Lo il guardò confuso, ghignando vagamente nel constatare che gli aveva fatto un po male.

-Non ricordo dove l'ho parcheggiata l'altra sera, quando c'è stato il sequestro del palazzo- Mugugnò come un bambino, spalancando la porta dell'ufficio con un calcio.

Tutti sussultarono e si girarono a guardarlo, mentre un Q cuccioloso stava attaccato al kimono di Kyouka.
Lei non sembrava infastidita, anzi sussurrava qualche frase e rideva appena con lui.

-Stiamo andando a casa- Annunciò Dazai, prendendo da sopra una delle scrivanie una pila di documenti, sistemandoli in un contenitore apposito che diede a Chuuya -Usalo per coprire la ferita. Non potrai di certo camminare per le strade con un buco nei jeans e la pelle lacerata-

Stay. Forever. •Soukoku• ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora