27. Akiko, NO!

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E COME PROMESSO, ECCO L'ALTRO CAPITOLO! Grazie dei like ^-^

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-Smettila di scappare! Non hai scampo!- Chuuya si sedette di profilo sul corrimano, scivolando un paio di gradini più in basso rispetto a Dazai, saltando giù.

Velocemente afferrò il castano dal colletto, sbattendolo al muro mettendosi in punta di piedi per stare faccia a faccia con lui, salendo di un gradino più in alto per aiutarsi.

-Cosa mi farai ora, Chuchu?- Ridacchiò lui spostandogli le ciocche ribelli dal volto, tranquillo, facendolo solo avvampare di piú.

-Sei un idiota..- Si scostó, lasciandolo dandogli le spalle e nascondendosi nella giacca.

-Come se non ti fosse piac- Ridacchiò lui, interrompendosi immediatamente nel percepire la lama di un pugnale prenderlo di striscio sulla guancia, tagliandogli la punta di una ciocca.

-Non ti permettere, Dazai- Rimase di spalle, stringendosi nella giacca -Non ti permettere, hai capito? Non sono quel genere di persona.- Proseguì, abbassando gradualmente il tono della voce.

-Chuuya...- Storse la bocca, forse sentendosi un po in colpa, grattandosi la nuca.

Si avvicinò velocemente, prendendogli piano un polso facendogli salire quei pochi gradini che mancavano al pianerottolo.

-Sai che non volevo farti sentire una persona facilmente... abordabile- Mugugnò come un bambino, un po dispiaciuto, beccandosi un'occhiataccia dall'altro.

-Tu e la tua solita delicatezza...- Roteò gli occhi, sospirando esasperato, però con un vago sorrisetto -Dai, andiamo in ufficio- Continuò, avviandosi al piano sopra il loro trascinando il castano per un polso, facendolo sorridere
Lo aveva perdonato.

Il rosso spalancò la porta con un calcio, facendo sussultare tutti i presenti nell'ufficio..
Addirittura Kunikida cadde a terra, spargendo sul pavimento tutte le cartoffie che teneva tra le mani.

-Siamo arrivati! Eccoci!- Dazai spinse il più basso dalle spalle, facendolo entrare e quasi cadere, ma subito lui si girò, afferrandolo dalla cravatta e tirandolo.

Chuuya si appoggiò velocemente ad una scrivania, restando in piedi, mentre il coinquilino biombava a terra con un forte tonfo.

-Ah! E ora come la mettiamo, stangone?- Il rosso ghignò, premendo il ragazzo sul pavimento poggiando un piede sulla sua schiena.

-Sei un tappetto stronzo, Chuchu- Mugugnò il castano gonfiando puerilmente le guance, guardandolo appoggiandosi sugli avambracci -E togli quel piede! Voglio alzarmi!-

-Altrimenti che mi fai? Mi appendi al muro con le bende?- Ghignò con aria di sfida, pressando di più il piede sul suo corpo.

-Ti brucio il cappello- Minacciò storcendo la bocca, guardando il giovane dritto negli occhi azzurro mare -E ti cancello tutte le canzoni che hai nella playlist del tuo cellulare- Aggiunse, facendo ringhiare con disappunto il più basso.

Chuuya amava la musica: la ascoltava tutte le volte che ne aveva l'occasione, spesso anche mentre lavorava in ufficio o quando cucinava.
Da quanto sapeva Dazai, il rosso si divertiva a cantare e ballare quando era solo.
Ed era anche bravo!

Qualche volta, si era riproposto il castano, lo avrebbe portato in qualche locale per poter ballare.
Dopo tutto, anche lui sapeva certi passi.
Quando stava ancora alla Port Mafia aveva imparato non per passione ma per lavoro: poteva pur sempre essere utile durante le missioni!
Chuuya, invece, sembrava averlo fatto un po per piacere e un po per dovere.

Stay. Forever. •Soukoku• ITAWhere stories live. Discover now