16. Quando giochi sporco, rischi di bruciarti

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Bryan

I jeans stretti che le fasciano perfettamente le gambe, la maglietta nera che aderisce perfettamente al suo busto, mettendo in evidenza il suo seno prosperoso, i capelli neri che le incorniciano il il viso, e le sue labbra tinte di rosso che mette in risalto ancora di più la sua bellezza.
Gioca con una ciocca di capelli, mentre sta seduta sul parapetto, con le gambe a penzoloni, e non posso fare a meno di chiedermi a cosa stia pensando.

L'altra volta mi ha fatto prendere un cazzo di colpo.
Se fosse caduta realmente? Penso che mi sarei sentito una merda per tutta la vita, perché si sarebbe fatta male o sarebbe morta davanti ai miei occhi.
Nei suoi occhi color carbone leggo la sua attrazione per la morte.

Come fa una ragazza ad essere così...Fuori dagli schemi? Sembra una cazzo di visione; un essere che proviene da un altro pianeta, perché è la prima volta che incontro una ragazza come lei.

Vorrei leggere i suoi pensieri, non mi piace quando sembra con la testa fra le nuvole.
Le dà un'aria da brava ragazza, tranquilla, come tutte le altre.
Ma, quando ti guarda negli occhi, scatena una guerra dentro di te.

Si alza in piedi sul parapetto, e alza le braccia in aria, stiracchiandosi.
Come cazzo fa a non avere paura?
Fa un salto e scende dal parapetto, rientrando nella stanza.

« Che hai da guardare? » chiede con tono duro e minaccioso. Neanche se le avessi fatto chissà cosa. Non capisco i suoi sbalzi d'umore. Che sia in quel periodo del mese?

« Per caso ti è venuto il ciclo? » le chiedo, cercando di usare un tono divertito.
Inclina la testa verso di me e corruga la fronte. M studia per un secondo e si gira. Odio quando mi osserva in questo modo, per poi non rispondere alle mie domande.
Prende dei vestiti puliti e va verso il bagno.

Si chiude dentro, senza dire una parola e sbuffo.
Questa ragazza mi manda fuori di testa, anche quando non parla.
Non capisco mai cosa le passa per la testa. A volte sembra calma, riesce ad intrattenere una conversazione, ma poi ritorna ad essere solita ragazza stronza, fredda come il ghiaccio, incapace di sciogliersi.

È incredibile, e odio ammetterlo, ma la preferisco quando lancia i fulmini contro di me, anziché restare in silenzio silenzio.
Ad evitare gli argomenti è bravissima.
Ad ignorare le persone anche.
A stare in silenzio è un'esperta.
In così poco tempo non ha mai smesso di stupirmi ogni volta.

Bussano alla porta e mi alzo dal letto, per andare a vedere chi è.
Quando la apro, trovo una ragazza che mi sembra di aver già visto, che mi sorride in modo buffo.
« Ciao, disturbo? » mi chiede. Sono sicuro sia una stagista che alloggia in questo hotel.
Mi guardo alle spalle, e poi scuoto la testa.
« No. Ti serve qualcosa? » le chiedo, incrociando le braccia al petto.
I suoi occhi sono puntati sui miei pettorali, e scommetto che vorrebbe farsi scopare da me seduta stante.
« La mia amica... Quella di prima, ricordi? Mi ha mandato a chiederti se hai voglia di cenare con lei stasera. » chiede, senza distogliere lo sguardo dal mio fisico e ridacchio. Ma cosa hanno in mente queste ragazze? Anche se, non mi dispiacerebbe divertirmi un po'.

« Accetto. » dico, con un ghigno.
La ragazza spalanca la bocca, e gli occhi le si illuminano, come se fosse lei al posto della sua amica.
Inizia a battere le mani e poi ritorna ad essere seria. Si schiarisce la gola, prima di salutarmi, e mi informa che la sua amica mi aspetterà giù tra un'ora.
Succede sempre così. Sono più le ragazze che ci provano con me, anziché io.

Non ho bisogno di rimorchiarle, perché basta uno sguardo per farle cedere.
Tiro fuori una maglietta nera e un paio di jeans a vita bassa, e mi cambio, dato che Jocelyn è ancora chiusa in bagno.
Lancio i vestiti usati sulla poltrona, e mi guardo allo specchio, cercando di sistemare i miei capelli.

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