Canzone per il capitolo: Sign of the times - Harry Styles
La mano ferma sulla porta, indecisa se entrare o no. So che avrò davanti a me un Bryan molto confuso e incazzato, probabilmente. Non saprei da dove iniziare, non saprei come spiegargli. Non voglio mica tenerlo prigioniero qui. È libero di fare ciò che vuole, anche di odiarmi.
Semplicemente non deve immischiarsi nei miei affari e andrà tutto bene.
Il palmo della mia scivola sulla superficie di legno, fino a raggiungere la maniglia. La stringo, prima di abbassarla, e sospiro. Prima o poi questo sarebbe successo. Era soltanto questione di tempo.
È un nuovo giorno, non cambia niente. Devo affrontare un'altra tempesta e fare finta di niente.
Apro lentamente la porta, ma poi entro dentro e la richiudo velocemente alle mie spalle. Noto un paio di guantoni sul pavimento, e Bryan appoggiato con la fronte contro il sacco da boxe.« Almeno sai passarti il tempo » dico, facendolo voltare immediatamente verso di me. Le gocce di sudore scendono sul suo collo, ha i capelli umidi e un'espressione furiosa.
Gli sorrido, alzando una mano per salutarlo, ma lui mi dà le spalle e va a sedersi sulla panca, appoggiando gli avambracci sulle sue cosce.
Kimberly è nel suo solito angolino, come un topo, ormai neanche ha il coraggio di guardarmi.«Ciao, raggio di sole! Come hai dormito? » entrambi mi guardano, non capendo a chi io mi stia riferendo. Kimberly abbassa nuovamente lo sguardo, giocherellando con le sue dita, e Bryan resta seduto, ma girato verso di me.
Dalla faccia che si ritrova in questo momento, potrei scommetterci che sia arrabbiato con me.
Stringe i denti, posso vederlo, la sua rabbia è grande. Distoglie lo sguardo, non vuole guardarmi in faccia.
Bene, se non vuole parlare, non è un problema mio.
Raccolgo i capelli in una crocchia e vado a prendere la corda per riscaldarmi.
Sento il suo sguardo su di me, poiché indosso un semplice top, so che osserva il mio fisico.« Se non fosse per il tuo maledetto tatuaggio...» mormora, consapevole che lo stia guardando.
« È bello, vero? L'ho creato io » rispondo, iniziando a saltare. I suoi occhi sono puntati su di me, e vedo Kimberly ghignare. Sul serio? È l'ultima che dovrebbe farlo.
« Perché, Iris? Dimmi perché! » alza il tono della voce, ma lo ignoro e continuo a saltare la corda. Mi rendo conto che per la prima volta mi ha chiamata con il mio primo nome, è un po' inquietante.
Mi fermo e getto la corda vicino a Kimberly.« Il mio nome pronunciato da te sembra una condanna a morte » lo guardo, trattenendo un sorriso. Vorrei sapere cosa pensa realmente di me, entrare nella sua testa per sapere esattamente ogni suo pensiero. Il punto è che, se mi odiasse davvero, non mi importerebbe.
La porta si apre ed entrano i miei migliori amici. Thomas resta in piedi, con le braccia incrociate, appoggiato alla porta.
Adam va a sedersi sull'altra panca, e ci guarda con fare curioso.« Non siamo stati in così tanti neanche a Natale » dico, suscitando una risata divertita da parte di Adam e Thomas.
« Togliamoci le maschere, Iris » il tono di Bryan è quasi minaccioso, ma non mi fa paura. Vado a sedermi per terra, appoggiata al muro, e lui viene verso di me, sedendosi di fronte, ma non troppo vicino.
« Non ho mai indossato maschere, Bryan. Semplicemente non ho raccontato i miei affari in giro. La chiami falsità? » i suoi occhi sono spenti, privi di emozioni.
Mi guarda intensamente, senza distogliere lo sguardo, e poi ghigna.« Non avrei dovuto venirti dietro. Voi donne siete delle manipolatrici. Ottenete ciò che volete, e poi sparite » sputa, con rabbia.
« Io sono ancora qui, ma non sono qui a giurarti amore eterno. Faceva parte del piano farti innamorare, va bene? Dovevo arrivare a quel viscido verme, che chiami padre » spiego, mantenendo un tono calmo.
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Distruggi ciò che ti ha distrutto || Bad Girl ||
RomanceQuesta storia è frutto della mia fantasia perciò, SE VOI NON NE AVETE, NON COPIATE, GRAZIE. (: Iris Jocelyn Brooks. Un nome, un mistero. Iris non è una ragazza come tutte le altre. La sua adolescenza è stata tutt'altro che facile. A quindici anni...