42. Io divento ciò che sono

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Io odiavo la violenza. Da piccola, non appena mio padre guardava un film d'azione, io mi rifugiavo nella mia stanza.

Odiavo vedere tutti quei colpi, tutto quel sangue. Oggi io amo i film d'azione, e la violenza la uso eccome. Certo, non colpisco le persone per hobby, quasi, però serve.

Ed è per questo motivo che a Kimberly do il suo pugno mattutino.

Dopo averla sfiorata al braccio, Adam si è preso la briga di darle ciò di cui aveva bisogno per disinfettare la ferita. Sapeva che né io e né Thomas l'avremmo aiutata, perciò può ritenersi fortunata.
Non ho intenzione di ucciderla, ma ho intenzione di farle molto male, giorno per giorno.

Ha i lividi sul viso, del sangue secco al labbro e al naso, e dovrebbe ringraziarmi per averla lasciata in vita ancora. L'ho lasciato in quella stanza per giorni, e neanche le permetto di lavarsi.

Ho bisogno di finire velocemente questa merda di piano. Da una parte vorrei fare tutto in un giorno, dall'altra parte mi diverte vedere John fallire lentamente.
Voglio vederlo strisciare come un verme, chiedermi perdono.

Non mi dispiace affatto vedere Bryan disperato. Voglio che lui sappia come ci si sente a perdere una persona che si ama.
Voglio vederlo piangere, gridare, mettersi contro suo padre.
Voglio vederlo mentre mi dà la caccia, inconsapevolmente.

Voglio guardarlo negli occhi e fargli capire che con me non è come con chiunque.
Voglio vedere la sua faccia quando scoprirà che dietro tutto ciò ci sono io.

Voglio vedere il suo odio nei miei confronti, voglio vederlo arrabbiato e dare di matto.

Adam ha cercato ogni singolo parente della madre di Bryan. Ha scoperto che ha una sorella, quindi ha fatto un paio di modifiche.
Ha scritto una lettera al computer, facendo finta che sia stata scritta dalla madre di Bryan, dove chiedeva esplicitamente aiuto a sua sorella.
Nella lettera le chiedeva di non dire niente a John del suo arrivo a Chicago, spiegando di aver trovato un buon ospedale per curarsi, e che John non lo deve assolutamente scoprire, altrimenti saltano le cure.
Sua sorella, come una brava signora, ha risposto alla lettera dicendo di rispettare ogni suo desiderio.

Il punto è che la madre di Bryan non ne sapeva nulla. Sapeva soltanto che stesse andando a trovare sua sorella, e probabilmente ne sarà rimasta parecchio delusa.

Adam e Thomas hanno fatto di tutto per fare andare bene le cose.

La sorella di quella povera donna sa che sia a Chicago, in un ospedale sicuro, dove non ricevono neanche visite, mentre la madre di Bryan si aspettava realmente di passare un po' di tempo con sua sorella, dato che non voleva realmente che il figlio la vedesse morire.

Ho incaricato delle persone di prendersi cura di lei. Una volta che è arrivata all'aeroporto, mi è stato riferito tutto quanto.
Inizialmente si è opposta e voleva chiamare la polizia, ma quando le hanno spiegato che in realtà le stavano offrendo una possibilità di guarire e non dare la soddisfazione a John di vederla morta, stranamente ha accettato subito.
Non sa neanche chi c'è dietro tutto ciò.

Ho intenzione di tenerla chiusa lì, non importa per quanto tempo, ho abbastanza soldi per farla guarire se sarà possibile, dato che non è neanche in fase terminale.

Lei ha una possibilità di vivere, e io farò di tutto per tenerla in vita e nascosta agli occhi di Bryan.

Quando sarà il momento giusto, scoprirà che sua madre è morta, così John non mi darà problemi e non le darà la caccia.

Un venticello fresco si eleva, spostando una ciocca di capelli sul davanti, coprendomi la vista.
Resto appoggiata alla mia macchina e guardo la villa davanti ai miei occhi.

Distruggi ciò che ti ha distrutto || Bad Girl ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora