49. Ora vado a cercare me stessa

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Welcome to the final show.

Iris

Sono morti. Sono entrambi morti.
Dovrei essere felice, dovrei sentirmi sollevata, eppure non provo niente, se non un vuoto immenso. Mi sento precipitare giù, e non ho la forza di aggrapparmi a niente, pur di non cadere.
In questo momento mi sento debole, senza forza, e priva di vita. Un corpo vuoto che cammina. Non ho niente dentro di me.

Sto, forse, morendo anche io?

Perché mi sento come se lo fossi già.

Ho lottato con tutte le mie forze fino alla fine, per poi autodistruggermi da sola.

Neanche l'amore può salvarmi.

Niente riesce a fare andare via il dolore. E io sento di impazzire. Impazzisco ogni singolo secondo quando penso a tutta la merda che ho passato in questi anni.
Ripenso a tutti gli sbagli che ho commesso, e mi sento così...strana.
Non mi dispiace chi sono diventata, ma non avrei mai pensato che sarei stata così priva di sentimenti.

Io sono umana, eppure non mi ci sento.

Ho cercato così tanto di mettere fine a tutto questo, e ora non riesco ad abituarmi.
Sono passati giorni dall'incidente e da quando non sento i ragazzi. Sento comunque di aver fallito in qualcosa.
E ora sono a Londra, dove avrei dovuto esserci da sempre.

Non ho lasciato che gli altri schiacciassero il mio ego. Non ho mai permesso di essere egoista con la mia vita, ma lei lo è stata con me. Ho superato gli ostacoli, l'ho fatto davvero, eppure eccomi qui.
Per quanto tempo ancora dovrò subire questo?
Che sia, l'essere nata, il mio sbaglio più grande?

Mi stropiccio gli occhi, ma non riesco ad alzarmi dal letto. Sono in un hotel, in un continente diverso.
Io e il mio maledetto odio, siamo sempre stati da soli.
Accendo la TV e sento ancora le notizie che girano.
La morte di John ha sconvolto molte persone, tranne me. Vorrei vedere la faccia di Bryan.
Chissà se mi odia. Ma non l'ho ucciso io. È ciò che merita, essere sotto terra.

E ho mantenuto la promessa. Sono finiti tutti sotto le sbarre. Ho consegnato le prove, anche se in modo anonimo.
Nessuno ha osato fiatare. Nessuno ha parlato di me.
Perché loro sanno, e io so, che finirebbe male per le loro famiglie.
Ho raggiunto il mio obiettivo, e ora? Ora che cosa devo fare?

Ora devo iniziare ad amare la mia vita, così non mi darà altri pugni. Nonostante io abbia amato il mio dolore, mi sento tradita da lui.
E vorrei urlargli di andare via e lasciarmi in pace, ma non posso, non riesco, non ne ho la forza.

« Allora, Allyson. Come ti senti? » le chiedo, sedendomi accanto a lei, a questo stupido tavolino del bar.

« Una merda. Come devo sentirmi? » chiede, stizzita. Storce il naso e sorrido tristemente.

« Non è colpa nostra se abbiamo dei genitori di merda, non pensi? » le domando, guardando altrove.

« Immagino di sì... Come hai fatto? Come hai fatto a superare tutto questo dolore? » mi chiede, con le lacrime agli occhi.

« Non l'ho superato, ci convivo da anni. » mormoro, pizzicandomi la punta del naso.

« Ti ho sottovalutata... Sei forte. » afferma, tirando su con il naso.

« Lo sarai anche tu. Probabilmente mia madre ha mostrato più affetto a te, che a me. Ma è un bene che tu non abbia conosciuto la parte peggiore di lei. Tuo padre merita di stare dietro le sbarre, ha fatto degli errori, deve pagare. » non mi sembra neanche vero di essere qui, e parlare proprio con lei. Non ci siamo mai sopportate, e ora mi sento in dovere di consolarla.
È rimasta sola anche lei. Ma dovrà cavarsela, è abbastanza grande da vivere da sola.

Distruggi ciò che ti ha distrutto || Bad Girl ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora