41. I sentimenti non si comprano su Amazon

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Mi fissa, sta in silenzio, ma i suoi occhi gridano. Vuole essere aiutata, vuole scappare, nascondersi. Si guarda intorno, analizza ogni cosa, alla ricerca di una scorciatoia per scappare via.

Ma tesoro, non sei un topolino, non puoi sfuggire alla mia vista.

Alzo l'indice e lo muovo a destra e sinistra, lentamente, in segno di negazione. Lei per poco non si mette a piangere e fa un passo indietro.
Alzo di poco la maglietta e mi giro di lato, mostrandole la pistola. Le sorrido e lei si morde nervosamente il labbro.

Cammino verso di lei, che sorprendentemente resta ferma, rassegnata. L'hostess si avvicina a lei e io assottiglio lo sguardo.

« Signorina, il volo è tra cinque minuti. Si affretti! » le dice, indicandole il gate.
« La signorina non parte più » l'avviso, sorridendole. Annuisce e poi si allontana, camminando in modo deciso su quei tacchi.
Mi avvicino a Kimberly, finché non siamo faccia a faccia.

«Te l'ho mai detto che nascondino era il mio gioco preferito da piccola? Sapevo nascondermi così bene, che nessuno riusciva a trovarmi.  E invece, io trovavo sempre gli altri » le sussurro e lei scuote la testa. Tiene gli occhi fissi sul pavimento, incapace di alzare lo sguardo e guardarmi negli occhi. Le afferro il braccio e la costringo a seguirmi verso l'uscita.

A braccetto sembriamo due amiche che si vogliono tanto bene.

Lei è rigida, sembra fatta di pietra. Si muove semplicemente perché sono io a ordinarglielo, sempre se non vuole ritrovarsi un buco in testa.
Mi sorprende il fatto che non si sia portata niente con lei, a parte la sua borsa.
Usciamo fuori e ci dirigiamo verso la macchina di Thomas.
Quest'ultimo mi aspetta con le braccia conserte, appoggiato al cofano della macchina, mentre Adam sta mangiando gli M&M's. Incredibile, lui è incorreggibile. Sta fermo come se niente fosse, appena ci vede alza una mano per salutarci, sorridente, invece Thomas la guarda come se non vedesse l'ora di mollarle un pugno in faccia.

« Guarda un po' chi si rivede..» dice Thomas, ridendo.
Spingo Kimberly verso di lui e resto a poca distanza da loro.

« Saluta il tuo ex, dai Kim » le dico e Thomas scoppia a ridere, afferrandola dal braccio, avvicinandola a lui.

« Non ti salverò il culo questa volta » le dice a bassa voce, ma riesco comunque a sentire.

« Adam, siediti avanti con Thomas » gli ordino e lui alza il pollice in su.

« E smettila di mangiare sempre! » lo rimprovero, mentre lui alza gli occhi al cielo, fregandosene totalmente del mio rimprovero.

« Eh, ma se ho fame...» borbotta e va a sedersi sul sedile anteriore.
Trascino Kim con me e la faccio entrare in macchina, sedendoci entrambe sul sedile posteriore.
Thomas mette la macchina in moto e ci allontaniamo velocemente dall'aeroporto.
Non vedo l'ora di arrivare a casa e divertirmi con lei.

« Potrai correre quanto vorrai...» sussurro e lei alza di poco lo sguardo « Sarò sempre più veloce di te ».

Lei deglutisce così forte, che riesco a sentirlo perfino io.
Tiro fuori la pistola e la rigiro fra le mani.

« Potrai nasconderti ovunque...» dico, fissando la pistola « Ti troverò sempre »

Le lacrime le bagnano ormai le guance, ma non riesco a provare pietà per lei. Si sentono soltanto i suoi singhiozzi, e vedo Adam girarsi verso di noi. Mi guarda, poi guarda lei e, per finire, fa spallucce e guarda la strada.

« Ora puoi pregare quanto vuoi...» dico, alzando la pistola, puntandola verso il suo collo « Il tuo Dio non ti potrà salvare »

« Io non nasconderò il cadavere » Adam alza la mano, per tirarsi fuori, provocando una risata da parte di Thomas.

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