Capitolo Sette

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Nei giorni a seguire nulla cambiò.

Qualche volte Emily tentava di parlare con la ragazza ma non trovava mai il momento e le parole giuste, sapeva che di certo non poteva dirle –Ciao, devi sapere che...- assolutamente no! Non poteva arrivare a spiegarle le cose in quel modo. La ragazza non avrebbe capito nulla e si sarebbe spaventata.

Emily prese a fare ancora più tisane, iniziò a mettere in mostra alcuni suoi cimeli di famiglia riguardanti tutto ciò che Evangeline immaginava ma non sapeva che altro fare, non sapeva come poterle dire tutto.

Non vi era occasione per far scoprire tutto alla ragazza, non esisteva fino a quel pomeriggio.

Nel pomeriggio Evangeline rimase in casa a sistemare quella che era diventata la sua nuova camera, prima avrebbe finito prima sarebbe potuta andare in esplorazione e ne aveva una gran voglia dopo la notizia che in quel piccolo paese esisteva una biblioteca. In meno di un'ora la ragazza aveva spolverato anche tutto il mobilio del piano superiore e le cornici delle fotografie erano splendenti, si era veramente data da fare e così, poco dopo, si vestì e corse subito fuori casa come una furia desiderosa ti agguantare qualche bel libro nuovo.

Quando la porta si richiuse alle sue spalle la proprietaria di casa si buttò sul divano scoraggiata e stanca perché ancora non le aveva parlato e le rimaneva poco tempo prima che intervenisse Aylin

-Meglio se mi rilasso altrimenti finisce che incenerisco qualcosa- non le era mai piaciuto non riuscire a fare quello che doveva e l'infastidiva parecchio, per questo dopo aver sistemato le stoviglie nella credenza utilizzate per il pranzo e la colazione decise di prendersi un momento tutto per sé ed uscì in giardino. Si sentiva serena stando a contatto con la natura e la terra, la calmava molto e crescere piante e radici l'eccitava molto, soprattutto se queste potevano essere fatte crescere in meno di cinque minuti grazie a qualche suo trucchetto.

Si occupò dell'edera, del rabarbaro, delle margherite, dell'artiglio del diavolo e di molte altre piante e fiori che possedeva, non si accorse nemmeno dello spostamento del sole seguito dalla sua ombra da quanto era concentrata e non si accorse nemmeno del ritorno della giovane.

Evangeline aveva passato tutto il pomeriggio a leggere e a cercare titoli, desiderosa di far ripartire la sua immaginazione con quegli scritti ma alla vista del tramonto si ritrovò costretta a tornare. Arrivata lasciò il libro preso già a metà lettura sul tavolo della cucina, bevve qualcosa di fresco e cercò per le varie stanze la proprietaria della casa

–Emily? Sei in bagno? - domandò bussando alla porta senza ricevere risposta *Sarà in giardino o in cucina come al solito* si era accorta che ogni volta che poteva la donna usciva nel suo giardino sul retro della casa, nascosta dal mondo ad accudire le sue piante. Nemmeno Evangeline l'aveva mai visto e oggi aveva la scusa giusta per poter darci una sbirciata.

Era sicura che avrebbe trovato Emily intenta a travasare e trapiantare piantine e fiori dai mille colori ma non si sarebbe mai aspettata quello che vide.

Far crescere le piante in quel modo era sempre stato d'aiuto, soprattutto in inverno quando le veniva una voglia matta di mangiare fragole e angurie ma non poteva. Quando era bambina sua nonna si occupava sempre del giardino come ora faceva lei e faceva crescere di tutto e di più grazie a quei suoi trucchi e a quelle parole magiche che le aveva insegnato ma sua madre non aveva ereditato la sua stessa fortuna e non sembrava accettarlo. Ogni volta che vedeva la figlia recitare quelle filastrocche particolari o in compagnia della nonna le andava vicino e la sgridava severa

–Il corso della natura non deve essere alterato, tutto deve rimanere così. Dimentica quello che dice la nonna! Non è giusto e non lo si dovrebbe fare a questo mondo- non capiva quello che le diceva, era solo una bambina ma sapeva cosa poteva e cosa non poteva fare con la magia.

-Mio Dio...- una voce la distrasse dai suoi pensieri e quando si accorse di chi fosse si girò di scatto sorpresa e senza parole –Cose tutto questo?! Sono diventata matta, matta da legare! – farneticò urlando subito dopo Evangeline mentre si copriva le orecchie con le mani e chiudeva gli occhi –Un sogno, tutto un sogno. Non sei pazza, immagini cose un po' strane e basta! - continuava a ripetere prima di riaprire gli occhi –Invece no! Sono pazza! Emily quel coso enorme cos'è?!- urlava e aveva gli occhi sgranati, era sconvolta. Tutto ciò che Emily voleva evitare era accaduto.

-Coso enorme? – non stava affatto facendo la finta tonta ma si era proprio dimenticata di star continuando l'incantesimo e la pianta aveva ormai raggiunto le grandezze di una vacca adulta –Cavolo, no! No, no, no, non così- si disperò togliendo le mani dalla pianta che continuava a crescere. Evangeline corse dentro e prese un coltello da pane abbastanza grande, se quella cosa avesse iniziato a camminare l'avrebbe tagliata in due insieme alla donna.

–Evangeline, calmati- gridò Emily

-Calmati? C'è un coso gigante nel tuo giardino che solo Dio sa che sia! E l'hai fatto crescere tu cosi! Come faccio a calmarmi?!- domandò –Puff, dal nulla è cresciuto quel coso! Facendo puff! E mi chiedi anche di calmarmi? – era partita, una crisi di nervi era iniziata e, forse, era questa l'occasione giusta per parlare ad Evangeline di quel che doveva.

-Lo faccio tornare normale, giuro! ma ti prego non urlare così tanto- la pregò per evitare richiami dai vicini perché si sa che più ficcanaso dei vicini non esiste nessuno.

-Io? Io non dovrei urlare? E perché? Una cosa dell'altro mondo ha iniziato a crescere grazie a te e io non dovrei essere agitata? - parlo a bassa voce ma udibilmente nervosa e ironica

-Giuro che ti spiegherò tutto tra pochi minuti e abbassa quel coltello, mi fai paura, te ne prego-

-Io faccio paura? Tra poco scende il gigante della pianta di fagioli da lì! Mi devi spiegare tutto questo, tutto, tutto- specificò ripetendo più volte quello che voleva sapere.

Non voleva parlargliene mentre era così agitata ma ormai non poteva farci niente ed una parte di lei si sentiva anche sollevata perché ora Evangeline aveva visto la magia.

Nyctophilia - ShadowsWhere stories live. Discover now