Capitolo Trentasei

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Annabeth ed Evangeline si erano addormentate accoccolate l'una all'altra come bambine. Ann aveva tenuto vicino a sé l'altra che piangendo era scivolata nel sonno, le aveva accarezzato la testa per tanto di quel tempo che ormai sembrava di sentire i suoi capelli sul palmo della mano. Era contenta che Evangeline fosse riuscita ad aprirsi con lei ma la preoccupazione era maggiore:

Chissà se tutti avrebbero reagito così al suo essere, chissà se altri sapevano, perché non potevano lasciarla in pace e, più di tutto, sarebbe riuscita a proteggerla?

Annabeth voleva con tutta sé stessa proteggere l'amica e l'avrebbe fatto, ci avrebbe provato fino allo stremo.

Con questi pensieri arrivò il sonno anche per lei.

Quando si svegliò sentì subito gli occhi bruciare, probabilmente erano rossi e gonfi come il resto della sua faccia, non sopportava piangere in quel modo perché le rimanevano i segni per quasi un giorno intero.

-Stupida pelle sensibile e chiara- si lamentò allo specchio appena si vide

-Sei comunque carina, direi che quel rosso ti risalta gli occhi- s'inserì la nereide divertita -sono felice che te sia riuscita a sfogarti, lo sai?-

-Lasciamo stare l'argomento, ok?- era imbarazzata per come si era comportata, non si era mai lasciata andare tanto -Non bisogna parlarne, sei l'unica che lo sa oltre la preside e la mia tutrice nel mondo umano-

-Davvero? Credevo l'avessi detto a qualcuno...-

-No, sei l'unica a cui io l'abbia realmente detto, sono contenta di averlo fatto perché mi fido di te ma devi promettermi che qualunque cosa accada, qualsiasi cosa, te non ti metterai in mezzo, va bene?-

La nereide osservò l'amica e capì che se non l'avesse accontentata non l'avrebbe fatta uscire da quella stanza quindi annuì -Va bene e te non devi preoccuparti, la mia bocca sarà cucita-

-Mi fido di te- ripeté Evangeline prendendole la mano -ma ora andiamo, ho davvero fame-

-Ci credo, ieri hai mangiato meno della metà delle cose che ti avevo portato e ti ho dovuta costringere a farlo!-

-Dettagli, avevo lo stomaco annodato dal nervosismo-

La giornata passò lentamente, forse leggermente più strana del solito per via della rivelazione fatta la sera prima visto che Evangeline si sentiva comunque in colpa per aver mentito tanto ma anche in debito con la ragazza che non l'aveva abbandonata solo perché il suo essere era qualcosa di non voluto.

-Ecco perché quella sera eri agitata e non riuscivi a dormire, non capivo il perché ma ora è tutto chiaro. Quindi Hale ti ha portata in questo posto romantico, ti ha tenuto la mano e poi ti ha presa in braccio?-

-Si ma smettila di concentrarti su quello, stordita. Ti ho raccontato che uno di quei fanatici mi ha seguita senza sosta e te pensi ad Hale...- La ragazza si diede un colpo alla fronte -non dovevo dirti di Hale-

-No no, dovevi proprio dirmelo e scusa se ho delle priorità migliori delle tue. Cioè, sono settimane che vi comportate in modo particolarmente gentile l'uno con l'altra, si vede che ti vuole vicina e te ti perdi via con un fanatico? No! Mi rifiuto, la barriera esiste per proteggerci da questi inconvenienti esterni ma tra te ed Hale non esiste alcuna barriera, siete vicini-

Forse la stava facendo riflettere sulla sua situazione particolare creatasi con Hale ma non era il momento. -Torniamo a noi! Ti ho detto di ciò che la preside ha fatto, mi ha mentito ed io mi sono arrabbiata ma ora non so se devo dirle che te sai cosa sono in realtà, metti che ti cancella la memoria-

-Deve solo provarci, vecchia o no, la annegherei- la prese in giro Ann -non credo possa impedirti di parlare con qualcuno quando hai bisogno di appoggio e non credo di essere inaffidabile quindi magari diglielo e poi richiedile di dirti la verità completa, non sei la sua bambolina, non può decidere tutto per te- dichiarò in fretta

Nyctophilia - ShadowsWhere stories live. Discover now