Capitolo Ventinove

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La sera era passata velocemente, talmente piena di ansie e nervosismo che si era ritrovata a dormire con Annabeth. La ragazza non l'aveva di certo buttata fuori dal letto ma l'aveva abbracciata e coccolata mentre si addormentava e la mattina era arrivata in un lampo, così com'era arrivato il pomeriggio e gli allenamenti fisici.

Il pomeriggio l'aspettava,quasi sempre, potenziamento fisico al termine della giornata scolastica e non sapeva se fosse peggio quello o l'allenamento con la preside. Ogni lezione si trovava nel gruppo di combattimento, era stata lenta a scegliere ed ora si trovava lì per sbaglio e la sua compagna, un valchiria, la stava istruendo sull'arte del combattimento, stava imparando qualcosa e non si riempiva solo di botte, graffi o leggere abrasioni.

-Devi spingere contro di me,non devi seguirmi, io devo seguire te!- le urlò la compagna sudata

-Se spingo contro di te mi spacchi le braccia! Mi fanno comodo gli arti-

-Provaci almeno, non sarai mai in grado di combattere o difenderti altrimenti! Devi spingere con il tuo corpo, sei piccola e veloce ma manchi di resistenza, spingi contro di me, fai resistenza e prendimi alla sprovvista, lascia che io spinga contro di te con il mio peso e poi esci dalla situazione come un serpente!- non aveva ancora capito bene cosa intendesse ma sapeva che se non l'avesse fatto l'avrebbe sicuramente caricata come un toro e spaccata in due

-E se non dovessi riuscirci?-

-La paura non deve prenderti,pensa velocemente- non aveva nemmeno finito di parlare che aveva preso a correre verso di lei come un treno.

Quasi riuscì a fare come le aveva detto peccato che dimenticò di muovere i piedi come le aveva spiegato per giorni e giorni ed inciampò finendo al tappeto da sola. La valchiria ne approfittò e la bloccò per il collo

-Ci stavi riuscendo, meglio del solito ma devi imparare a collegare ogni parte di te- mentre si alzava le continuò a parlare ma stesa a terra stava così bene -alzati, ci riproviamo e ricorda di controllare il tuo corpo, ok?-

-Ci proverò, grazie- e accettò sbuffando la sua mano per rialzarsi ma la gentilezza dell'altra l'aveva totalmente invogliata a non deluderla 

-Da quando in qua sei così combattiva? Gli altri giorni ti stavi già lamentando per il dolore--Ho intenzione di migliorarmi,se non mi sforzo non cambierà nulla-

-E' un punto di partenza, un buon proposito quindi lo accetto- le sorrise, in fondo non era così male come ragazza, era solo dedita al suo ruolo e al suo credo -ora,in guardia.-

Passarono così le ore di potenziamento fisico, il professore le aveva osservate molto ed in silenzio, qualcosa era cambiato nella ragazzina e lei si stava adattando al meglio delle sue possibilità, forse non era una causa persa come aveva pensato ma la strada era ancora lunga per vederla nel pieno della sua forma.

Dopo quasi più di una mezz'ora, si sentì un urlo -Ore di lezione finite,andatevene, non voglio più vedervi per oggi- disse all'improvviso il professore.

Alcuni studenti non credevano alle sue parole mentre altri soffiarono dalla stanchezza esultando con fievoli sorrisi mentre si dirigevano, con passo cadenzato, verso gli spogliatoi.

-Oggi è stata abbastanza dura come lezione, non trovi?- Ann era appoggiata alla spalla di Ian mentre tutti e quattro camminavano verso l'alula pranzo

-Lo stai dicendo a me? Sei seria?- rispose ridendo Evangeline -Bella impegnativa e dura ma credo di aver capito come fare... credo-

-Sei migliorata davvero molto Evi, riesci a star dietro ai movimenti della valchiria più facilmente, non che lei stia usando pienamente le sue capacità ma ho sentito che ti sta anche insegnando-

-Si, lo sento che si trattiene e gliene sono grata ma mi sta veramente aiutando molto, diciamo che devo ancora imparare ad utilizzare tutto il corpo quando mi muovo e non solo una parte per volta-

-Ti abbiamo visto tutti cadere, sei abbastanza goffa sui piedi-

-Grazie, Hale. Sei sempre una gioia da sentire mentre mi motivi- sbuffò roteando gli occhi al cielo -e poi lo so, devo migliorare-

-Almeno non ti perdi d'animo-Ian era veramente gentile, lo apprezzava tanto ed apprezzava molto anche il feeling che notava esserci tra il ragazzo e la sua compagna di stanza, ogni volta che li vedeva vicini le veniva da sorridere,sarebbero stati una coppia d'oro.

-Io non ho molta fame, mangio dopo, vi aspetto qua-

-Sicura Evi? Fa fresco e poi hai appena fatto esercizio, devi mangiare qualcosa- Ann si preoccupava troppo da quando era stata male il giorno prima

-Tranquilla, resterà con me Hale, voi due andate-Il ragazzo in questione la guardò basito mentre gli altri due si allontanavano 

-Potresti essere cupido, lo sai?- le disse mentre si sedeva in terra

-Pensavo non l'avessi capito ma alla fine si vede da lontano un miglio che stanno bene insieme,non trovi?- la ragazza alzò lo sguardo da quello del ragazzo e lasciò che il vento di inizio ottobre le scompigliasse i capelli -Io e te non parliamo molto, come mai sei così silenzioso?- chiese improvvisamente facendolo sorridere -Sono seria, non sei cattivo,forse un po' scontroso e senza filtri ma non sei male, come compagnia intendo, non come ragazzo, persona...-

-Ho capito, ho capito, non metterti ulteriormente in imbarazzo cercando di spiegare come te mi reputi una persona con cui poter passare del tempo- lei tirò un sospiro stanco -e poi non vedo perché parlare di ogni cosa, il silenzio mi permette di osservare tutto, poi tra qualche anno non vedremo più nessuno, inutile farsi conoscere per più vedersi-

-Che visione triste, sai che è triste, vero? E almeno ti fai degli amici, oltre ad Ian chi conosci bene?-

-Nessuno mi interessa pienamente, ecco perché non parlo con tutti.-

Evangeline si sedette sull'erba di fianco a lui, i suoi capelli lasciavano un profumo dolciastro che entrò nelle narici di lui facendolo sospirare 

-Te sei un soggetto interessante, non fisicamente parlando ma psicologicamente, cosa nascondi?- aveva lanciato la bomba, una bomba bella grossa ma non si aspettava una risposta, voleva solo esplorare il territorio e quel che vide gli fece capire che non sarebbe stato facile farla parlare.

Un silenzio imbarazzante riempì i minuti che seguirono quella domanda, nessuno dei due voleva tornare a parlare, non seriamente almeno e non fino a che Evangeline non iniziò ad annusare l'aria attenta.

-Cosa stai facendo?- chiese stranito il giovane abissale

-Non senti che odore trasporta l'aria?- l'unico odore che sentiva era quello dei suoi capelli e della sua pelle, qualcosa di lei lo stuzzicava a tal punto da volerle prendere il controllo su di lei, squarciarle la gola come un animale forse e bere il suo sangue celestiale, una rivalità eterna poteva essere la causa ma sentiva del calore in nascere in lui ogni volta.

-Niente- mentì spudoratamente

-Voi abissali non avete un olfatto ottimo? Tipo segugi? Non senti l'odore della pioggia?-

-Mi stai dando del cane quando te stai annusando tutto l'ambiente circostante?- chiese alzando un sopracciglio e facendola ridere

-Touchè, seriamente non sai che odore ha la pioggia?- vedendolo scuotere la testa sbuffò -Chiudigli occhi- disse mettendogli una mano sotto al mento e lui fece come richiesto -annusa profondamente, senti l'aria sul viso e inspira,senti l'odore secco nell'aria?-

-Un sentore-

-E' un odore elettrico,quasi come una scossa, non senti? Quello è l'odore che porta il vento prima della pioggia, sembra che i lampi si condensino e si sfaldino nell'aria, lo adoro-

-Sei veramente incomprensibile, un caso curioso, sei un...come si dice nel tuo specchio di mondo? Un meteorologo, giusto?-

-Non faccio le previsioni del tempo! E poi è vero, quell'odore si sente, non sono matta-

-Non sei matta ma è qualcosa a cui si fa poco caso, come quando le foglie cadono e nessuno le guarda se non poche persone, capisci? Però si, ho sentito come si sentono dei tuoni in lontananza ma te non te ne rendi conto- Una ragazza veramente particolare, per essere un celeste si concentrava parecchio su quel mondo in cui viveva e tutto questo gli fece venire ancora più voglia di scoprire cosa nascondeva.

Nyctophilia - ShadowsWhere stories live. Discover now