Capitolo Sedici

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-E' fantastico qua- tutto lo stupore di Evangeline non poteva essere espresso a parole e l'unica che le veniva per descrivere quello che provava era la parola fantastico. Era tutto cosi magico, incantevole e spaventoso allo stesso tempo che le pareva di essere forse Dorothy nel mondo di Oz, lontana da casa e con solo il suo cagnolino al seguito e sperava vivamente di non trovare la strega cattiva alla fine del racconto.

-Per essere la tua prima volta nel mondo magico non sei rimasta troppo sconvolta- parlò Annabeth dal bagno

-Sono sconvolta ma in un modo sensazionale, non mi aspettavo nulla di simile, mi aspettavo qualcosa più simile ad un medioevo ma con le comodità della nostra epoca-

-Se scendi nella cittadina ti sembrerà esattamente così: un medioevo moderno-

-E quando ci andiamo? Possiamo andarci domani dopo le lezioni? - si ritrovò a saltellare sul letto felice

-Si organizzano delle uscite durante i giorni in cui non abbiamo lezione, come le gite che fate nel mondo umano, non possiamo andare quando ci pare- Ann uscì dal bagno seguita da una scia di vapore; stava benissimo nella vestaglia da notte corta e svolazzante

-Non avrai freddo con solo quella? - domandò d'istinto Evangeline facendola sorridere

-Nuotavo nel mare del nord quando venivo con la mia famiglia nel tuo mondo, riposavo sulle spiagge delle isole Fær Øer e poi riprendevo a nuotare la notte verso l'Islanda, dove la mia famiglia ha una piccola casa, come una casa delle vacanze. Il tuo mondo non mi è nuovo ma vivevo nel freddo e nelle acque gelide del nord-

-E non ti stancavi? Secondo le mie conoscenze geografiche erano ben lontani l'uno dall'altro quei luoghi-

-Controllo le acque, creo le onde, nuotare è parte di me e non posso farne a meno. Anche se ora non mi vedi con le branchie sono una creatura marina-

-E' che a vederti così mi sembri normalissima quindi mi dimentico-

-E' normale, nessuno qua gira nella sua forma magica, nessun demone gira con le corna in bella vista e gli occhi rossi o neri per incutere timore, nessun muta-forma girerà con le orecchie e la coda-

-Quindi è come proibito usare i propri poteri fuori dalle lezioni e rimanere nella propria forma-

-Esattamente, nella propria forma si è molto più forti e anche molto più avventati ed impulsivi come una seconda faccia e si evita di usare i propri poteri per evitare incidenti- disse mentre si metteva sotto le coperte. Parlarono ancora per qualche minuto fino a che, entrambe, non crollarono dalla stanchezza.

La notte passò in un baleno ma, anche in quelli che parvero pochi istanti, Evangeline non riuscì a dormire come aveva sperato. La sensazione di calore e protezione che aveva trovato a casa di Emily era scomparsa e la solita sensazione di essere osservata nel buio le attanagliò la mente facendola girare e rigirare nel letto fino alla rinascita del sole.

La piccola sveglia sul comodino suono ininterrottamente per minuti e minuti ma nessuna delle due ragazze sembrava voler svegliarsi.

Evangeline, già agitata, si svegliò a causa del sonno e spense quell'affare maledetto verso cui provava odio già solo al suo primo trillo –Ann, la sveglia-

-Se fai finta di non averla sentita puoi dormire ancora- disse muovendosi sotto le coperte –E' troppo presto per alzarmi, ancora mezz'ora, te ne prego- la mora rise, non credeva che Ann fosse così poco mattiniera

-Ti lascio dormire altri dieci minuti, solo dieci, almeno non entri in bagno come hai fatto ieri-

-Si, dieci minuti solo- e tornò con la testa sotto le coperte.

Evangeline, che ieri aveva dato solo una sbirciata veloce alla divisa aprì l'armadio curiosa di rivederla e di provarla la prima volta. Aveva diverse divise nell'armadio, non fece nemmeno caso a quale prese dato che erano tutte uguali e, con la gruccia in mano, andò in bagno.

In bagno fece il suo solito rito, si osservò mentre l'acqua con cui si era appena lavata il viso scivolava verso il mento per poi gocciolare nel lavandino.

-Soliti occhi, solita bocca e stesso neo di sempre- ripeté il mantra mentre le goccioline continuavano a scivolarle sul viso; qualche volta era contenta di non cambiare ma le sarebbe anche piaciuto, magari anche solo sembrare una ragazza della sua età invece che sembrare una ragazzina. Sbuffò rassegnata al suo riflesso e iniziò a sfilare il pigiama per potersi mettere la divisa, non le sembrava brutta come quelle che aveva visto alla tv in qualche vecchio film.

La gonna nera e leggermente plissettata le piaceva moltissimo, forse le sembrava un po' troppo corta ma non era abituata a mettere cose simili quindi ci passò sopra, infilò la camicia bianca e la giacca nera con il simbolo della scuola bianco. Era veramente una creatura del mondo magico, un suo abitante e se ne rese conto solo dopo aver messo quella divisa.

-Ti sta da Dio- esclamò Ann appena uscita dal bozzolo di lenzuola –Hai intenzione di truccarti, vero? – sembrava quasi una minaccia, un obbligo a cui lei non poteva sottrarsi

-Si? – rispose dubbiosa, non aveva la minima capacità per il make up –Cosi non va bene? –

-Ovviamente non va bene, è il tuo primo giorno, devi essere carina e farti vedere-

-Se non mi vedono tanto meglio per me, no? –

-No, dopo ti trucco e ti sistemo quel nido d'uccelli che chiami capelli, chiaro? –

-Ma- non riuscì nemmeno a protestare che la compagna le lanciò uno sguardo che non ammetteva repliche.

Quasi più di quaranta minuti dopo si ritrovarono a correre per i corridoi, in ritardo e alla ricerca della mensa

-Ti avevo detto che andavano bene com'erano i capelli, no? –

-Non rinfacciarmi il fatto che abbiamo fatto ritardo, non li pettinavi da anni quei così. Dovresti ringraziarmi- Ann era contenta del risultato ma la corsa non era mai stato il suo forte –Sei così carina con i capelli cosi-

-Giammai ti dirò grazie- e rise anche la mora –Ferma, la mensa non era di qua? –

Non sapevano nemmeno dove andare, si erano perse appena avevano messo piede fuori dalla stanza –No, è di qua... credo- Ann si fermò e si grattò la testa –Di qua, riconosco la porta ed è quella là in fondo-

-Oh, grazie a Dio- esclamò Evangeline sollevata e stanca 

Nyctophilia - ShadowsWhere stories live. Discover now