Capitolo Diciannove

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Erano giorni che Evangeline si rintanava in biblioteca ogni qual volta avesse del tempo libero, le piaceva quell'odore di carta e legno e quella sensazione di silenziosa pace la rilassava molto. Dopo che le voci si erano sparse gli abissali avevano preso a guardarla male, gli abitanti degli abissi, i demoni, sembravano odiarla solo per il fatto che fosse un angelo ma da come le era stato spiegato ad angelologia e anche durante le lezioni di demonologia capì che le due razze erano veramente legate da un sentimento di fastidio ed un leggero odio reciproco che lei non riusciva a capire. Perché odiare qualcuno in quel modo se non ti hanno fanno nulla di male? Non lo sapeva nemmeno lei. Provava l'inevitabile fastidio ma l'odio no, forse perché lei era un caso speciale o forse perché le era stato insegnato a non odiare nessuno, Ada sarebbe stata fiera di lei.

Per evitare le occhiatacce degli abissali aveva deciso di rifugiarsi in biblioteca già qualche giorno prima e fin da quando aveva aperto le porte della sala si era sentita estremamente bene.

Il silenzio circondava ogni cosa, le particelle di polvere si muovevano nell'aria, rese visibili dalla luce del tramonto che entrava dalle grandi vetrate sulla parete più lontana dall'ingresso, le scale scricchiolanti e antiche e i pavimenti di pietra l'affascinavano a tal punto di desiderare di vivere proprio in quel punto preciso in cui si era abituata a sedersi a leggere o solo a sfogliare qualche libro con poca attenzione.

La stessa situazione le toccò anche questo giorno: aveva preso un libro, l'aveva sfogliato leggendo solo qualche parte o qualche parola che le sembravano interessanti e dopo un'ora o poco meno l'aveva già finito.

Ogni volta che finiva un libro la curiosità aumentava sempre più, anche se il cervello sembrava farle male a causa delle troppe informazioni ma non voleva tornarsene in camera così presto, era così bello li.

Si alzò silenziosa evitando di trascinare la sedia vecchia e massiccia su cui si era seduta, prese il libro tra le braccia e camminò curiosa, come Alice nel paese delle meraviglie, fino ai grandi scaffali su cui l'aveva trovato. Il silenzio le faceva capire di essere sola con sé stessa e non l'era mai dispiaciuto, le piaceva sentire i suoi pensieri, il rumore dei suoi capelli quando li attorcigliava su un dito e anche il leggero fischio nelle orecchie che la calma ti faceva percepire, amava quelle sensazioni e credeva di essere l'unica ma si sbagliò.

Tra gli scaffali di legno si accorse di una figura appoggiata mollemente con la schiena ad essi, probabilmente un muta-forma a giudicare dalla statura massiccia ma ancora non era brava a capire le razze di appartenenza degli altri, sembrava intento a leggere e non voleva di certo disturbarlo e quasi le sembrò di trattenere il respiro pur di non dargli fastidio ma non poteva sapere che il ragazzo aspettava proprio lei, la osservava da quando era venuto a sapere di quello che era, come se non se ne fosse accorto prima. La osservava solo per capire le sue intenzioni, gli angeli non scendono dal loro regno tutti i giorni, si sentiva minacciato, la sua presenza lo innervosiva talmente tanto che non si accorse di aver quasi spaccato il libro che teneva in mano.

Gli passò davanti camminando con lo sguardo basso, silenziosa come un sospiro di vento, ed il suo profumo lo investì, arricciò il naso perché l'odore dei celesti non lo entusiasmava affatto ma lei aveva anche un certo odore che gli sembrava di conoscere ma non poteva essere.

Non aveva visto molti angeli in vita sua, solo nelle rappresentazioni e nei dipinti, figure eteree che assumono una forma definita e un sesso visibile solo nella loro forma più vicina agli uomini, li aspettava biondi, immacolati e splendenti ma in lei non vedeva tutto quello splendore, magari era un angelo di basso rango a giudicare dalla fragilità ma quello che più lo intrigava erano i suoi occhi verdi che parevano avere una fiamma interna spaventosa.

-Hale? - la voce dell'amico lo richiamò –Finalmente ti ho trovato, mi ero fermato a salutare Evangeline, l'ho vista passare ma te sei sparito-

-La stavo osservando- rispose secco

-Così sembri un pervertito, lo sai? E so che è curiosa ma non mi sembra così speciale-

-Non le voglio far nulla per il momento, non sono un maniaco- disse facendogli il medio –lo so, sembra di rango basso, poco potente e poco sveglia ma qualcosa mi fa rimanere in allerta se c'è lei, sai che è un fatto molto strano e insolito che gli angeli scendano qua-

Evangeline tornò in camera lentamente, ormai aveva imparato a memoria il tragitto tra la camera e la biblioteca, erano a circa dieci minuti di corridoi e scale ma ne valevano la pena, le uniche zone che ancora non aveva visto erano poche, l'aula di musica gliela doveva mostrare Ann quel giorno ma poi si era scordata e il loro appuntamento era saltato, la zona riservata ai laboratori, la zona d'allenamento e la scuderia. Cassidy le aveva parlato di quello che sarebbe successo in scuderia durante le lezioni di criptozoologia e non vedeva l'ora di avere una lezione in quel luogo. La serata passò velocemente, Ann era rintanata in camera a sistemare gli armadi e si stupì nel vedere tanti vestiti, poteva benissimo riempire anche il suo armadio e quello di una terza persona; aveva abiti di tutti i tipi, gonne, maglioni da ragazza, scarpe con il tacco e sandali a non finire e doveva ammettere che erano tutti bellissimi e di ottima fattura, sembravano quasi luccicare come la padrona.

-Sicura che non vuoi mettere qualcosa del mio armadio? – domandò gentile Ann mentre metteva un maglione color cipria –Ho così tanti vestiti che anche se me li prendi non mi causa alcun problema-

-Ho visto, a confronto sembro una poveraccia- scherzo Evangeline ma senza dimenticare che lei lo era veramente, non aveva dei soldi suoi, aveva quelli di Emily ma non voleva chiederle null'altro –Alla fine vanno benissimo dei jeans e una felpa-

Parlarono anche mentre si dirigevano nella sala da pranzo, parlarono al tavolo con Matthew e Cass, che si rivelarono sempre più simpatici ed in sintonia. Fu una cena divertente, all'insegna del gossip, di curiosità e delle risate tra quel gruppo forse troppo impegnato a ridere per non rendersi conto di essere osservati.

Nyctophilia - ShadowsWhere stories live. Discover now