13. Ricerche.

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Quarto giorno.

Feci come mi aveva consigliato Christopher: ricerche.

Ero una studentessa, era nella mia natura sgobbare sui libri e imparare. Avrei dovuto iniziare in quel modo a me famigliare prima di perdermi d'animo. Avrei studiato, appreso, focalizzandomi su ciò che realmente importava: acquisire conoscenze da sfruttare a mio vantaggio.

Come si diceva in quei casi: sapere è potere.

Ero rimasta con la testa sui libri per delle ore, eppure, tutto ciò che avevo trovato era nient'altro che elenchi di personaggi illustri che avevo preso parte al Consiglio. Tutto sembrava riguardare quella "celebre istituzione", ma non avevo la ben che minima idea del perché fosse così importante. Conoscevo alcuni membri per la fama che gli precedeva tra cui la stessa madre di Christopher: Lyza Thompson, preside del Consiglio e dell'Accademia.

Avevo fatto una pausa verso le tre del mattino, ritornando in quella sala solo sette ore più tardi, saltando persino la lezione con Sander. Non mi sentivo pronta per affrontarlo.

Non c'era stato più modo di confrontarmi con Chris, ma credetti che riuscisse a ricevere mie notizie grazie ai continui appostamenti di Kit. Lo avevo intravisto diverse volte intento a sbirciare oltre gli scaffali.

Scossi il capo abbattuta, non sapevo dove andare a parare. Sarebbe stato necessario l'aiuto di qualcuno che avesse famigliarità con gli archivi, così da indirizzarmi verso i volumi da consultare. Ci avrei perso l'eternità altrimenti.

Sbirciai intorno allungando il collo oltre il lume opalescente. Vi erano tantissimi ragazzi con il capo chino, ma con i quali non avevo alcuna confidenza. Forse sarebbe stato opportuno fare nuove amicizie. Strinsi le mie dita a pugno: forse sarebbe stato più arduo del previsto considerato che qualsiasi persona incrociassi scappava a gambe levate. Nell'esatto momento in cui la mia mente formulò quella frase, la mia attenzione venne catturata da una testolina bionda cenere. Il ragazzo paffutello con gli occhi grigi e la divisa azzurra lo conoscevo!

«Mike!» urlai inconsapevole di aver disturbato decine di studenti. Mi guadagnai occhiatacce da ogni dove, ma poco importava. Quel ragazzo levò gli occhi dal libro senza sapere chi lo avesse interrotto con cotanta veemenza. Incespicai nelle parole quando gli andai incontro.

«Sei Mike, giusto?» riproposi mantenendo un volume di voce più basso possibile. L'alunno modello mi fisso stralunato prima di sbarrare le palpebre di colpo!

«Tu sei la rifugiata da New York! Che cosa posso fare per te?» sorrise molto dolcemente mettendo da parte i tomi antichi. Da un lato mi chiesi come facesse a sapere di me, dall'altro, mi diedi una risposta notando una scintilla di ammirazione nei suoi occhi. Piegai le labbra in una smorfia. Non meritavo nulla di tutto ciò.

«Mi chiamo Delaney, piacere! Potresti aiutarmi nella ricerca di alcuni manoscritti? Se non ti dispiace, vorrei sapere qualcosa di più sulla storia dell'Accademia... Capire meglio i poteri e questo mondo. È tutto così nuovo per me» mi giustificai portando una mano sulla nuca. Dovevo sembrare proprio disperata poiché Mike si rabbuiò in volto, pensieroso.

Lui era stato il primo a elogiare il ritorno della squadra alpha, nonché l'unico. Sperai fosse un caro amico dei ragazzi e che di riflesso potesse diventare anche il mio.

«Certo! Seguimi, ho la categoria perfetta per te.» Si alzò di scatto scostando la sedia con il bacino. Mi superò salendo i gradini del soppalco. Svoltò alla sua destra facendomi scorgere un angolo nascosto dal resto del mondo. Coperto dagli scaffali e da occhi indiscreti, vi era un piccolo tavolino al cui sopra erano disposte diverse mensole incassate a muro. I volumi bordeaux di cuoio riempivano quello spazio inusuale. Il dorso dei tomi era segnato da un numero, permettendo una disposizione in ordine crescente. Sfiorai le diverse coste con i polpastrelli avvertendo la ruvida consistenza del materiale.

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