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avevo fatto rinviare quella riunione già tre volte. era bastato non presentarmi. mi ero convinta quando avevano minacciato di venirmi a prendere a casa o di farla direttamente lì. non li volevo. quelle settimane erano state l'inferno.
il giorno dopo la grande rivelazione, o pugno nella schiena, quando mi ero svegliata avevo voluto sapere tutto quello che c'era da sapere sui Benedetti, che in sostanza era che apparivano parecchio attraenti, il modo in cui ci vedevano era abbastanza vario, si passava dell'oggetto sessuale al pezzo d'arte vivente. in tutti i casi restavamo proprietà preziose, per lo meno ciò significava che, impegnati con qualcuno o no eravamo al sicuro da atti violenti. non eravamo molti e nessuno osava farci del male.
appreso ciò mi ero chiesta quanto delle faccende di Niall con me  i miei uomini fossero a conoscenza e scoprii che era praticamente nulla. infine mi ero concentrata sul grosso problema che consisteva nei rapporti con i due uomini seduti a letto con me. mi ero rifiutata di uscire da sotto le.copere e loro si erano adeguati accampandosi sul letto per parlare. era venuto fuori che loro percepivano il mio, così detto, fascino, ma che erano troppo antichi e potenti per esserne influenzati. la notizia mi tolse un grosso peso dal cuore.
il pomeriggio lo avevo passato al telefono con i miei genitori. nel momento stesso in cui avevo pronunciato la parola benedetto mia madre era scoppiata a piangere e si era profusa in scuse. non aveva detto altro si era solo scusata, non avevo capito bene per cosa, aveva farfugliato tutto il tempo.
la prima convocazione era arrivata circa una settimana dopo la scoperta, doveva essere una riunione strategica con quelli dell'organizzazione e io non ci ero andata, mi ero fatta raccontare tutto da Victor al loro ritorno. poi erano cominciate le riunioni. volevano che noi tre, con i legali assegnati dall'organizzazione ci incontrassimo con gli elfi, la mia famiglia e rispettivi legali. l'avevo scampata per tre volte prima di ritrovarmi lì.
ero seduta ad una di quelle comode sedie da ufficio, mi ero anche messa un bel tubino nero e le scarpe con il tacco, stavo da un lato del tavolo circondata da avvocati. ebbene sì. mi avevano detto quanti le cose erano complicate ma vederlo mi fece capire l'enormità del problema. l'associazione mi aveva assegnato uno dei suoi migliori legali, insieme ai due assegnati a Kol e Victor e che si sarebbe occupato della mia situazione nei confronti del progetto pacifista. poi mi era arrivato un altro tizio che si era presentato come avvocato che si sarebbe occupato di me come persona ed infine un'altra tizia che doveva prendere le mie difese in quanto essere umano. i miei uomini erano messi come me, con l'aggiunta di un altro avvocato a testa, assunto dai rispettivi capobranco e capo clan per tenere al sicuro i due in quanto membri di quel determinato gruppo, che erano accorsi e si erano sistemati a sedere accanto a loro. l'associazione aveva schierato quattro legali accanto ai due portavoce, per difendersi da accuse legali o roba del genere. infine c'erano gli elfi e i miei genitori. Niall era seduto accanto a sua madre, in veste ufficiali conosciuta come la signora della comunità, in altre parole il capo. anche loro con una bella schiera di avvocati. anche i miei genitori non ne erano sprovvisti, ma in confronto agli altri il loro unico legale sembrava riduttivo.
l'ultimo ad entrare e ad occupare l'ultima poltrona libera intorno al.grande tavolo ovale di legno scuro fu un ometto con un inizio di calvizie, basso e con un po' di pancia. squadrò ogni persona all'interno, umana e non, clienti, avvocati e pure gli assistenti che si erano portati dietro, poi si rivolse ad una donna che sembrava una segretaria seduta accanto a lui "ci siamo tutti stavolta?" domandò con una leggera nota di speranza nella voce stanca. la donna annuì e l'ometto sospirò di sollievo "bene, finalmente possiamo iniziare" uno dei miei avvocati, non ricordavo il suo nome perché non mi importava saperlo e, l'unica cosa su di loro che volevo conoscere era chi li avrebbe pagati, prese la parola "ci scusiamo per i rinvii ma la nostra cliente non era in grado di presenziare" l'ometto lo liquidò con un gesto della mano e mi fissò, aspettava. voleva che mi scussassi o dicessi qualcosa? non me lo aspettavo e non sapevo come comportarmi ma qualcosa dovevo dire "preferirei non essere qui" ammisi. mi fissarono tutti basiti, avvocati e non, ma l'ometto sembrò gradire il fatto che fossi stata sincera, fece un cenno con la testa e lesse alcune carte. "inizia a verbalizzare" disse alla segretaria che piazzo subito le dita sulla tastiera del pc che aveva di fronte "allora, abbiamo un bel pasticcio tra le mani qui" affermò passando lo sguardo su tutti. "l'elfo Niall, figlio della signora della sua città rivendica diritti sulla Benedetta Diana, che si è unita al progetti della città della pace come terza accanto al vampiro Victor e al mannaro Kol, accusati dagli elfi di aver sottratto la Benedetta e quindi di furto" riassunse "per prima cosa sentiamo le parti coinvolte, cominciando dalla Benedetta, Diana" lo fissai sorpresa di dover parlare "parla liberamente e dicci ciò che sta succedendo dal tuo punto di vista, ricorda che sono un mediatore e che non siamo ancora in tribunale quindi sentiti libera" sembrava volermi incoraggiare, lo apprezzai "mi sembra di essere circondata da un branco di pazzi" di nuovo mi fissarono tutti basiti, solo i miei uomini non lo sembravano, loro erano semplicemente attenti a ciò che dicevo. "io non ne sapevo niente di tutte queste cose, non capisco perché siamo qui, in questa situazione. io ho solo deciso di stare con Kol e Victor non vedo perché debba succedere tutto questo. so solo che loro mi hanno sempre raccontato la verità, non mi hanno mentito, mentre la mia famiglia mi ha tenuto segreto ciò che sono e la persona che per me è come un fratello mi tratta come se fossi un oggetto di suo possesso denunciando i miei compagni di avermi rubata neanche fossi una macchina" spiegai "qualcuno ha qualcosa da ribattere?" domandò il mediatore. Niall si fece avanti "stiamo facendo questo per la tua sicurezza, quei due sono pericolosi" asserì fulminando con  un'occhiataccia i soggetti in questione stavolta fu Kol a controbattere, le regole erano state annunciate in anticipo, potevamo parlare ma con calma e uno alla volta "lasciarla andare in un'altra città, da sola e senza nessuna scorta, ignara di ciò che è e cosa comporta ti sembra un comportamento protettivo?" lo accusò "tu la rivuoi solo perché lei ha scelto noi" gli rinfacciò "scelto?" scatto l'elfo "ma almeno lo sa chi siete davvero? come potrebbe mai scegliervi se sapesse chi siete?" lo disse con malignità ma le mie parole furono interrotte da quelle di un glaciale Victor "conosce la nostra reputazione, non sei il primo che le dice quanto siamo cattivi e, qualunque cosa lei vuole sapere deve solo chiedercela e noi le risponderemo sinceramente, come abbiamo fatto fino ad ora" non aspettai che Niall replicasse "come ti ho già detto, non ammetto che tu o chiunque altro lì  giudichiate  senza nemmeno conoscerli, basandovi solo su delle voci e pettegolezzi." ribadii "so che durante la guerra hanno fatto delle brutte cose, ma non hanno commesso atrocità. quale soldato durante una guerra non fa cose brutte, ma non per questo li si tratta tutti come dei lebbrosi" ripresi fiato "non avete il diritto di caluniarli se neanche li conoscete. io li sto conoscendo, li vedo sorridere, scherzare e fare cose dolci per me come portarmi la colazione a letto, tutte cose che voi non sapete e che non vedete. la prima cosa che mi hanno detto è stata che le persone sono spaventate da loro e che non vogliono averci nullana che fare. sono stati sinceri, mi hanno trattato da persona, non mentito per anni e trattata come una proprietà come hai fatto tu" accusai.
capii immediatamente che lo avevo fatto spazientare e arrabbiare "tu sei una Benedetta, la tua famiglia ti ha promessa a noi e questo è quanto. la tua presenza con loro ti ha già rovinato anche troppo" affermò. ero così talmente scandalizzata ed inorridita che non sapevo se urlagli contro o salvargli alla gola e riempirlo di schiaffi. non feci nessuna delle due cose, intervenne mia madre "vedi, Diana, e successo tanto tempo fa, erano altri tempi, ma le cose stanno così" ammise "che cose?" chiesi scandalizzata dalla novità "è una storia che risale alla guerra, la nostra famiglia era in pericolo, a quei tempi c'erano dei gruppi che davano la caccia ai benedetti e alle loro famiglie, il capofamiglia si accordò con gli elfi per ricevere protezione, in cambio gli promise un benedetto che avesse determinate caratteristiche. tu sei la prima adeguata che nasce da secoli" mi informò "è uno scherzo?" domandai indignata. non avevo parole a parte una: schifo. "no, tu sei la Benedetta che volevamo, abbiamo lavorato molto affinché tu diventassi quanto di meglio fosse possibile ma, ora che ti vedo di persona non posso che concordare con mio figlio che quei due ti stiano rovinando. eri pura" affermò "se mi volevate vergine site in ritardo di alcuni anni" rinfacciai "no, non è quello il problema, sapevamo delle tue avventure, ma non ci importa, non contavano nulla, ma ora è diverso, tu ti sei affezionata e questo non ci piace" la fissai sconcertata "a noi piace" controbattè il capobranco di Kol con un sorriso divertito e un po' maligno stampato in faccia. Kol abbozzò un sorriso, persino i due vampiri gli lanciarono uno sguardo d'approvazione "grazie" mi uscì spontaneo.
"allora, vorrei che prima di dichiarare  chiusa la seduta di oggi ognuno di voi faccia le proprie richieste, direi che abbiamo smosso abbastanza le acque per un primo incontro" annunciò il mediatore. obbedimmo. io dichiarati di voler fare come volevo perché ero una persona e non un oggetto, quindi restare con i miei uomini, i miei uomini affermarono che non avevano colpe se io li preferivo agli elfi e non era giusto considerarli ladri visto che quando mi avevano conosciuto non ero stata reclamato da nessuno. Niall e la madre volevano che venissi affidata alla loro custodia, i miei genitori non fecero richieste, idem per quelli dell'associazione. chiudemmo quella riunione con un nulla di fatto, mi consolai con la consapevolezza delle nuove informazioni che avevo ricevuto. quando usciamo da quel palazzo tirai un sospirò di sollievo. durò poco. l'intera comunità sovrannaturale della città era in attesa, occupavano l'intera strada, bloccando  il traffico. volevano tutti sapere che cosa ne sarebbe stato di me. scoprii che erano stati loro ad assumere uno degli avvocati. volevano che restassi, nonostante stessi con due uomini che odiavano.

ciaoooooo
per farmi perdonare di pubblicare senza un preciso criterio oggi due capitoli, no, scherzo, è solo che ero ispirata.... 😊
ora, le cose importanti: grazie per aver letto fin qui, doppio grazie per chi ha messo le stelline e come sempre, se vi va o avete qualcosa da dire, nel bene e nel male, commente. comunque sappiate che il solo fatto che continuate a leggere quello che scrivo mi rende molto felice. grazie e grazie.

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