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quando le prime casse cominciarono ad arrivare le facemmo sistemare bene in ordine, nella piazza centrale, nessuno si permise di toccarle proprio come avevo chiesto, evitarono anche di avvicinarsi ad esse, ben consci che non volevo che si sapesse cosa contenessero. lo avrebbero saputo, lo avrei detto a tutti. avevo annunciato che si sarebbe saputo durante la conferenza stampa che avevo chiesto venisse fatta e che nessuno mi aveva negato, avevo fatto anche in modo che alcune specifiche persone fossero presenti, non invitandole direttamente.

trascorrevo la maggior parte del tempo lì, in mezzo a quelle casse di diversi materiali, alcuni mi avevano fatto notare che, d'aspetto, assomigliavano a bare, negai la cosa con convinzione. una settimana dopo cominciarono ad arrivare le casse scortate, erano molte di meno, infatti il primo gruppo era stato portato da alcuni operai pagati per farlo, le circa duecento casse presenti erano state sistemate con poca cura, alcune le une sulle altre, ma per il momento non me ne curai, le avrei sistemati in seguito, conoscevo ognuna di esse e il oro contenuto e sapevo in quale ordine metterle. l'ultima delle cinquanta accompagnate la riconobbi non appena ne vidi uno spiraglio, era interamente in ferro battuto, decorato con diamanti neri, quattro imponenti vampiri la stavano portando con una cura e deferenza totali, consapevoli che se qualcosa fosse accaduto a quel contenitore o al suo prezioso contenuto, il loro signore, un vampiro più antico anche di Victor, uno dei pochi, nonché uno che nei secoli aveva conquistato tanto potere da essere intoccabile, avrebbe fatto per punirli. il suo tesoro era lì dentro, avevo sbirciato la sua vita nel tempo, e sapevo anche troppo bene quanto quel tesoro fosse prezioso per lui. prima di rivolgermi al vampiro mi rivolsi al suo personale, dicendogli dove adagiare il loro carico, ovvero esattamente al centro del piccolo palco dal quale avrei parlato. li accompagnai e mentre loro si ritiravano io rimasi a guardare quelle magnifiche rifiniture a tema floreale, accarezzai con le dita il profilo del contenitore, prima di girarmi per poter fronteggiare lui, Drogo. per un lungo momento rimanemmo a fissarci, fu lui a rompere il silenzio "Così sei tu" constatò, mi limitai ad abbassare il capo, in un cenno affermativo e di rispetto nei suoi confronti "Grazie, per averlo permesso" ed ero sincera, così come lo ero stata con tutti gli altri accompagnatori, senza il loro assenso sarebbe stato impossibile "non mi allontanerò fin quando non sarà finita" mi avvisò con tono imperioso "neanche io fino a quando, domani sera non saremo liberi" a quelle parole mi guardò con una punta di curiosità che permise di farmi notare "non dormirai? è importante per voi o sbaglio?" gli sorrisi "non questa volta. ora devo stare qui e preparare tutto" forse ci saremo scambiati altre parole, ma non lo seppi, lui spostò gli occhi da me e li portò alle mie spalle, la sua espressione si fece seria e fredda, mi girai e vidi un allarmato Victor a meno di un passo da me che fissava l'altro vampiro con fermezza "tu" fu tutto quello che uscì dalle labbra del nuovo arrivato "Cosa fai qui, con lei?" la voce di Victor, fredda e vibrante mi diceva che era in guardia "Mi ha fatto venire lei" lo informò lasciandolo stupito "sono il custode di questa" e mise una mano sul suo bagaglio. Victor gli lanciò uno sguardo e comprese in un istante "visto questo dialogo suppongo di non dover fare le presentazioni" mi intromisi nel silenzio che si era creato "saprai che sono sposata, lui e uno dei miei mariti" spiegai dopo il cenno affermativo alla domanda "l'altro?" domandò, forse per evitare discussioni con il soggetto in questione "ululo di morte" i suoi occhi si sgranarono, fissò per un secondo me e poi scattò con la testa verso il vampiro, che nel frattempo mi aveva messo un braccio intorno le spalle, per poi tornare a fissare me "Noi lo chiamiamo Kol" lo informai "ora, spero mi voglia scusare, devo far sistemare tutti. accennò con il capo un saluto, e a quel punto mi girai e cominciai a far spostare una ad una le casse.

dovetti lavorare, ma più che altro dare ordini a chi ci metteva i muscoli, per tutta la notte e gran parte della mattina. mi concessi una pausa per mangiare qualcosa e lasciai senza sorveglianza quelli che allestivano delle piccole tribune dove far sistemare la gente, sarebbero venute alcune centinaia di persone, tra cui i giornalisti. a metà pomeriggio mi diressi dalla sarta, le avevo chiesto di farmi un abito rosso, come quello dei miei sogni, in tempi record, lei aveva affermato che non era un problema, dato che era molto semplice. così, nel camerino dello studio della sarta mi cambiai, Lily insistette per aggiustarmi i capelli e truccarmi io le permisi di pettinarmeli in un semi-raccolto composta da alcune treccine, e un velo di ombretto nero, abbinato ala cara matita per occhi e, per concludere un bel rossetto rosso sangue. proprio come il mio abito.

tornai appena in tempo per vedere gli ultimi che si sistemavano e sentire i chiacchiericci e le ipotesi sul contenuto delle scatole e sul perché avessi richiesto una conferenza stampa. in pochi lo sapevano, o per lo meno ne sapevano qualcosa. avevo fatto una riunione con i concittadini, quelli veterani, che potevo definire amici e avevo detto loro che stavo per fare un gran bel casino. non ero scesa nei particolari, avevo spiegato che sarebbe servito a finirla con la storia degli attentati, avevo ammesso che stavo dando una possibilità anche alla sopravvivenza del mio popolo e, infine avevo confessato che ciò che stavo per fare avrebbe cambiato per sempre il mondo, forse non in bene, forse si, e volevo sapere loro come avrebbero potuto reagire. capii subito che avevo fatto bene a dir loro quelle cose, lo compresi dai sorrisi sinceri e gli abbracci affettuosi che arrivarono quando smisi di parlare. eravamo una famiglia, a prescindere dal sangue e dalla razza.

ciao

finalmente i nodi vengono al pettine, nel prossimo capitolo qualche spiegazione. ditemi che ne pensate, davvero, inizialmente l'avevo progettata più lunga sta storia, ma avevo paura di non riuscire a finirla e complicarla troppo, quindi ditemi, come vi sembra questa versione??

la città dell'unioneWhere stories live. Discover now