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sognavo. sognavo e ne ero consapevole. era strano, in genere non ne ero cosciente e non ricordavo di averlo fatto, ma quella volta era diverso. sapevo che quello che mi circondava era un sogno, il prato di un verde brillante, tutti quei fiori di campo che ravvivavano la morbida erba di decine di colori. sapevo che la sensazione di quei sottili fili sotto i piedi nudi, che mi accarezzavano la pelle era solo un sogno. mi girai su me stessa ed in ogni direzione si posava il mio sguardo era tutto uguale, solo erba e fiori colorati a perdita d'occhio. il cielo era di un azzurro intenso e cristallino, poche piccole nubi bianche formavano disegni astratti, del sole non c'era traccia nonostante fosse giorno e nella radura non ci fosse il minimo segno di ombra.
non seppi quanto rimasi nella radura, sapevo solo che ero io, potevo decidere consapevolmente cosa fare, dove andare e sapevo anche che quello era l'unico posto che esisteva in quel sogno. potevo camminare, passeggiare tra quei fiori, sedermi o restare ferma, cogliere i fiori e farne un mazzetto o intrecciarli nei capelli ma in quel momento, in quel sogno, quel prato era tutto il mio mondo.
mi guardai, studiando in che condizioni fossi. la mia pelle era sempre di un candido bianco latte, i miei capelli rossi erano semilegati per mezzo di alcune trecce ma ricadevano comunque sulle spalle e sulla schiena nuda. indossavo un abito bianco, era lungo fino ai piedi, la gonna percorsa da due profondi spacchi posizionati ognuno sulla parte anteriore di una gamba, il corpetto morbido si allacciava dietro il collo e copriva solo la parte anteriore del busto.
infine eccola. apparve dal nulla, una figura femminile, che indossava un abito identico al mio seppur nero, era hai margini della radura ed avanzava con passo lento e leggero verso di me. rimasi a fissarla per un tempo indeterminato. in quel sogno il tempo sembrava del tutto inesistente.  si fermò ad alcuni metri di distanza da me, potei vederla bene. un volto incantevole e delicato, era più bassa di me, i lunghi capelli neri sembravano sistemati proprio come i miei, gli occhi castani erano caldi, trasmettevano tanta sicurezza, sicurezza nei suoi confronti. sorrise, prima a me poi i suoi occhi si spostarono alle mie spalle e lei allungò una mano, un invito, ero abbastanza sicura non fosse per me, così mi voltai. c' era un'altra donna. anche lei indossava un vestito identico al nostro, ma il suo era di un brillante color oro. i suoi occhi erano di un blu brillante e vivace, intenso, come l'altra donna era bellissima, leggermente più alta, solo una manciata di centimetri, anche i suoi lunghi capelli biondi e mossi erano raccolti come i miei e quelli dell'altra donna. come la castana, mi sorrise, poi sorrise alle mie spalle. mi voltai verso la prima donna e quando i miei occhi si posarono su di lei non era più sola. nella sua mano stringeva quella della bionda, che le stava accanto, all'altro fianco aveva un'altra donna, dalla carnaguine scura, gli occhi di un grigio intenso come le nuvole temporalesche, come noi aveva lo stesso vestito, la stessa acconciatura, il verde dell'abito le faceva risaltare le pagliuzze negli occhi grigi, ed i capelli di una strana sfumatura di castano, come se fossero fatti di terra e piccoli fili d'erba. tutte e tre mi sorrisero. stavolta i loro occhi rimasero fissi su di me, erano sereni ed amichevoli. non riuscii ad evitare di guardarmi nuovamente intorno, forse per controllare che non ne saltasse fuori un'altra o forse perché da quando erano apparse quelle tre bellissime donne il prato sembrava in qualche modo diverso, ero sicura che non fosse cambiato, ma lo percepivo in modo diverso.
"chi siete?" domandai dopo averle studiate per dei lunghi minuti, o per quelli che mi sembrarono minuti. non risposero, non alla mia domanda.
"sai cosa sei, è il primo passo" affermò la ragazza vestita di verde "i tuoi fedeli cavalieri sono il secondo" asserì la bionda "ora, per poter proseguire il tuo cammino devi solo assicurarti che anche gli altri ti riconoscano." mi disse la donna in nero. "non capisco" mormorai, più a me stessa che a loro. "è importante, ricorda le nostre parole o la guerra sarà inevitabile, accade sempre. tu sai cosa sei, un giorno saprai chi sei e ricorda, fa in modo che il Signore dei boschi che tanto preme per i tuoi favori non lo scopra. per quanto il mondo lo creda, i Benedetti non sono esseri umani, per quanto neanche tu ci creda essi hanno potere. lo scoprirai e fai in modo che nessun altro ci riesca. solo l'amore non ha segreti"
stavo per dire qualcosa, rispondere che non avevo capito nulla, chiedere spiegazioni, ma le parole mi morirono in gola. erano a pochi centimetri da me, la donna in nero aveva poggiato una mano sulla mia guancia in un gesto affettuoso "ricorda, la piena consapevolezza è l'unica strada che puoi percorrere, le tue sorelle ti aspettano alla fine di essa. la solitudine è una condizione che uccide i benedetti"
l'istante dopo spalancai gli occhi. mi scostai bruscamente dal petto caldo di Kol. ci misi alcuni istanti a rendermi conto che mi ero addormentata, che ora ero sveglia e che mi trovavo sul divano di casa. non doveva essere passato molto tempo. il mannaro aveva ancora in mano il pacchetto di patatine che non era ancora finito, la televisione mandava lo stesso programma davanti al quale mi ero appisolata. mi guardai intorno, mentre il vampiro andava al citofono, qualcuno aveva suonato il campanello, era stato quello a svegliarmi, mi tirai verso il mannaro che mi guardava incuriosito dalla mia reazione "per quanto ho dormito?" domandai "non più di venti minuti" mi informò "tutto bene?" chiese poi con tono interessato "si certo, il citofono mi ha spaventata, credo" risposi. non raccontai del sogno, lo ricordavo, ma per qualche ragione lo tenni per me. era stato strano, insolito ed enigmatico, ma mi sentivo che fosse stato anche reale, che fosse meglio tenerlo per me.

ciaooo
questo capitolo è un po' diverso dai precedenti, ma mi sembrava il momento di smuovere un poco le cose, spero di non aver cominciato a fare un casino e che ne esca un bel seguito, fatemi sapere se vi piace questa svolta, all'inizio non era in programma ma si ricollega a quello che avevo pensato della trama.
grazie per aver letto la storia fin qui, spero di non deludervi con questo capitolo è che possa piacervi. fatemi sapere con un commento o una stellina o che so, un segnale di fumo 😉 ciaoooo😘

la città dell'unioneWhere stories live. Discover now