5. Tornare a respirare

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È proprio vero il tempo vola.
È già quasi un mese che io e Lara lavoriamo di nuovo insieme in Istituto e devo dire che, fino ad ora, tutto è filato abbastanza liscio.
In pratica il grosso del nostro lavoro è sbrigare delle scartoffie che i professori ci sbolognano.
Ogni tanto veniamo coinvolte per qualche autopsia o perizia, ma niente di particolare.
Claudio l'ho incrociato poco per ora, è molto impegnato in un progetto di ricerca, che porta avanti insieme a dei colleghi di Firenze, e quindi è spesso fuori.
Lara mi ha raccontato che, durante la mia assenza, è passato dalla rabbia furiosa all'apatia a fasi alterne.
Lei ufficialmente non sa nulla di noi, ma credo che abbia capito tutto.
Diciamo che io non ho mai voluto darle la conferma.
Nessuno sa niente della sua vita privata.
Di certo in Istituto non ha nessun intralazzo, almeno questo è quello che sostiene lei.
C'è una nuova specializzanda, Erika, che ci prova in tutti i modi da un anno, ma per ora non ha ottenuto nulla.

Dopo che il Supremo è andato in pensione e che la Boschi ha preso le redini della baracca, è arrivato un nuovo ricercatore, Enrico Cortesi.
L'ho conosciuto all'esame e poi ho avuto modo di lavorarci qualche volta.
Ha qualche hanno in meno di Claudio, è piuttosto affascinante ma soprattutto è molto gentile e collaborativo.
Da quello che ho potuto capire tra lui e Claudio non è che corra proprio buon sangue.
La Boschi invece lo adora, così come adora Erika.
Insomma di cambiamenti ce ne sono stati molti, ma alla fine è sempre tutto uguale.

La strega mi ha appena convocato nel suo studio.... mi sento male.
Ogni volta che mi chiama tremo.
Questa è una delle cose che non è cambiata affatto.
"Arriverò subito al punto dottoressa Allevi, non ho tempo da perdere con lei. Il dottor Conforti mi ha chiesto di affiancargli una persona nella ricerca che sta conducendo. Io ho deciso che sara lei quella persona." La guardo stupita.
"Non creda che sia per premiarla. La mia scelta è ricaduta su di lei perché è l'elemento meno utile che abbiamo qui e possiamo fare a meno del suo contributo senza troppe ripercussioni"
Ma Grazie! Direi che un'altra cosa che non è cambiata affatto è la sua stima nei miei confronti. Certo che se c'è una persona che sa motivare i collaboratori, quella è la Boschi.
Non so cosa dire.
"Ora vada dal dottor Conforti che le spiegherà tutto"
"Bene, grazie professoressa" esco sottolineando ironicamente il grazie.

O madonnina dovrò lavorare con Claudio! Sono molto preoccupata, ma non riesco a nascondere a me stessa che in fondo in fondo (ma neanche troppo in fondo) un po' ne sono felice.
Lavorare con lui è sempre stato bellissimo al di là dei suoi insulti e delle incomprensioni tra di noi.

Busso alla porta di Claudio ed entro.
Lui alza i suoi meravigliosi occhi dal computer, mi guarda serio e sospira.
Cominciamo bene!
"Ci tengo a precisare che non è stata una mia idea"
"Lo so, la Boschi mi ha appena illustrato le alte motivazioni che l'hanno indotta a scegliere me."
Cerco di strappargli un sorriso, ma la cosa non mi riesce.
"Ci tengo molto a questa ricerca, ci sto lavorando da un sacco di tempo e finalmente sembra avere ottenuto la giusta considerazione. Ho bisogno di concentrazione e dedizione totale. Credi di essere in grado di garantirmele?"
Mi guarda con l'aria di chi non ci crede affatto.
"Il fatto che tu lo metta in dubbio mi offende Claudio, e mi conferma che non hai né stima né fiducia in me"
"Ripeto non è stata una mia decisione e se vuoi sapere la verità io non ti avrei scelta, ma non posso fare diversamente. Quindi mi dovrò adeguare"
Io non riesco a trattenere le lacrime, mi ha fatto davvero male sentire le sue parole.
"Va bene" dico singhiozzando "dirò io alla Boschi che non mi sento in grado di svolgere questo incarico"
Faccio per uscire ma lui si alza di scatto dalla sedia.
"Dove vai? Fermati!" Ha gli occhi furiosi " ma chi ti credi di essere. Pensi di poter decidere tu cosa fare o non fare. Be mi dispiace deluderti ma tu non decidi proprio niente. Ti dovrai adeguare come dovrò farlo io".
Credo di non averlo mai visto così furioso, mi fa quasi paura, così mi blocco trattenendo i singhiozzi e cercando di recuperare un minimo di dignità.
"Leggiti questi nel fine settimana" mi dice secco, allungandomi un enorme raccoglitore, "poi lunedì ne parliamo".
Nessuno dei due ha altro da aggiungere, così esco velocemente trattenendo il respiro.

Non so davvero come potremo lavorare insieme.
Lui nutre un enorme rancore nei miei confronti.
Pensavo che le cose si fossero calmate fra noi ma purtroppo mi sbagliavo di grosso.
Fortunatamente l'ufficio è deserto il venerdì pomeriggio.
Mi accascio sulla mia scrivania e cedo ad un pianto liberatorio che sembra non voler finire più.
Non so per quanto tempo rimango così ma quando alzo la testa fuori è praticamente buio. Mi alzo stancamente per dirigermi finalmente verso casa.
Marco e Yukino vanno a Sacrofano per il fine settimana, io invece sono talmente a terra che credo che lo passerò in pigiama.

Sabato pomeriggio.
Silvia alla fine é riuscita a convincermi ad uscire dal mio stato vegetativo almeno per un aperitivo.
"Dai Ali lo conosci ormai Claudio. Quando è arrabbiato dice cose che non pensa" cerca di confortarmi Silvia dopo il resoconto degli ultimi avvenimenti.
"Sì forse hai ragione... Non lo so.... è stato così duro... Non l'ho mai sentito così "
"Be però prova a metterti nei suoi panni. Lui ci teneva a te. Ti aveva messo il suo cuore in mano e tu cosa hai fatto? Te ne sei andata con un'altro. Cosa pretendi?"
"Non lo so Silvia, in fondo è passato un sacco di tempo, pensavo che gli fosse passata. E comunque io ci dovrò lavorare e non so davvero come farò a reggere!"
"Giorno per giorno, vedrai troverai il modo di cavartela".

Domenica sera.
Mi arriva un Whatsapp da Claudio.
"Ho bisogno della relazione che ti ho lasciato tra i documenti. Passo a prenderla tra 10 minuti"
Apro la porta con il fascicolo pronto, per non fargli perdere tempo, e me lo trovo davanti, leggermente spettinato, con la camicia un po' sbottonata e le maniche arrotolate, irresistibile.
"Grazie" mi dice prendendo la cartellina.
Ha uno sguardo strano che non gli riconosco.
"Posso entrare un attimo?"
"Si..." rispondo incerta.
Sembra quasi imbarazzato.
"Senti" esordisce dopo un sospiro "mi dispiace per venerdì. Non volevo ferirti. Tu riesci sempre a farmi perdere il controllo. Mi fai dire cose che non penso".
Lo guardo incredula e lui mi accarezza dolcemente una guancia.
Io mi sento sciogliere a quella carezza, è come se cancellasse in un attimo tutto il dolore che ho dentro e così mi appoggio alla sua mano, sospirando.
Lui alza lentamente il mio viso per guardami negli occhi. " È stato maledettamente difficile stare lontano da te in tutto questo tempo, ma è ancora più difficile starti vicino senza toccarti, senza baciarti, senza stringerti tra le braccia"
Mi fissa così intensamente che sembra volermi trapassare con lo sguardo.
Sento il cuore battere all'impazzata, fatico a reggere il suo sguardo e in un attimo le sue labbra sono sulle mie.
Per fortuna c'è lui a sorreggermi perché credo che potrei svenire, qui, ora, tra le sue braccia.
Mi bacia prima dolcemente poi sempre più intensamente ed io mi lascio completamente travolgere da lui, avvolta nel suo profumo.
Mi sembra finalmente, in questo bacio, di tornare a respirare.
Non riusciamo a staccarci, lui mi sfila velocemente la maglia e le sue mani iniziano a vagare per la mia schiena.
In un attimo di lucidità riesco a bisbigliare
"Claudio aspetta, dobbiamo parlare"
Lui mi zittisce continuando a baciarmi.
" Dopo " dice sulle mie labbra, ed io non ho più la forza di oppormi e mi lascio andare completamente tra le sue braccia.
"Quanto mi sei mancata" mi sussurra all'orecchio ansimando.
"Anche tu, da impazzire."
Fare l'amore con lui è ancora più bello di come me lo ricordavo. Lui è dolce ma anche passionale. Mi stringe come se avesse paura che io possa scappare. Quando i nostri sguardi si incrociano mi sorride ed è il sorriso più bello del mondo.
Dopo, appoggiata al suo petto, lui che mi accarezza i capelli, sento che tra di noi c'è un universo di cose da chiarire.
"Claudio...."
Lui mi interrompe con un sospiro e mi guarda con tenerezza.
"Lo so che vuoi parlare, ma credi davvero che ci sia bisogno di parole dopo stasera?"
E di nuovo mi bacia, ed è maledettamente seducente.
Mi fa completamente passare la voglia di parlare.
So già che me ne pentirò, ma non ho nessuna intenzione di rovinare questo momento.

7.00
Il suono della sveglia impietoso mi strappa dalla mia beatitudine.
Sono da sola nel mio letto.
Pian piano le immagini della notte appena trascorsa affiorano alla mia mente, come fotogrammi.
Di Claudio nessuna traccia.
Per un attimo penso di essermi sognata tutto.
Ma vedo un biglietto sul cuscino di fianco a me.
"Ho un impegno di lavoro importante. Devo scappare. A dopo. C."

L'allieva.... quattro anni dopoWhere stories live. Discover now