21. Scontri e incontri

9.6K 152 31
                                    

È stata una settimana caotica.
Claudio è comprensibilmente di umore più variabile del solito.
Ha dovuto dire a sua madre di essersi ritrovato suo padre sul tavolo della sala settoria.
Oggi è arrivata sua sorella ed io gli ho proposto di tornare per qualche giorno da mio fratello, per lasciarli un po' da soli, ma lui non ne ha voluto sapere.
"No Alice, questa è anche casa tua adesso. Sabrina ha prenotato una stanza in hotel e poi... io ho bisogno di te"
E così mi spiazza.

In questo momento Claudio e Sabrina sono insieme da Calligaris.
Io sto finendo di eseguire un'analisi in laboratorio.
Stasera ceniamo tutti insieme a casa ed io sono un po' in ansia, anche se non so bene il perché.
In laboratorio ci sono anche Lara e Cortesi, che, da quando Claudio lo ha fulminato con lo sguardo, non mi ha praticamente più rivolto la parola.
Lara termina il suo lavoro e ci lascia da soli.
Io mi sento un po' a disagio, non vedo l'ora di finire e andarmene a casa anche io.
"Alice, io ho quasi finito qui. Che ne dici di fermarci a prendere un aperitivo al bar all'angolo?"
Ma cosa c'è che non capisce? Credo che sia venuto il momento di spiegargli bene come stanno le cose.
"Enrico, io sto con Claudio, pensavo lo sapessi?"
"Ma davvero, stai con uno come lui?"
"Si, e non credo che tu lo conosca abbastanza per poterlo giudicare"
"Be la sua fama è nota. E per come si comporta lui, non credo che prendere un aperitivo con me dovrebbe essere un problema per te" si avvicina guardandomi intensamente.
Io mi alzo e mi allontano da lui.
Il modo in cui mi guarda mi infastidisce.
"Con tutto il rispetto, il rapporto tra me e Claudio riguarda solo noi, ed io non voglio venire al bar con te, indipendentemente da lui"
"Già, comunque pare che in passato tu non ti sia fatta molti problemi a stare con due uomini contemporaneamente."
Sono sconvolta dalle sue parole. Ma come si permette??
"Ma cosa ne sai tu di me e della mia vita. Come ti permetti di giudicarmi?" E così dicendo, esco infuriata dal laboratorio.
A metà corridoio mi scontro con Claudio, finendogli fra le braccia.
"Alice, che ti è successo?"
"Niente"
"Non sei molto credibile."
"Niente, davvero, una sciocchezza. Non farci caso" non voglio parlarne con Claudio. Non adesso almeno. Ha già abbastanza problemi per la testa. E poi spero proprio che Enrico l'abbia capita ora.
"Sarà"
"Tu come stai?"
"Meglio, mando due mail e poi andiamo. Tu hai finito?"
"Sì. Ti aspetto di là."

Sabrina è una donna elegante, dimostra meno degli anni che ha.
È molto bella proprio come Claudio, sorridente e gentile.
"Sei la prima ragazza che Claudio mi presenta Alice! Sai cominciavo a preoccuparmi"
"Di cosa? Che fossi gay?" Chiede Claudio scoppiando a ridere.
"No, che non avresti mai messo la testa a posto"
Lui mi guarda e sorride.
"Com'è andata da Calligaris?"
"Ma... nessuna novità. Per ora è emerso poco, ha avuto un precedente per rissa circa vent'anni fa, è stato dentro un paio di mesi. Poi nient'altro. Domani parleremo con la mamma"
Si gurdano con una gran tristezza negli occhi.
Devono essere stati molto uniti da piccoli.

Mentre Claudio è impegnato al telefono, Sabrina mi dice: "Sai Alice, ero davvero preoccupata per Claudio.  Lo vedevo sempre inquieto e mi sembrava molto solo. Sono molto felice che ora ci sia tu al suo fianco. Nonostante sia un momento difficile, lo sento più sereno del solito. Si vede che c'è una forte intesa fra di voi, anche se immagino che non sia sempre facile stare con lui."
Io le sorrido.
"Grazie Sabrina"
"Che avete da confabulare vuoi due?"
"Parlavamo male di te ovviamente" gli risponde lei, ridendo.

Mentre Claudio accompagna Sabrina in albergo, io mi butto sul divano esausta e mi addormento all'istante. Per fortuna è venerdì perché ho un enorme bisogno di dormire!
Mi sveglio tra le braccia di Claudio che mi sta portando verso il letto.
È un bellissimo modo di svegliarsi. Lui mi sorride, mi da un bacio sul naso e mi deposita sul letto per poi salire su di me.
"Non volevo svegliarti.... ma... ormai sei sveglia" mi dice malizioso.
"Potresti semplicemente lasciare che mi riaddormenti" lo stuzzico io.
Mi bacia il collo.
"Sì... ma prima dovrei svestirti.... "
Inizia a togliermi la maglia, continuando a baciarmi il collo e poi le labbra.
"Poi... mettermi il pigiama....." gli dico io, tra un bacio e l'altro.
"Questo mai... io le donne le svesto, rivestirle è contro ogni mio principio".
"Questo plurale non mi piace per niente!!"
Scoppia a ridere.
"Adesso piantala di parlare e baciami, tanto ormai il sonno ti è passato!"
I suoi baci hanno, come sempre, l'effetto di trasportarmi in un'altra dimensione, dove tutto il resto non esiste più.
Lo sento così vicino in questo momento che mi esce spontaneo ed incontrollabile un "Claudio ti amo da impazzire".
Lui si blocca, mi guarda intensamente negli occhi e mi stringe forte, sorridendomi.
E così è come se anche lui me lo avesse detto, anche se a parole non lo ha fatto.
Ci addormentiamo abbracciati e felici. O almeno, io sono felice.

Mentre Claudio e Sabrina sono a parlare con la madre, io mi concedo una mattinata di svago con Silvia.
"Oh finalmente mi degni della tua presenza! Da quando stai con Claudio sembra che ti abbiamo rapito gli alieni"
"Esagerata! È stato un periodo un po' complicato."
Le racconto del padre di Claudio.
"Accidenti. Non immaginavo una cosa del genere. Insomma prima la madre, ora questo. Non ha un attimo di tregua"
"Già se penso a cosa deve aver passato fin da piccolo, non posso non sentirmi enormemente fortunata. E riesco a capire meglio il suo rifiuto per i legami"
"Be, mi sembra che stia cambiando idea al riguardo, no?
"Non lo so, Silvia. A volte mi sembra di sì.  Ma, in fondo forse non lo sa nemmeno lui. Non mi ha mai detto di amarmi. Non ci riesce."
"Dagli tempo. E poi che importa se non te lo dice, l'importante è quello che sente e quello che ti dimostra, no?"
In fondo ha ragione. Se penso a quante volte me lo ha detto Arthur, e poi com'è finita? 
Ma a volte si ha proprio bisogno di sentirselo dire.
Le racconto anche di Enrico.
"Ma non era quello gentile, comprensivo, con cui di poteva parlare?"
"Già! Nessuno è mai come sembra."
"Beh che gli è preso?"
"Non lo so... Ma sta esagerando"
"Senti se continua lo denunciamo per molestie"
"Ma dai Silvia, non esagerare!"
"Vabbè vedi tu. Ma Claudio lo sa?"
"Non proprio. Non mi sembra il momento per parlargli anche di questo. E poi ho paura che potrebbe reagire in modo esagersto. Spero che, ora che gli ho parlato seriamente, Enrico la smetta."

Accompagnamo Sabrina all'aeroporto nel tardo pomeriggio.
"Com'è andata con tua madre?" chiedo a Claudio mente e stiamo tornando a casa.
"Ma, che vuoi che ti dica, quello che ha detto a noi è che non aveva idea di che fine avesse fatto."
"Ma tu pensi che non sia la verità?"
"Non lo so, ma mi sembra strano che non abbia mai più saputo niente di lui. Comunque domani ci andrà Calligaris, lei lo sa"
"Andrai anche tu?"
"No, credo sia meglio che gli parli da solo."
"E poi io ho bisogno di staccare un po', di pensare ad altro"
"Immagino"
"Bene, allora la porto a cena fuori stasera dottoressa Allevi"
"Molto volentieri dottor Conforti".

"Senti, ma quando hai intenzione di finirlo questo trasloco? Scommetto che hai ancora un sacco di roba da portare."
"In effetti... Ma entro la prossima settimana ce la dovrei fare" gli dico mentre finisco di prepararmi per uscire.
"Bene, perché finché non hai tutte le tue cose qui, non ti sentirai mai davvero a casa" mi dice venendo verso di me.
Mi guarda intensamente.
"Pensi di uscire così?"
"Sì, perché?
"Perché io invece credo che la cena aspetterà."
Mi prende il viso tra le mani, "sei troppo bella con questo vestito" mi sussurra all'orecchio. E in un attimo mi ritrovo con la schiena contro il muro e con le sue labbra che si impossessano delle mie.
Il mio vestito scivola a terra.
"Mmm... e senza sei anche meglio!".
Non parliamo più, comunichiamo solo con i nostri sguardi e con i nostri corpi.
"Bene, ora puoi anche rivestirti. Sbrigati sto morendo di fame" mi dice sorridendo.

Mi sveglio con la pioggia che batte contro il vetro della finestra.
Sono le 8 di domenica mattina Claudio non è a letto. Pochi minuti dopo sento la porta aprirsi.
"Buongiorno."
"Claudio, ma sei uscito all'alba? Buongiorno a te!"
Sono andato a prendere la colazione" mi dice sedendosi vicino a  me e dandomi un bacio sulla fronte.
"Vorresti dire che dovrei alzarmi? Perché non ce ne stiamo a letto tutto il giorno. Guarda che tempaccio che c'è fuori!"
"Sono perfettamente d'accordo" mi risponde con un sorriso malizioso. Si sveste e si infila sotto le coperte "Ma non pensare che io ti lasci dormire!"

L'allieva.... quattro anni dopoWhere stories live. Discover now