7. Basta scappare

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Basta. Non voglio sapere altro.
E proprio appena ho deciso di spegnere il telefono per disconnettermi dal mondo, questo si mette a squillare.
È Claudio....
No..... Non mi va di parlargli....
Non ho niente da dirgli. Ma non ho nemmeno la forza di spegnerlo ora.
In 10 minuti 6 chiamate.
E un messaggio.
"Ma dove diavolo sei finita?"
Poi finalmente la smette.

Passa più o meno mezz'ora.
Suonano alla porta.
Oddio... è lui... no, non gli apro.
Si attacca al campanello come se volesse spaccarlo.
Sono le undici passate, rischio la rivolta dei condomini.
Così decido di andare a rispondere.
"Chi è?"
"Secondo te? Apri Alice"
"Claudio io..."
"Apri questo maledetto portone o lo butto giù"
Conoscendolo sarebbe anche capace di farlo.
Apro.

Entra in casa mia come una furia.
"Perché non eri alla festa?"
Non mi dà il tempo di rispondere.
"Perché non mi hai risposto al telefono?"
"Non l'ho sentito"
Mi guarda alzando un sopracciglio.
"Non avevo voglia di parlare con te".
Lui è davvero arrabbiato, ma anche stupito, come se non capisse il motivo della mia reazione.
E questo mi fa arrabbiare ancora di più.
"Si può sapere che cos'hai? C'entra di nuovo Malcomess oppure è per il tuo nuovo amico Cortesi che ti sei presa una cotta stavolta?"
Non ci posso credere. Ma è possibile che non si renda conto? Lo guardo sconcertata.
"Invece Beatrice lo sa che sei qui con me? Forse non sarebbe contenta di saperlo"
"Probabilmente no, ma non è un mio problema"
"Che scusa ti sei inventato per venire qui? Oppure è abituata a passare con te solo le prime ore dell'alba?"
Lui è sconvolto, mi guarda con gli occhi sbarrati.
"Ma cosa stai dicendo? Sei impazzita? Cosa c'entra Beatrice adesso? Ah già, la tua amica Lara ti avrà detto che era anche lei alla festa e che ce ne siamo andati insieme e chissà quale film ci avete costruito sopra..." un sorriso sarcastico compare sulle sue labbra.
"Il bacio dell'altro giorno, che ho visto con i miei occhi, non era un film" gli dico urlando "se volevi solo farmela pagare l'altra notte, beh ci sei riuscito. Puoi ritenerti soddisfatto! Ora vattene! Non abbiamo più niente da dirci" cerco in tutti modi di controllare il pianto che sento esplodere dentro di me.
Lui rimane per un momento senza parole.
Poi esplode in una fragorosa risata.
Io sono allibita.
"È divertente? Certo. È davvero molto divertente..."
"Alice ascoltami" mi dice con uno sguardo improvvisamente tenero, tenendomi per le spalle.
Io mi allontano bruscamente.
" Non voglio sentire altro. Vattene.... ti prego"
Ora sono davvero sull'orlo del pianto.
Mi giro cercando di allontanarmi da lui, ma mi afferra per un braccio.
"No adesso mi ascolti"
È deciso, ma nella sua voce non c'è più traccia della rabbia di prima.
"Ma tu credi davvero che, dopo una notte come quella che abbiamo passato insieme, io sia uscito dal tuo letto per entrare in quello di Beatrice? Ma che razza di persona pensi che sia?"
"Io credo a quello che ho visto la mattina dopo. Quel bacio non me lo sono immaginata."
Lui sorride "Intanto vorrei farti notare che è stata lei a baciare me e non il contrario. Non c'è niente tra noi Alice, davvero. Lei è così, un po'.....
"Invadente?"
"Esuberante. Comunque non ti sembra di avere reagito in modo un po' eccessivo? Potevamo parlarne con calma."
"Con calma, sì certo, come no... Se tu avessi visto Arthur baciarmi, saresti venuto a parlarne con calma, vero?"
"No, gli avrei spaccato la faccia. Hai ragione. Scusa".
Mi ha davvero chiesto scusa? Di nuovo. È già la seconda volta questa settimana.
Mi si avvicina lentamente guardandomi con quei suoi occhi meravigliosi.
È bellissimo.
In smoking, come la prima volta che l'ho visto.
Ma io mi allontano, non sono ancora pronta a perdonarlo.
"Alice...
"Claudio siamo troppo diversi, io non...
È ad un passo da me.
Mi guarda con un'intensità tale che mi sento tremare.
"Basta scappare, Alice. Ci siamo già fatti abbastanza male" .
E improvvisamente non sono più arrabbiata.
"Io ho paura..." gli dico con la voce rotta dall'emozione.
"Lo so che hai paura, ho paura anch'io, sai? Ma credo che valga la pena rischiare..." mi sfiora una guancia teneramente  "anzi ne sono sicuro. Credi che per me sia facile, dopo tutto quello che è  successo? Dopo che te ne sei andata a Parigi con quell'altro?" Mi parla quasi sussurrando, con gli occhi lucidi. " Tu non puoi neanche immaginare come mi sia sentito. Ci sono voluti mesi, forse anni, per farmene una ragione. Poi sei tornata. Ed è bastato un attimo per capire che non era cambiato nulla, perche tu mi sei entrata dentro e non ne uscirai mai. Ci ho provato Alice. Ci ho provato con tutte le mie forze ad oppormi a questa cosa. Ma non ci riesco, non ce la faccio."
Un lungo sospiro e poi continua
"E per te è lo stesso. Lo sento. Non puoi negarlo"
Sono senza parole.
Le lacrime cominciano a rigarmi il viso. E allora decido di dirgli tutto.
"Sì hai ragione, non posso negarlo. Non c'è stato giorno che sia passato senza che io abbia pensato a te almeno una volta. Anche io sono stata male. Non credere che sia stata una decisione facile, la mia. Era come se mi sentissi in dovere di provarci, perché, in fondo, i sensi di colpa per averlo tradito non mi hanno mai  abbandonata. E se fossi rimasta qui a Roma, con te sempre vicino, non ce l'avrei mai fatta...."
Prendo fiato.
"Claudio ci faremo del male di nuovo, e stavolta potrebbe essere solo peggio. Siamo troppo diversi. Volgiamo cose diverse dalla vita e...."
Lui si avvicina velocemente e mi bacia, con passione, come se volesse cancellare quelle parole dalle mie labbra.
"Basta...." mi dice quasi esasperato. "Non so se ci faremo del male, forse. Ma so che saremmo due coglioni a buttare via quello che abbiamo. Vogliamo cose diverse? Ne sei così sicura? No perché io non sono più sicuro di niente. Tu mi hai ribaltato la vita, hai cancellato tutte le mie certezze."
"E poi," riprende subito "scusa se ti dirò una cattiveria, ma tu e il tuo reporter, che eravate fatti l'uno per l'altra, e che volevate la stessa cosa dalla vita, non mi sembra che abbiate avuto questo tanto agognato lieto fine."
È vero. Tutto quello che ha detto è maledettamente vero.
E a questo punto sono io a buttarmi tra le sue braccia e a baciarlo, con tutto l'amore che ho dentro. Lui ricambia il mio bacio, stringendomi forte ed in questo istante tutte le mie paure svaniscono ed io mi sento davvero felice.
Rimaniamo così abbracciati per un tempo indefinito, finché sentiamo un rumore di chiavi che aprono il portone.
Mio fratello e Yukino sono rientrati e ci trovano così, in piedi in mezzo alla stanza, con gli occhi rossi e un po' imbarazzati.
Yukino mi sorride, Marco mi lancia un'occhiata storta.
Salutano brevemente e si dirigono verso la loro camera.
Claudio mi guarda, incerto sul da farsi.
"Vieni da me?" Mi sussurra, evidentemente imbarazzato a passare la notte qui, con gli altri di là.
Io esito un momento.
"No Claudio, è molto tardi ed io ho bisogno di dormire. Sono tre notti che non dormo." Ed è vero. Ma ho anche bisogno di metabolizzare tutto quello che mi ha detto.
Lui è un po' deluso, ma sembra capirmi.
"Va bene, ti passo a prendere domani mattina. Alle 8.00. Puntuale però!" Mi sorride. Mi da un dolcissimo bacio sulle labbra e se ne va, un po' controvoglia.

L'allieva.... quattro anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora