31. Incontri.... a sorpresa

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La nuova settimana con il suo carico di ansia arriva impietosa.
Claudio mi ha mandato a portare delle pratiche in procura quindi arrivo tardi, quando già sono tutti alle loro postazioni.
Nella nostra stanza è stata aggiunta la scrivania per la nuova specializzanda super raccomandata.
Quando arrivo, ovviamente curiosa di vederla e speranzosa di scoprire che è un cesso, lei non c'è.
Lara mi informa che la Boschi in persona le sta facendo fare il giro dell'istituto.
Sono alla macchinetta del caffè con Claudio quando la vedo comparire scortata dalla Wally.
Rimango di sasso.
È alta almeno 10 centimetri più di me, ha dei lunghi capelli castani pieni di morbide onde, due occhioni blu mare e un fisico, beh perfetto.
E niente. Il cesso sono io.
Vorrei che scomparisse all'istante dalla mia vista e soprattutto da quella di Claudio, che la guarda come.... vabbè lasciamo stare.
E pure lei lo guarda come se non avesse mai visto un esemplare di sesso maschile in vita sua.
E devo dire che la capisco benissimo.
Lancio un'occhiata molto eloquente a Claudio che mi ricambia con un sorrisetto divertito, prima di correre a presentarsi alla nuova arrivata.
"Ah che piacere dottor Conforti, la professoressa Boschi mi ha parlato molto bene di lei" La odio già.
"E lei è la dottoressa Allevi, l'altra dottoranda del nostro istituto" si limita a dire la strega per presentarmi. Chissà che improperi avrà detto sul mio conto.
Ecco. Se il buongiorno si vede dal mattino questa ha tutta l'aria di essere una settimana di merda.

Cerco di concentrarmi sul lavoro, sperando che arrivi presto l'ora di andare a casa.
"Ragazzi" Selvaggia (è così che si chiama, Selvaggia Del Duca, mi sta antipatico pure il nome) richiama la nostra attenzione "pensavo che potremmo andare a pranzo insieme oggi, così per conoscerci un po' meglio. Che ne dite?"
Paolone ovviamente è il primo ad accettare entusiasticamente l'invito.
Io e Lara ci guardiamo e mio malgrado mi ritrovo ad aggregarmi al gruppo.
Mando un messaggio a Claudio per avvisarlo.
"Mmm. Anch'io vorrei conoscerla meglio."
Non merita neanche una risposta.
Per tutto il pranzo non fa altro che raccontarci le sue svariate esperienze nelle principali università europee.
Il risultato è che, alla fine, noi conosciamo benissimo il suo curriculum, ma lei non sa assolutamente nulla di noi.
Non che ci sia molto di interessante da sapere in effetti.
Alla faccia del conoscersi.

Quando rientriamo in Istituto, incrociamo la Boschi.
"Dottoressa Del Duca, il dottor Conforti ha appena ricevuto la convocazione per un sopralluogo, sarebbe bene che lei andasse insieme a lui, per iniziare a conoscere il nostro modo di lavorare"
"Ma certo, con molto piacere professoressa."
Vorrei incenerirla.
E così poco dopo Claudio e la stangona escono sotto i miei occhi.
Lara mi guarda preoccupata come se temesse una reazione isterica da parte mia.
Ma io tengo a freno i nervi concentrandomi sul lavoro.
Erika che è stata spodestata dalla nuova arrivata sembra un cucciolo bastonato. Ovviamente da parte mia nessuna pietà per lei. Il pomeriggio scorre lento, alle 18 ho un appuntamento con Yukino e quelli non sono ancora tornati.
Prima di uscire mando un messaggio a Claudio per avvisarlo.
Dopo un'ora si degna di rispondermi.
"Non mi aspettare per cena, è un caso molto delicato e il PM ha richiesto che l'autopsia venga svolta subito. Finiremo tardi."
Finiremo. Quindi quella gli starà appiccicata anche per l'autopsia.
Vorrei chiedergli di partecipare anch'io, ma il mio orgoglio me lo impedisce.
E così vado a cena da mio fratello.

Rientro a casa che sono quasi le dieci e di lui nessuna traccia.
Proprio un bel lunedì non c'è che dire.
E lo so che razionalmente non ci sono motivi per cui mi debba preoccupare. O forse sì...
Ma la mia razionalità, che già fa acqua da tutte le parti, quando c'è di mezzo Claudio svanisce proprio.
Decido di fare l'indifferente e, quando arriva, quasi alle undici, lo saluto e continuo a far finta di guardare un noiosissimo programma in tv.
Lui va direttamente a farsi la doccia e poi mi si siede di fianco con un sorrisetto che irrita il mio già provato sistema nervoso.
"Non mangi niente?"
"Ho già mangiato un panino al bar."
"Con Selvaggia?"
"Sì"
Ecco ora devo far appello a tutta la mia calma interiore.
Respira Alice.
Lui mi guarda divertito.
"Sento la gelosia galoppare dentro di te!"
Lo guardo risentita.
"Non osare dirmi che non è così!" Ride.
"Tu invece ti stai divertendo vero?"
"Sì moltissimo"
Mi si avvicina e mi bacia una guancia, spostandomi una ciocca di capelli.
"Mi piaci quando ti arrabbi, sei ancora più sexi"
Si avvicina di nuovo.
"Piantala, non sei per niente simpatico"
Mi allontano bruscamente da lui.
"Alice, non stai facendo sul serio vero?" Mi chiede, risentito.
"Ho visto sai, oggi, come la guardavi!"
"Anche se mi hai rubato il cuore, i miei occhi sono ancora al loro posto e funzionano benissimo".
"Sei veramente.... un paraculo! Te l'ho già detto mi sembra."
E ride, in quel suo modo spavaldo.
In questo momento lo prenderei a pugni.
"Dai vieni a letto" mi sussurra suadente all'orecchio.
"Non ho sonno!"
"Nemmeno io.... me lo hai fatto passare tu...."
Mi strappa il telecomando di mano e spegne la TV.
Poi mi prende per mano e mi fa alzare.
Io all'inizio provo a tenergli testa e a resistergli ma, quando mi prende il viso tra le mani e mi guarda con quei suoi occhi da infarto dicendomi "non mi importa niente di lei, né di nessun'altra", ogni mia resistenza crolla definitivamente.

Il giorno dopo entro in Istituto pronta a sfidare il mondo.
Vabbè più o meno.
Nella nostra stanza regna il silenzio.
Ora che abbiamo ben due spie tra noi, nessuno ha più il coraggio di dire una parola.
E mi chiedo perché questa debba fare vacillare così tutte le mie certezze visto che oltretutto io sono una dottoranda, lei solo una specializzanda!
Ma ho già capito.
Non è questione di ruoli, io mi sentirò sempre l'ultima ruota del carro qui dentro.
Io e Lara riusciamo a ritagliarci almeno 5 minuti alla macchinetta del caffè.
"Quella stamattina mi ha riempito di domande su Claudio. Io, non sapendo cosa volevi dirle tu, mi sono tenuta molto sul vago, ma so già che tornerà all'attacco. D'altra parte chi non lo farebbe."
"Lara!"
"Bè insomma ti ci devi abituare. È il rovescio della medaglia di stare con un gran pezzo di .... qual è il tuo fidanzato!"
"Basta! Le paturnie sono già brava io a farmele venire!"
"Sì ma scommetto che lui sa come fartele passare!"
La fulmino con lo sguardo.

All'ora di pranzo, mentre Claudio è stato convocato in questura, e ovviamente si è portato dietro Selvaggia, io e Lara ci stiamo preparando per uscire a pranzo, quando lei improvvisamente a bassa voce: "Ecco è lui!"
"Lui chi?"
"Quel tipo. È lui che ti cercava la settimana scorsa" mi risponde indicando un signore che avanza verso di noi.
Lo avevo quasi scordato, presa dalla gelosia.
Si guarda intorno. Viene verso di noi.
Avrà 65 anni, o forse di più. Ha un aspetto distinto, molto curato.
Aveva ragione Lara, è difficile dargli un'età esatta.
Mi sembra di averlo già visto, ma non riesco a focalizzare dove.
Forse all'università.
Sicuramente non ha un aspetto pericoloso.
E questo un po' mi rasserena.
"Buongiorno, io cerco una dottoressa, si chiama Alice, purtroppo non so il cognome"
"Sono io Alice" rispondo un po' titubante.
Lui mi accenna un sorriso.
I suoi occhi chiari esprimono preoccupazione e inquietudine.
Io sono certa di averlo già visto.
"Mi scusi dottoressa, non vorrei disturbarla, ma avrei bisogno di parlarle."
È molto gentile ma deciso.
Lara si allontana con discrezione.
"Certo, mi dica pure" gli rispondo io, mentre l'ansia cede il posto alla curiosità.
"Ma.... non qui. Potrei offrirle il pranzo, vista l'ora."
Io rimango un attimo in silenzio, dubbiosa sul da farsi.
Forse non dovrei accettare, ma ormai non riuscirei a tenere a bada il mio istinto investigativo.
"È importante." Mi dice lui, vedendo la mia perplessità.
"Va bene, ma potrei almeno sapere con chi sto parlando?"
"Certo." sospira, "Mi scusi, non volevo essere maleducato, sono Antonio Conforti, il padre di Claudio."

L'allieva.... quattro anni dopoМесто, где живут истории. Откройте их для себя