6. Sempre lo stesso

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Entro in Istitito, stranamente in anticipo, mentre i pensieri più svariati si intrecciano nella mia mente.
Come devo comportarmi ora con Claudio?
Cosa vuole da me, da noi?
Avrei voluto parlargli, capire cosa gli passa per la mente, ma lui ha avuto la meglio, come al solito.
E io? Cosa voglio? Cosa mi aspetto da lui?
Mi dirigo verso la stanza, ancora vuota, che condivido con Lara e con gli specializzandi e mi siedo alla mia scrivania.
Ed ecco, una scena che non avrei mai voluto vedere si presenta ai miei occhi.
Claudio entra in Istituto ed avanza lungo il corridoio con Beatrice avvinghiata ad un braccio.
Si fermano a parlare per pochi minuti davanti alla porta del suo studio, poi lei lo saluta con un bacio sulle labbra, prima di girarsi ed avviarsi all'uscita.
Claudio, che non mi ha vista, si chiude nella sua stanza.
Fino a poche ore fa era nel mio letto e poi....? Arriva insieme a lei....? E la bacia...? Sono proprio una stupida.
Io rimango di sasso, il mio cuore sembra infrangersi in mille pezzi, sento che le lacrime stanno per scendermi lungo le guance.
Così mi precipito in bagno, prima che qualcuno possa vedermi in quello stato.
Ci metto un po' per recuperare un minimo di controllo e tornare al mio posto.
Trascorre un tempo indefinito, sto fissando a vuoto lo schermo del computer, quando Claudio si affaccia alla porta con un sorriso smagliante.
"Allora sei arrivata finalmente. Andiamo a prenderci un caffè." Mi dice gentilmente.
"No grazie l'ho già preso" gli rispondo brusca.
Il sorriso gli si gela sulle labbra e mi guarda con fare interrogativo.
"Che hai?"
"Niente"
Ovviamente non sono molto credibile.
Con mio grande sollievo, veniamo interrotti dalla professoressa Boschi.
"Buongiorno dottor Conforti. Avrei bisogno di parlarle un momento"
Lui la segue continuando a guardarmi.

A fine mattinata si riaffaccia alla nostra stanza.
"Io devo andare, ti lascio queste relazioni da trascrivere a computer, mi servono per domani mattina" mi dice velocemente e se ne va.
Tiro un sospiro di sollievo perché almeno per il momento non dovrò affrontarlo, anche se mi piacerebbe riuscire a dirgli quanto lo odio in questo momento.
Lara mi scruta cercando di capire cosa stia succendendo tra noi, ma io non le do corda.
Mi metto al lavoro diligentemente, cosi evito di pensare troppo e di prendermi anche un rimprovero.
Alle 17 mi arriva un messaggio di Claudio
"Ceniamo insieme stasera. Passo a prenderti alle 8"
Rimango un momento disorientata
"No grazie, ho un gran mal di testa. Prendo due moment e vado a letto" la scusa più vecchia del mondo. Ma non ho nessuna intenzione di vederlo stasera. Ho bisogno di staccare la spina.
"Come vuoi". Evidentemente non se l'è bevuta.
"Quando arrivi domani mattina, vieni da me. Dobbiamo parlare della ricerca."
"Ok" mi limito a rispondere e mi avvio verso casa.
E se stamattina ero piena di dubbi, ora sono pervasa da una triste certezza. Lui è sempre lo stesso ed io non sono fatta per stare con lui.

Dopo una notte insonne, ho davvero un mal di testa devastante.
Entro nell'ufficio di Claudio in condizioni pietose.
Lui si alza e mi si avvicina, dolce.
"Passato il mal di testa?" Mi chiede accarezzandomi una guancia.
Io mi irrigidisco, lui se ne accorge e mi guarda sconcertato e di colpo si trasforma, iniziando a parlare di lavoro in modo freddo e distante.
Cerco di concentrarmi sui compiti che mi ha assegnato e così, finalmente, anche questa mattinata così difficile finisce.

Nel pomeriggio, mentre sto prendendo un orribile caffè alla macchinetta, mi si affianca il dottor Cortesi che mi chiede una mano con un macchinario del laboratorio che si è bloccato e non ne vuol sapere di ripartire.
Mentre eseguiamo la procedura di riavvio, chiacchieriamo delle nostre passate esperienze lavorative in modo sereno e cordiale.
Mi sembra quasi di essere stata catapultata in un universo parallelo. La tensione accumulata nella mattinata si scioglie e ritrovo il piacere di lavorare.
Mi sta raccontando di un episodio divertente successo con la Wally durante le sue prime settimane di permanenza in Istituto.
Io sto ridendo a crepapelle ed Enrico mi parla appoggiando una mano sul mio braccio, quando entra Claudio.
"Vedo che qui ci si diverte. Bene, mi fa piacere che andiate d'accordo" dice fulmlinando con lo sguardo prima me poi lui.
"Spero che abbia portato a termine il lavoro che le ho assegnato dottoressa Allevi"
"Sarà pronto entro stasera" gli rispondo.
"Claudio scusami, è colpa mia. Ho chiesto io ad Alice di darmi una mano qui" interviene gentilmente Enrico.
"Non ti preoccupare Enrico, Alice ha sempre avuto qualche problema a rispettare le sue scadenze ed è sempre felice di dedicarsi ad ogni possibile fonte di distrazione." Ribatte Claudio con un tono odioso. Ed ho come la sensazione che non si stia riferendo solo al lavoro.
"In ogni caso quel lavoro mi serve per domani mattina, quindi sono affari tuoi quanto tempo dovrai rimanere qui stasera" conclude Claudio seccato, prima di andarsene.
"Alice mi dispiace, proprio stasera che c'è la festa dell'istituto..." Enrico mi guarda rattristato.
"Non ti preoccupare non mi manca poi molto"
"Bene allora spero di vederti stasera".
Io gli sorriso imbarazzata e me ne torno alla mia scrivania.

La festa dell'istituto. Me ne ero completamente dimenticata.
"Allora ci vediamo stasera? Hai quasi finito no?" Mi chiede Lara prima di uscire.
"Si ho finito. Ora esco anche io. Ma stasera non credo di venire. Sono molto stanca, ho bisogno di dormire."
"Ma che dici? Stai bene? Tu che ti perdi una festa non si è mai sentito? Di la verità hai litigato con Conforti?" Mi stuzzica.
"Io non ho litigato proprio con nessuno. Tu sempre con questa storia eh?" Cerco di fare l'indifferente ma Lara sembra non credermi affatto.
"Vabbè... Se cambi idea fammi sapere che andiamo insieme"
"Buona serata Lara!" Concludo io stanca.
Non ci penso neanche ad andare a quella festa per vedere Claudio insieme alla pantera o nella migliore delle ipotesi per farmi insultare.
E poi non ho proprio niente da festeggiare!

Lara mi sta intasando Whatsapp di messaggi.
Mi fa la telecronaca della serata.
"Il bell'Enrico è appena arrivato alla festa e mi ha chiesto di te. C'è rimasto malissimo quando gli ho detto che non saresti venuta"
"Ah è arrivato anche Conforti e si aggira come un'anima in pena, mi sa che sta cercando te... pure lui!"
"Ma come, non è con Beatrice?"
"No è arrivato da solo"
Passano una ventina di minuti.
"CC mi è appena venuto a chiedere che fine hai fatto. Gli ho detto che eri stanca e non saresti venuta" ha fatto un faccia che non saprei descriverti."
Passa un'oretta.
"Ecco, per dovere di cronaca, ti vorrei dire che alla fine è arrivata anche Beatrice. Si è presa Conforti sotto braccio e se ne sono andati insieme"
Non avevo dubbi....preferivo non saperlo. O forse no, meglio sapere subito come stanno le cose.
Un'altra notte insonne mi attende.

L'allieva.... quattro anni dopoWhere stories live. Discover now