37. Buonanotte.... per gli altri

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"Che ti ha detto... tuo padre?" chiedo io nel cuore della notte, mentre entrambi non riusciamo a prendere sonno.
Silenzio.
"Ho fame, ci facciamo un panino?" dice lui, alzandosi dal letto per andare in cucina, senza rispondere alla mia domanda.
Così lo seguo.
E mentre armeggia con pane e maionese inizia a raccontarmi.
"Mio ....padre..... non so più nemmeno che senso abbia per me questa parola. Comunque mi ha detto più o meno quello che già sapevo.
Cercando di discolpare mia madre. Lui l'ha amata tanto, da sempre. Ma quando ha dovuto scegliere, ha scelto un'università lontana e una carriera promettente. Poi, quando è stato il momento di prendere in mano la situazione, non ha avuto il coraggio di farlo, come non lo ha avuto mia madre. Il fratello lo minacciava che ci avrebbe fatto del male se non stava lontano da noi. Poi, quando tutto è finito, non hanno più avuto il coraggio di parlarmene. Hanno pensato che fosse la soluzione migliore per tutti." Mi racconta della sua famiglia con la stessa freddezza con cui mi parlerebbe di un caso di lavoro.
"Tua madre come sta?"
"Meglio, è stato solo un po' di stress. Ma è il caso di lasciarla tranquilla per un po'."
"Claudio mi dispiace, io non volevo...."
"È tutto a posto" mi risponde dolcemente.
"E tu?"
"E io cosa?"
"Come stai?"
Ci pensa qualche minuto.
"Io sono stanco. Stanco di tutta questa storia. Ora basta. Mi hanno voluto dire la loro verità. Bene. Ora la so. Punto. Non mi cambia nulla. Ho comunque avuto un'infanzia di merda. Anzi forse mi fa incazzare ancora di più sapere che le cose sarebbero potute andare diversamente."
Fa una pausa cercando di mantenere la calma.
"Che poi la morale della storia quale sarebbe? Di lottare per quello che si vuole veramente finché si è in tempo?"
Mi guarda così intensamente che non riesco a sostenere il suo sguardo.
"Bè...lo sto già facendo."
Mi porge il panino sorridendomi.
E così, alle due passate, siamo qui, nella nostra cucina, a mangiare un panino con tonno e maionese.

"Una notizia fantastica" mi dice Lara appena arrivo in Istituto la mattina dopo con due occhiaie da paura.
"Quale?" le chiedo io sbadigliando.
"La Boschi non verrà per qualche giorno al lavoro!"
"Ah.... e perché?"
"Problemi di famiglia"
"Io non ho mai pensato che potesse avere una famiglia" interviene Paolone, facendoci scoppiare a ridere.
"Bè avrà pure dei genitori, no?" Gli risponde ironicamente Lara.
"Per quel che mi riguarda, potrebbe anche essere un'aliena nata da un grosso uovo abbandonato per sbaglio sulla terra." Continua lui.
"In effetti si spiegherebbero tante cose." Conferma Lara ridendo.
"Ad esempio la sua mancanza di umanità!" Aggiungo io.
"Ssh.... arriva la cavallona".
L'arrivo di Selvaggia interrompe il nostro divertente scambio di battute.
Così la mia amica cambia improvvisamente argomento.
"Ma, così per chiedere, come mai tu hai quella faccia da cadavere, mentre il tuo fidanzato è fresco come una rosa e bello come il sole"
"Lara sei proprio una stronza!"
"Dico solo la verità!"
La natura è ingiusta l'ho sempre detto, perché Lara ha perfettamente ragione purtroppo.

"Hai saputo che la Boschi sarà assente per qualche giorno?" Mi chiede Claudio a pranzo.
"Sì. Sai il motivo?"
"Problemi di salute della madre credo."
"Mmm"
"Claudio comunque dobbiamo dormire di più, io sono a pezzi stamattina!"
"E pensare che quello vecchio dovrei essere io ." Risponde lui scuotendo la testa.
"Vabbè per fortuna domani è sabato. È stata una lunga settimana.... Sai cosa mi ci vorrebbe?"
"Cosa?"
"Due giorni alle terme"
"Mmm.... bè si può fare"
"Davvero??" Sono già al settimo cielo.
Squilla il suo cellulare.
Come sempre nei momenti meno opportuni.
"Valeria"
.....
"Sì....."
......
"Certo capisco"
.......
"D'accordo allora".
Mi guarda con uno sguardo strano, direi deluso.
"Puoi dire addio alle terme"
"Noo... È perché?"
"Perché la Boschi mi ha appena rifilato un congresso che si terrà a Londra questo week end. Parto stasera e torno domenica sera."
"Uffa!"
Altro che delusione.
Io sono proprio la tristezza fatta persona in questo momento.
"Dai su, sono solo due giorni. Alle terme ti ci porto il prossimo fine settimana "
"Sì ma tutte le volte che vai ai congressi poi litighiamo. E io non ne ho voglia. Ho bisogno di un po' di tranquillità"
"Ti prometto che farò il bravo!"
Lo guardo come se non ci credessi affatto e lui scoppia a ridere.
"Purtroppo non ho scelta, devo andare per forza."
"Sì.....  perché ti dispiace vero?"
Lui dapprima ride, poi, quando si rende conto che sono seria, si incupisce.
"Certo che mi dispiace. Avrei preferito stare con te." Mi dice serio.
"Ma per piacere, i congressi ti sono sempre piaciuti molto."
"Certo quando ero libero e potevo godermela!"
Ora è quasi arrabbiato.
E io sento salire la rabbia dentro di me!
Lo sapevo.
I congressi tirano fuori il peggio di noi.
"Che vuoi dire, che ora hai le catene che ti impediscono di fare quello che vorresti fare! Guarda che se è così risolviamo subito. Sei libero di fare tutto quello che...."
Mi chiude la bocca con un bacio. Non si stacca da me finché non sente che mi sono tranquillizzata.
Poi mi risponde, calmo, guardandomi negli occhi.
"Voglio dire che ora non mi interessa nessun'altra e quindi i congressi non sono più divertenti, se tu non sei con me."
Ecco, e io ora mi sento profondamente stupida.
Ma felice.

L'allieva.... quattro anni dopoWhere stories live. Discover now