18. Fuochi d'artificio

9.5K 147 42
                                    

Dopo due giorni di intenso lavoro e di preparativi per la partenza, finalmente posso dire di essere quasi pronta.
L'idea di passare quattro giorni di vacanza con Claudio mi sembra un sogno, anche se lui non vuole assolutamente dirmi dove andremo.
Ho parte della mia roba da Claudio, il resto a casa mia, anzi nella mia ex casa. Insomma un macello.
"Dai Claudio, dimmi dove andiamo, non so cosa portare!" protesto io, mentre cerco di capire cosa mettere in valigia.
"Non ci provare, Allevi, tanto non ti dirò proprio niente" mi risponde Claudio, che ovviamente ha già preparato tutto, dal divano.
Alzo gli occhi dalla valigia e me lo vedo davanti, appoggiato allo stipite della porta, bello da impazzire.
"Guarda che stiamo via solo quattro giorni" mi dice ridendo.
"Non mi vuoi dire dove andiamo, quindi mi tocca essere pronta a tutto!"
"Si ma ora basta" mi dice, con fare autoritario, avvicinandosi pericolosamente "diamo ufficialmente inizio alle nostre vacanze"
Mi prende per i fianchi e mi appoggia al muro senza staccare gli occhi dai miei.
Appoggia le sue labbra sulle mie ed inizia a baciarmi lentamente, senza fretta, ma con sempre più passione.
E mentre mi bacia mi accarezza ovunque procurandomi una serie di piccoli brividi.
Bene, direi che ho finito di fare le valigie!

Mentre lui guida verso la meta a me sconosciuta del nostro Capodanno, io rispondo ai messaggi insistenti di Lara, che cerca di carpirmi i dettagli della mia storia con Claudio.
Pare che Enrico le abbia più volte chiesto se sa qualcosa di noi, perché ovviamente dopo che Claudio se n'è uscito con quell' "andiamo a casa" la curiosità in Istituto è aumentata in modo esponenziale.
"E basta con questi messaggi ai tuoi spasimanti segreti" mi rimprovera Claudio.
"Macché spasimanti, è Lara. Il fatto che tu abbia detto 'andiamo a casa' non è passato del tutto inosservato"
"Bè meglio così! Era proprio questo il mio intento"
Lo guardo stupita.
"Guarda che è lampante che il caro Cortesi ti ha messo gli occhi addosso. E volevo che sapesse che è meglio che stia al suo posto."
Scuoto la testa.
"Insomma volevi marcare il territorio?
Ride.
"Più o meno...."
In realtà non posso negare che mi faccia piacere la sua gelosia.
"Insomma ma dove stiamo andando? Sono già due ore che siamo in macchina"
"Mi dispiace che tu ti stia annoiando, ce ne vorranno ancora circa quattro. Ma ti assicuro che ne varrà la pena."
Per ora ho capito solo che stiamo andando verso nord.

All'ora di pranzo siamo nei pressi di Bologna. Claudio esce dell'autostrada per trovare un posto decente dove pranzare, perché ovviamente lui non si abbassa a mangiare i panini dell'autogrill.
È di ottimo umore e viaggiare con lui è molto piacevole. Ogni tanto mi sorride o mi accarezza una mano.
"Ti chiederei se vuoi il cambio alla guida, ma credo di sapere già la tua risposta"
"Lasciare la mia bambina nelle tue mani? Scordatelo! Piuttosto guido dormendo!"
"Guarda che guido bene"
"Sì come no?"
"Davvero!"
"Preferisco rimanere nel dubbio!"

Verso le tre del pomeriggio comincio ad avere un'idea un po' più chiara di dove stiamo andando.
"Claudio, andiamo a Venezia?" Gli chiedo stupita. Non mi aspettavo una meta così romantica.
Lui mi guarda sorridendo.
"Si... ma solo perché c'è il casinò"
Claudio lascia la sua auto in un garage. Credo che abbandonarla per ben 3 giorni gli crei una discreta ansia.

Prendiamo il vaporetto, quando già le prime luci del tramonto iniziano a colorare la laguna in modo molto suggestivo. Io mi sto godendo questo panorama unico con Claudio che mi abbraccia da dietro e mi avvolge nel suo profumo. Credo che il paradiso sia più o meno così.
Arriviamo in piazza San Marco. Claudio ha prenotato in un hotel che gli costerà una fortuna.
"Claudio, ma sei impazzito" gli dico io entrando nella hall."
"Piantala, e goditi questa meraviglia" mi dice appoggiando un bacio sul mio naso.
La nostra camera è imperiale. Io mi guardo intorno con la bocca spalancata mentre Claudio mi osserva soddisfatto.
"Bene dottoressa Allevi, vedo che la stanza è di suo gradimento, ma dovremo verificare che tutto sia all'altezza delle nostre aspettative" e dicendo così mi solleva di peso e mi butta sul letto.

"Spero che ti sia portata un vestito elegante tra tutta quella roba, altrimenti al casinò non ti fanno entrare"
"Dai Claudio vuoi veramente andare al casinò"
"Certo! Tu sarai il mio portafortuna! Sempre che tu abbia qualcosa da metterti" mi prende in giro.
"Certo, per chi mi hai presa? Ora però vado a farmi una doccia" gli dico sgattaiolando fuori dal letto.
Mi sto crogiolango sotto l'acqua calda, quando improvvisamente entra Claudio. Io sobbalzo imbarazzata cercando di coprirmi vome meglio posso.
"Che c'è? Ti vergogni? Guarda che ti ho già vista nuda."
"Sì .... ma.... è diverso"
"Non hai niente di cui vergognarti"
Sorride e mi prende tra le braccia, iniziando a baciarmi e l'imbarazzo scompare.

La serata al casinò si rivela più piacevole di quanto potessi immaginare.
Claudio è anche piuttosto fortunato e così finiamo per fare molto tardi. Torniamo in hotel stanchi e, dopo questa lunga giornata, ci addormentiamo appena ci stendiamo sul letto.

E così siamo arrivati all'ultimo giorno di quest'anno che ha portato numerosi cambiamenti nella mia vita. Mi sveglio in questa meravigliosa camera con Claudio che dorme di fianco a me in tutto il suo splendore.
E penso che non vorrei essere da nessun'altra parte.
Lo guardo dormire, cerco di non muovermi troppo, non vorrei svegliarlo.
Apre gli occhi e il suo volto si distende in un luminoso sorriso. E penso che questo sorriso sia la cosa più bella del mondo.
"Buongiorno" gli sussurro
"Buongiorno a te"

Trascorriamo la giornata girovagando per le calli, percorrendo i canali con i vaporetti. Fa freschino ma c'è un bel sole che dona una luce incantevole a questa città magica.
Pranziamo in un'antica osteria di un isolotto un po' defilato dalle solite mete turistiche.
Qui non ci sono auto, quindi gli unici rumori sono il vociare dei turisti e dei gabbiani.
"Mi piace tantissimo Venezia. È stata davvero una bella sorpresa" gli dico. E lui mi sorride e mi stringe a sé.
"Che si fa stanotte?"
Lui mi guarda malizioso.
"Dai...  " mi lamento io.
"Ho già pensato anche a questo"

Quando rientriamo a sera ormai inoltrata, nella nostra stanza troviamo un tavolo già elegantemente apparecchiato per noi, di fronte all'ampia vetrata che si affaccia sulla laguna.
"Ho pensato di cenare qui, lontani dalla folla di Capodanno, e poi mi hanno garantito che dal nostro balcone si gode di una vista privilegiata sui fuochi d'artificio che a mezzanotte illumineranno la laguna."
"Wow, io adoro i fuochi d'artificio!"
"Immaginavo"

La cena è ottima e Claudio è in vena di ridere e scherzare, quindi in un attimo si fa mezzanotte.
Brindiamo al nuovo anno guardandoci negli occhi e in quello sguardo che ci scambiamo c'è gioia e speranza ma anche un po' di timore per la vita che ci aspetta e che abbiamo decido di condividere. 
I fuochi d'artificio riflessi nella laguna sono uno spettacolo  ineguagliabile. Tra le braccia di Claudio, con il naso all'insù, una piccola lacrima riesce a sfuggire al mio controllo e mi scende lungo la guancia.
Chissà perchè i fuochi d'artificio mi fanno sempre questo effetto.
Lui mi stringe ancora di più e vedo anche nei suoi occhi lo stupore.
"Alice, mi fai stare bene" mi sussurra piano.
"E ora i fuochi d'artificio andiamo a farli noi" mi dice con il suo tipico sorriso da canaglia, quando lo spettacolo finisce.

L'allieva.... quattro anni dopoWhere stories live. Discover now