17. Andiamo a casa

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Mi sveglia di soprassalto il cellulare di Claudio.
Non ho idea di che ore siano.
Vedo la luce filtrare dagli scuroni.
"Buongiorno Roberto!..... sì dimmi.... mmm..... va bene non c'è problema..... Dimmi dove.... Quanto tempo mi dai?.... Ok. A dopo"

"Buongiorno" mi dice con un sorriso.
"Buongiorno. Ma che ore sono?
"Le 7 e 20"
"Ma è prestissimo" mi lamento mettendo la testa sotto le coperte.
"Già. Mi ha appena chiamato Calligaris per un sopralluogo"
"Ho sentito. Non sapevo che fossi  di turno."
"Infatti non lo sono. Ma mi ha chiesto se posso andare io comunque. Tu che fai? Vieni con me?"
"Sì certo"
"Allora muoviti. Abbiamo un'ora di tempo."
"Ok. Ma prima..." gli butto le braccia al collo e lo bacio. Lui mi stringe a sé e risponde al mio bacio.

"Calligaris ti ha dato qualche dettaglio?" Gli chiedo mentre sta guidando.
Mi guarda alzando un sopracciglio.
"No, mi ha solo detto che è il cadavere di un uomo e che è messo parecchio male"
Mezz'ora dopo, arriviamo a destinazione.
Ci troviamo nella campagne alla periferia sud di Roma, davanti ad un casolare che sembra abbandonato da parecchi anni.

Calligaris ci viene incontro.
"Buongiorno Claudio..Ah ma c'è anche Alice." Mi rivolge uno sguardo sornione accennando ad un sorriso eloquente "Mi dispiace averti fatta buttare giù dal letto così presto il giorno di Santo Stefsmo . Conforti potevi evitare di rovinare la giornata anche a lei."
"Non si preoccupi ispettore." Rispondo io prontamente.
"Venite."
Ci conduce nello scantinato del casolare.
Un odore nauseante ci invade già da metà scala.
"Alice aspetta qui" mi sussurra Claudio, ma io non lo ascolto e lo seguo.
In un angolo giace il corpo di un uomo. I tratti del volto non sono molto riconoscibili.
Fortunatamente l'esame si risolve in poco tempo perché comincio ad avvertire un leggero (nemmeno tanto) giramento di testa.
Claudio mi guarda preoccupato.
"Ti avevo detto di non venire. Ma tu fai sempre di testa tua. Vieni" mi dice prendendomi per un braccio "hai bisigno di aria"
Usciamo tutti e mi sento già molto meglio.
"Lo ha trovato una pattuglia che sorvegliava la zona. Questi casolari abbandonati vengono spesso usati per nascondere armi, droga o refurtiva. Che mi dici Conforti?" Chiede l'ispettore
"Così su due piedi è difficile anche solo stabilire quando sia avvenuto il decesso. Considerata la temperatura potrei dire circa 10 giorni. Ma mai come in casi come questi è necessaria l'autopsia prima di fare qualsiasi ipotesi. Non ci sono segni visibili che possano far pensare ad un evento traumatico."
"Siete già riusciti a risalire alla possibile identità?" Chiedo io, guardando con la coda dell'occhio la reazione di Claudio, che stranamente, non fa una piega.
"No. Non abbiamo trovato documenti o effetti personali in giro. Analizzeremo le segnalazioni di scomparsa. Temo che sarà un  caso difficile"
"Già lo temo anche io. Fisserò l'autopsia già per domani o al massimo il giorno dopo." Interviene Claudio. "Allora noi andiamo, ci aggiorniamo domani."
"Va bene, grazie Claudio, ciao Alice"

"Come stai? Ti sei ripresa? Pensavo che saresti svenuta da un momento all'altro" Mi chiede Claudio sulla via del ritorno.
"Sì... sto bene. L'ambiente chiuso di quello scantinato mi ha fregata"
"Che vuoi fare in quello che restaq di questa giornata di festa?" Mi chiede, cercando di cambiare argomento.
"Non lo so. Tu avevi in mente qualcosa?"
È inutile. Non mi abiuterò mai alla morte.
La sensazione che mi lascia ogni volta che vado ad un sopralluogo è sempre di sgomento e impotenza.
Lui si accorge del mio stato e, dopo aver parcheggiato davanti a casa sua, si gira a guardarmi.
"Lo so cosa stai per dire quindi puoi anche risparmiartelo.... tanto non ci riuscirò mai a rimanere indifferente"
Il suo sguardo si addolcisce.
"Guarda che io sono solo preoccupato per te." Sospira "Non mi piace vederti in queste condizioni".
Accenno ad un sorriso.
"Se non fosse che oggi è il 26 dicembre e tutti i negozi sono chiusi ti porterei a fare shopping per tirarti su di morale."
"Mi conosci proprio bene eh? Vorrà dire che dovrò  accontentarmi di una passeggiata a Villa Borghese. Che ne dici?"
"Magari più tardi... ora ho in mente qualcos'altro" mi si avvicina con il suo solito sguardo malizioso e irresistibile"
È ad un centimetro da me ed io mi sto già pregustando uno dei suoi baci, che in realtà  non arriva.
"Forse è meglio salire però" mi dice con un sorriso malandrino.

La serata la passo a casa con Yukino, mio fratello è Silvia.
"Ragazzi, anche io ho una cosa da dirvi"
"Sei incinta?" Mi chiede Silvia con gli occhi sgranati.
"Nooo, ma che sei scema?"
"E allora dicci sorella"
"Vado a vivere da Claudio" butto lì senza tanti preamboli.
Tre paia di occhi mi guardano increduli.
Già, sembra così strano anche a loro.
"Ma lui non era quello allergico ai legami?" Mi chiede Silvia ancora con gli occhi spalancati.
"Pare che non sia più così allergico...."
"Siii bello! Io molto contenta per te Alice" Almeno Yukino si dimostra felice.
"Grazie Yuki! Almeno tu!!"
"No no anche io sono molto contento così non dovremo traslocare!"
"Grazie Marco!!"
"Ragazzi però mi promettere che, quando litigheremo furiosamente, mi presterete il divano?"
"Dai Alice, tu devi essere positiva!" Mi rimprovera Yuki.
"Eh sì ha ragione, mica puoi iniziare una convivenza pensando già che litigherete!" Aggiunge Silvia.
"Ma io e Claudio litigheremo di sicuro! Non potrebbe essere diversamente!"
"Già, ma poi sarete costretti a fare pace" dice Silvia con uno sguardo malizioso.

La serata con i miei amici mi ha fatto molto bene. Sono molto più tranquilla e serena riguardo alla mia nuova vita con Claudio.
Mi stendo nel mio letto e ripenso a quante notti diverse ho passato qui.
E tra pochi giorni questa non sarà più la mia stanza. Mi sento pervadere da una leggera malinconia.
Un messaggio da parte di Cludio mi distoglie dai miei pensieri.
"Mi manchi. Quando vieni a vivere da me?"
Sorrido, perché anche lui mi manca.
"Quando vuoi!"
"Domani! Non voglio passare nemmeno un'altra notte senza di te"
"Be dovremo organizzarci un po'"
"Magari ci vorranno un po' di giorni per sistemare tutto. Ma tu da domani dormi qui"
"Agli ordini dottore!" Gli scrivo sorridendo.
"Ti passo a prendere domani mattina alle 8. Non farmi aspettare! Buonanotte Sacrofano!"
"Buonanotte CC!"
Mi addormento felice. Sono consapevole che i problemi ci saranno ma sono pronta ad affrontarli.

Salgo in macchina e Claudio mi accoglie con un bacio.
"Dove vai con la valigia?"
" Da te. Mi sono portata giusto giusto l'essenziale!"
Mi guarda e ride.
"A proposito di valigie, a Capodanno ti porto via con me."
"Dove?"
"Questo lo vedrai. Oggi informo la Boschi che staremo via dal 30 al 2. Dovrà farsene una ragione."
Parcheggia davanti all'istituto e mi bacia di nuovo.
"Per le 11 ho fissato l'autopsia dello sconosciuto. Non sarà una passeggiata!"

"Allora, cosa ha rivelato l'autopsia?" Ci chiede Calligaris nello studio di Claudio.
"Potrebbe avere 70-75 anni. La morte dovrebbe risalire a 8 giorni fa. Gli esami di laboratorio ci daranno la possibilità di essere più precisi. Per quanto riguarda la causa della morte, dell'autopsia non risulta niente che possa far pensare ad una morte violenta."
"Aspetteremo gli esami allora".
"Abbiamo rilevato un tatuaggio sotto la scapola sinistra. Purtroppo non é più molto nitido ma sembrerebbe un'ancora. Questo potrebbe aiutarvi per l'identificazione." Aggiungo io.
"Purtroppo brancoliamo nel buio. Nessuna denuncia di acomparsa che corrisponda agli elementi che abbiamo al momento" mi risponde l'ispettore.
"Bene Roberto allora ci aggiorniamo quando avreml i risultati degli esami."
"Grazie Conforti, a presto Alice."
Calligaris esce dallo studio.
Claudio è strano, come pensieroso.
"C'è qualcosa che non va?" Gli chiedo.
Lui si riscuote "tutto bene" mi dice sorridendo "Ora torna al tuo lavoro però. Ti rimangono due giorni per portare a termine quello che hai in sospeso."

È tardo pomeriggio.
Sto lavorando in laboratorio insieme a Lara, Erika e al dottor Cortesi.
Alle 18 passate stiamo terminando le ultime analisi.
Claudio si affaccia alla porta.
"Alice" mi dice, senza degnare gli altri di uno sguardo "A che punto sei?"
"Ho finito"
"Bene, allora andiamo a casa".
Mi sento addosso gli occhi di tutti, in particolare colgo uno sguardo incredulo da parte di Enrico.
Saluto fingendo la massima  indifferenza e me ne vado insieme a Claudio che mi cinge le spalle con un braccio.

L'allieva.... quattro anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora