26. Ritorno alla normalità

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Tornare al lavoro, dopo 10 giorni di assenza, ha anche i suoi lati positivi. Ho voglia di recuperare un po' di normalità anche se questa normalità include le sfuriate della Wally
"Non esagerare Alice, altrimenti ti faccio restare a casa un'altra settimana!" mi dice Claudio sul portone dell'Istituto baciandomi la fronte.
"Promesso" rispondo avviandomi verso la mia scrivania.
"Alice! Bentornata!" Lara e Paolone mi abbracciano calorosamente. Erika si limita a salutarmi dalla sua postazione.
"Ciao a tutti. Non credevo che l'avrei mai detto, ma è bello tornare al lavoro!"
"Come stai?" Mi chiede Lara.
"Bene, anche se mi stanco molto facilmente. Non ho ancora recuperato le forze al cento per cento."
"Bè in fondo è passata poco più di una settimana. Potevi prenderti qualche altro giorno"
"Non ne potevo più di stare rinchiusa in casa tutto il giorno.  Mi sentivo una carcerata"
"Bentornata dottoressa Allevi" mi dice la Boschi affacciandosi alla nostra stanza "sono contenta di vedere che sta meglio"
"Grazie professoressa."
"Ci sono della analisi da portare a termine in laboratorio. Se ne occupava il dottor Cortesi. Ma ora... può finirle lei?"
Solo sentirlo nominare mi dà i brividi.
"Certo" rispondo.
"Bene, buon lavoro allora".

Rientrare in laboratorio mi fa accelerare il battito cardiaco.
Mi guardo intorno, mi sembra di rivedere la scena di quel pomeriggio.
Mi gira leggermente la testa.
Mi appoggio al bancone.
Sento una mano sulla mia spalla.
Sussulto e mi giro di scatto.
"Ehi! Stai bene?"
"Claudio! Sì .... sto bene"
"Siediti, sei pallidissima. Che ci sei venuta a fare qui?"
"La Boschi mi ha chiesto di portare a termine le analisi che faceva Cortesi"
"Piuttosto di cattivo gusto, direi. Le parlo io. "
"No, non voglio. È lavoro e lo farò.  È solo tornare qui che mi ha fatto un po' effetto. Ma passerà."
"Sei sicura?"
Annuisco.
"Va bene. Ma se hai bisogno chiamami"
"Ok. Grazie"
In effetti, concentrandomi sul lavoro, va molto meglio.
Il tempo scorre velocemente e il lavoro di laboratorio, che mi è sempre riuscito piuttosto bene, mi risulta molto piacevole.

Alle 14 si affaccia di nuovo Claudio.
"Sei ancora qui?"
"Sì, ma ho quasi finito" rispondo soddisfatta "Tu dov'eri?"
"Mi ha rapito la Boschi per illustrarmi i nuovi progetti per l'anno appena iniziato"
Si avvicina.
"Hai mangiato?"
"No".
"Bene! Sarebbe questo il tuo modo di riguardati? Dai andiamo a prenderci qualcosa al bar."
"Aspetta un momento, dai. Cinque minuti ed ho finito. Il bar mica scappa".
"E va bene" dice sospirando rassegnato "ti aspetto nel mio studio."

Entro nello studio di Claudio quasi mezz'ora dopo.
"Alla buon'ora! Alla faccia dei 5 minuti!" Mi rimprovera lui. "Fortuna che mi sono portato avanti e ho già recuperato il pranzo."
Sul suo tavolo di vetro vedo già pronti dei tramezzini che sembrano molto appetitosi.
"Dai vieni a sederti"
Lo seguo, in effetti sono affamata.
"Claudio, hai più saputo niente su tuo padre?"
"No, nessuna novità.  La sua vita dopo essersene andato di casa sembra un enorme buco nero."
"Io continuo a pensare che tua madre sappia qualcosa che non ti vuole dire".
"Tutto può essere. Ma perché? Voglio dire a questo punto che senso avrebbe nascondermi la verità. Non lo so. E non so neanche cosa potrebbe cambiare saperla."
"Beh io sarei curiosa di saperla comunque"
"Non avevo dubbi a riguardo!" Mi dice con un sorrisetto ironico "Io invece penso che, se non serve a niente, si possa anche farne a meno"
Ma dal suo sguardo capisco che non ne è del tutto convinto nemmeno lui.
"Bene dottoressa Allevi, il rientro al lavoro può essere molto stressante. Credo che lei abbia proprio bisogno di rilassarsi un po'." Mi prende per una mano e mi porta al suo divanetto.
Dal suo sguardo, capisco chiaramente le sue intenzioni.
"Claudio, dai smettila, e se entra qualcuno?"
"Non entra nessuno" mi dice, chiudendo a chiave la porta.
Viene verso di me, togliendosi il camice.
"Dai, abitiamo insieme, che bisogno c'è di...."
Non mi lascia finire la frase, si butta su di me baciandomi.
"Io ti voglio ora"
E come sempre, non riesco a resistergli.
E in fondo, perche dovrei?

L'allieva.... quattro anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora