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terzo capitolo corretto.

terzo capitolo corretto

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quasi gli venne da ridere, ma il suo volto rimase serio e senza espressione. corrugò la fronte. « aiutarmi? » ripeté piano yoongi le parole dell'altro ragazzo, non capendolo. gli capitava tristemente troppo spesso di non riuscire a capire quello che gli altri volessero intendere - motivo per cui non molta gente parlava con lui, trovandolo lento a seguire i discorsi -, ma questa era la prima volta in cui oltre a non riuscire a capirlo yoongi trovava quelle parole quasi divertenti.


pensò che lo stesse prendendo in giro. come poteva jung hoseok, il ragazzo dalla personalità "di sole", volerlo aiutare? era semplicemente impensabile. avrebbe capito se fosse stato uno dei suoi amici popolari, ma era solo uno qualunque. il ragazzo silenzioso che nessuno voleva conoscere e con cui nessuno voleva parlare. non ci avrebbe guadagnato niente, se non tempo sprecato a parer di yoongi.

ma il rosso annuì, convinto delle proprie parole e mostrandogli un largo sorriso soddisfatto. « certo, » gli disse soltanto, con una piccola luce che gli brillava nei propri occhi « diventiamo amici, tu ed io. » propose poi con entusiasmo.

yoongi questa volta non riuscì a trattenersi, e una debole risata uscì dalle proprie labbra. gli sembravano anni che non rideva, e anche se fu breve e bassa, la sua scossa invase il suo intero corpo. aveva completamente dimenticato cosa significasse ridere o sorridere. « amici? » domandò, « chi mai vorrebbe diventare mio amico? insomma, non per dire niente, ma tu sei uno dei ragazzi più popolari, e se ci fosse una lista di popolarità io probabilmente sarei in ultima posizione. sono l'ultima persona con cui dovresti diventare amico. »

hoseok annuì, come se avesse appena ascoltato il discorso di yoongi trovandoci in esso tutte le rispose corrette. « vuoi sapere una cosa? » chiese, con tono leggero e guardando l'altro ragazzo che gli fece cenno di voler sentire « non me ne frega proprio niente. » sorrise poi il ragazzo, mostrando di nuovo quella morbida forma a cuore « di chi sono amico sono affari miei, non m'importa della popolarità. »

yoongi fece un'espressione annoiata, tornando a pensare di volersene andare. continuava a pensare dentro di sé che hoseok lo stesse soltanto prendendo in giro. nessuno poteva davvero pensare di voler diventare suo amico. il rosso notò l'espressione ed alzò un angolo delle labbra « che c'è? » fece « non sono forse alla tua altezza? » lo punzecchiò, cercando di non far notare quanto invece quello che doveva essere il rifiuto dell'altro gli stava dando leggermente fastidio.

« cosa? certo che no, sai quello a cui mi riferivo. » rispose il grigio, spostando via lo sguardo e portandolo ai campi sportivi poco distanti da loro « tu hai il tuo gruppo di amici, il tuo ragazzo jimin e sei circondato da persone che ti adorano. sei come un punto di riferimento. » disse senza guardarlo « ed io non sono niente di tutto questo, sono di una realtà completamente differente. cosa potresti mai volere da uno come me? »

una soffiata di vento trascinò via le voglie che erano a terra. rimasero in silenzio per qualche secondo che parve durare un'eternità, e poi hoseok si sporse verso l'altro ragazzo « te l'ho detto » fece con tono serio, che quasi stonava su di lui « perché voglio aiutarti. e fare in modo che la prossima volta che guarderò quel contatore sulla tua pelle io sia sicuro che ci sia un numero alto, il più alto possibile, e non più quello zero. »

erano, probabilmente, le parole più importanti che yoongi si fosse mai sentito dire, e quasi non riuscì più a reggere lo sguardo dell'altro. i suoi capelli ricaddero sui propri occhi, mentre abbassava la testa.

« voglio diventare tuo amico e conoscere chi sei, » continuò hoseok, « e non importa davvero quanto tu ti senta diverso da quelle persone. loro non centrano niente, a meno che non sia tu a volerlo non dovrai nemmeno avvicinarti a quelle persone. ora sto parlando di me e te, soltanto. »

il grigio si era ritrovato completamente a corto di parole, e si limitò dopo qualche secondo ad annuire leggermente, per poi prendere un lungo sospiro e tornare a guardare il rosso. si sentiva stanco e confuso, e voleva solo tornarsene a casa il prima possibile. e anche se nella sua testa l'idea di essere amico di hoseok ancora non si era formata, qualcosa gli diceva che tutto stava completamente per cambiare, ma non avrebbe ancora saputo dire come. « sono min yoongi. » disse, presentandosi, ricordando di non aver ancora detto il proprio nome.

all'altro brillarono gli occhi, mentre afferrava con felicità la mano del ragazzo e la stringeva contento. « jung hoseok, ma penso che tu lo sappia già. » si presentò a sua volta.

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perdonate se è un po' breve,
ma dividere la presentazione
iniziale in tre capitoli diversi
è abbastanza limitante,
e allo stesso tempo non mi
andava di scriverne uno da
tremila parole yea

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