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parte III

taehyung strinse le labbra, sentendo jimin bloccare per qualche secondo il respiro. era come se fosse appena partito il ticchettio che segnava il conto alla rovescia di una bomba.

jackson fece passare il proprio sguardo sui ragazzi con lui « cosa vi interessa di lui? non sembra un ragazzo molto popolare. penso di non averlo mai visto con nessuno, in effetti. » si strinse nelle spalle. non gli era mai capitato di sentir parlare o dover parlare del suo compagno di classe. non riusciva a capire come una persona del genere potesse centrare qualcosa con quel gruppo di ragazzi.

« dove si trova? lo sai? » le domande di jimin lo assalirono quasi immediatamente, uscendo come un fiume, mentre il ragazzo si avvicinava all'altro.

jackson si lasciò sfuggire una risata nervosa, sentendo quasi il peso del respiro irregolare dell'altro, sempre più vicino. « è successo qualcosa fra voi? » chiese, ma dagli occhi di jimin capí che non era qualcosa in cui doveva ficcare il naso. spostò via lo sguardo, « penso stia andando in classe, oppure è al suo armadietto, si trova esattamente di fianco al mio. » gli disse, sperando soltanto di allontanare da sé quel ragazzo che si stava facendo inquietante.

non riuscì nemmeno a terminare completamente la frase che jimin era già in movimento, percorrendo il corridoio che portava fino alla classe che Jackson aveva citato. i muscoli tesi e agitati, il cuore che gli batte fortissimo. qualsiasi cosa intorno a lui si era fatta invisibile, mentre cercava con lo sguardo yoongi in ogni possibile angolo di quella scuola.

« wow, è incazzato forte. » esclamó jin, osservando la figura del ragazzo basso che si allontanava di fretta con le mani strette a pugno lungo i fianchi, « che facciamo, lo seguiamo? » domandó, voltandosi verso gli altri, con tono così leggero che sembrò quasi stesse chiedendo se andare a pranzo fuori o no.

« cosa vuoi dire se lo seguiamo o no? » rispose a sua volta Taehyung frustrato dalla reazione degli altri, così superficiali sulla questione. il tono più acuto del solito, quasi sconvolto « non vorrai mica che faccia a botte con il primo che passa? e se dovesse far veramente male a qualcuno?! » esclamò, seguito poi da un verso di fastidio.

si sistemó lo zaino sulle spalle e cominciò seguire jimin, con jin e gli altri due ragazzi del gruppo alle sue spalle, facendo lo slalom tra i tanti studenti che stavano andando verso le proprie classi. « jimin! aspetta! stai facendo una follia! » cercò di richiamarlo il castano — anche se stava tentando di spegnere un incendio grande come una casa con un secchiello da mare —, ma l'altro sembrava essere su un altro pianeta.

lo vide fermarsi, guardarsi attorno scrutando tutti i volti che erano intorno a lui, e poi muoversi di nuovo, finché non fu di fronte a un altro ragazzo alto più o meno quanto lui.

taehyung sentí la stretta allo stomaco. era colpa sua, avrebbe dovuto tenersi per sé quello che aveva sentito. si maledí, perché aveva tutto quell'interesse nel mettersi in mezzo agli affari altrui?

non voleva nemmeno immaginare quello che stava per succedere. l'aria si era fatta troppo pesante da respirare, mentre tentava di avvicinarsi ai due.

« jimin? » domandó sorpreso yoongi, quando, voltandosi, il biondo comparve di fronte a lui con un'espressione tutt'altro che amichevole. il petto gli si alzava e abbassava in fretta, quasi avesse percosso una lunga distanza. le guance rosse, un'espressione per niente amichevole lo stavano leggermente allarmando.

il minore strinse i pugni. « quante volte ancora dovrò ripeterti di stargli lontano? » disse a denti stretti, mostrando quanto il ragazzo fosse rivoltante di fronte a lui « non devi avvicinarti ad hoseok, mi capisci? »

il silenzio stava cominciando a calare intorno a loro, mentre i ragazzi si fermavano a guardare curiosi. taehyung si mosse ancora, cercando di superarli, per raggiungere i due.

yoongi piegó la testa di lato. in un certo senso, trovava quasi comico il modo in cui jimin tentava continuamente di dimostrarsi superiore, quasi si credesse sulla cima del mondo. « ma chi cazzo sei tu per decidere chi può e chi non può frequentare? »

sentí la goccia in più che fece trapelare il vaso. un secondo dopo il pugno di Jimin entrò a contatto col viso del grigio, facendolo cadere a terra.

il castano si fermó di colpo a due passi dalla scena, non essendo riuscito ad arrivare in tempo. « porca puttana... » sussurró senza fiato, terrificato da ciò che gli si trovava di fronte, e sentendo il desiderio dentro di sé di diventare invisibile.




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*da leggere con la musica di
fight for me di heathers*

holy shit holy shit
holy shit holy shit
hoooolyyyy shiiit

altro capitolo modificato
forse se avrò tempo
farò la stessa cosa con
gli altri che ho già pubblicato.

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