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jin osservava il proprio avambraccio. sulla pelle chiara e liscia leggeva bene il numero che in quegli anni cresceva insieme a lui, ricordandogli in modo vago come il tempo sembrava davvero scorrere senza fine, mentre continuava a sfuggirgli ogni volta. gli piaceva passare giornate in compagnia, uscire, non si stupì di leggere un numero alto. 

il contatore dei giorni felici di solito non è qualcosa che la gente guardava spesso. un giorno apparve, all'improvviso, e fu uno scandalo — come c'era da aspettarsi vista la grandezza della cosa. non c'era ovviamente giornale, rivista, programma televisivo o persona che non ne parlasse. sembrava non esserci niente di più interessante, e probabilmente era davvero così. anche le guerre passarono in secondo piano, tutto per cercare di capire come fosse nata una cosa del genere.

ciò non si scoprì mai, e la gente alla fine si abituò a conviverci e basta. con il passare degli anni non fu più una novità, si tendeva quasi a dimenticarsi che fosse lì, come se fosse stato un piccolo neo o qualcosa del genere sulla propria pelle. bè, questo valeva per la maggior parte delle persone.

alcune volte purtroppo si sentivano in giro tragiche storie di persone che non riuscivano a convivere col fatto di avere un numero così basso sul proprio corpo, o che tentavano in tutti i modi di coprirlo. storie disperate, chi più e chi di meno. come soluzione, anni prima, un uomo aveva anche tentato di tatuarsi qualcosa nello stesso punto del contatore. risultato: Il numero era ancora ben visibile.

era qualcosa che non potevi evitare, ma per tante persone non era un problema. anche jin pensava non fosse un peso, e tendeva a dimenticarsi che fosse lì sulla sua pelle. non riteneva importante sapere quanti giorni felici avesse passato, gli bastava viverli. namjoon si sporse verso di lui per vedere il numero, e poi guardò il proprio. 

« ehi, perché hai un numero più grande del mio? » si lamentò il moro, quando mise a confronto i due numeri, affiancando il proprio braccio a quello dell'altro dalla pelle più chiara

« forse perché sono più grande. » rispose Jin con un modo di fare ovvio, tirando di nuovo giù la manica della propria felpa e facendo ricadere il braccio dal tavolo. si voltò verso il terzo ragazzo seduto con loro, che non stava prestando attenzione ai due con lui. lo sguardo era perso altrove, lontano, assorto nei propri pensieri mentre si mordicchiava un'unghia della mano. « quindi esiste davvero qualcuno che ha il numero zero? ed è per questo che hoseok è diventato amico di quel min yoongi? » domandò stupito e con gli occhi leggermente allargati per la sorpresa.

namjoon si abbassò gli occhiali da sole sul viso, incrociando le braccia al petto. si passò la lingua sulle labbra « secondo me si sono inventati tutto quanto. non ci credo che esista qualcuno che abbia il numero zero. » disse, con il suo solito tono serio. non era uno che credeva a molte cose, anzi, se volevi convincerlo di qualcosa dovevi impegnarti un bel po'. soprattutto, nessuno si aspettava davvero di leggere il numero zero su qualcuno. « hoseok voleva solo liberarsi di jimin, è chiaro, e si è avvicinato a quell'altro ragazzo. la storia dei giorni felici è tutta una cazzata. » continuò, esponendo la propria idea.

jin si voltò a guardare il ragazzo, alzando le sopracciglia, ancora con lo sguardo sorpreso « davvero? » domandò di nuovo con voce più acuta a causa della sorpresa « hoseok e jimin stanno attraversando un periodo così brutto? ». aveva passato molto tempo in compagnia di quei due, e si sentiva quasi cieco per non aver notato nessun comportamento che potesse far pensare a un allontanamento fra la coppia.

taehyung scosse la testa, dando i primi cenni di esser realmente insieme a loro. « ti sbagli, namjoon. hoseok non sarebbe mai capace di fare una cosa del genere, e soprattutto inventarsi una storia così grande. non sa nemmeno cosa voglia dire mentire.» rispose con serietà, mentre leggeva l'espressione infastidita dell'altro, che faceva ogni volta che qualcuno andava contro la propria idea con argomenti validi.  « anche io pensavo fosse impossibile come cosa, ma qualche giorno fa ho incontrato casualmente yoongi, e parlando con lui ne ho avuta la certezza.»

gli altri due ragazzi rimasero in silenzio. namjoon fece un lungo sospiro. « jimin? » cambiò discorso, guardandosi attorno come se stesse cercando la figura del biondo nei paraggi del tavolino « mi sembra di non vederlo da secoli. penso che l'ultima volta sia stata mercoledì, prima che entrasse in vice-presidenza. ». non gli interessava per niente sapere di lui, ma tutta quella finta calma intorno al loro gruppo di amici era davvero straziante.

tutti si comportavano come se non fosse accaduto niente, nessuno chiedeva di jimin, nessuno chiedeva di yoongi. Nessuno domandava cosa fosse accaduto tra i due, il motivo. Era come se nulla fosse successo, e quando jimin sarebbe tornato a scuola dalla sospensione allora avrebbero ricominciato a comportarsi come prima, senza problemi.

« non è neanche andato a farsi controllare la mano... » aggiunse jin, seguendo il discorso di namjoon. lui era il primo che non aveva chiesto nulla dell'incidente di mercoledì, eppure non capiva il perché neanche gli altri non dicessero niente. « é come sparito nel nulla. forse si vergogna per quello che ha fatto. bè, sarebbe il minimo... » 

namjoon si strinse nelle spalle. « ha solo perso le staffe per un secondo... »

« perso le staffe? stai seriamente tentando di dargli ragione? » alzò le mani in aria jin, esasperato. alcune volte quei due sembravano davvero una coppia sposata da anni che litiga in continuazione. « ha alzato le mani su un ragazzo che non aveva fatto niente. »

« e chi ti dice che non avesse fatto niente? »
« ma jimin non aveva comunque prove! ha solo agito per egoismo. »

la discussione avrebbe potuto continuare all'infinito, soprattutto se a parlare erano quei due, in costante contrasto su tutto. « cercherò di capire dove sia, » tentò di interrompere le loro parole taehyung, sentendo i toni dei due suoi amici che si alzavano sempre di più. odiava sentire persone urlare, soprattutto per ragioni stupide. « anzi, penso di avere già un'idea... » aggiunse, con tono più acido, sapendo già dove andare per trovarlo.

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 perdonate il capitolo di passaggio.

happy days ✓Where stories live. Discover now