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yoongi lasciò uscire un leggero mugolio dalle labbra fine quando sentì qualcosa di leggero e piccolo picchiettare sulla sua spalla. si mosse di poco, riprendendo lentamente coscienza e tornando alla realtà. alzò le palpebre ancora incredibilmente pesanti, dovendo aspettare qualche secondo prima di poterle tenere aperte per più istanti insieme, sentendosi ancora più stanco di quanto non fosse in precedenza.

mise a fuoco la stanza in cui si trovava, bianca e spoglia. la luce non entrava più dalle tende, visto che nella stagione fredda il sole tramontava presto. sembrava essere già notte fonda, ma probabilmente si era addormentato per neanche un'ora.

voltò il capo in direzione della persona che lo aveva svegliato. era un'infermiera, abbastanza giovani, dai capelli corvini e lisci legati in alto dietro alla testa, con un uniforme verde chiaro.

« mi scusi per averla disturbata, » disse la ragazza ( o donna, non avrebbe saputo dire che età avesse ), con tono mortificato e dispiaciuto « ma l'orario visite è terminato da un po'. »

orario visite. quasi come se avesse perso in precedenza la memoria e stesse tentando di ricostruire i pezzi, si girò a guardare la figura che invece continuava a dormire al proprio fianco. era una visione bellissima. le palpebre di hoseok erano abbassate, e il volto serio ma completamente rilassato. mentre faceva lunghi respiri tranquilli, e il petto di alzava e abbassava con lentezza.

era completamente avvolto nel sonno, mentre abbracciava un cuscino come se fosse una persona. yoongi era sul punto di dimenticarsi dell'infermiera mentre era fermo a guardarlo. voleva allungare una mano e spostare una ciocca capelli rossi dalla sua fronte, e rimanere sdraiato affianco a lui mentre lo ascoltava respirare piano avvolto tra le braccia di morfeo.

si sentì quasi pentito di aver perso quell'occasione, mentre anche lui era finito per andare in fase REM durante il film che avevano iniziato a guardare. avrebbe potuto guardare hoseok dormire per una vita intera.

tornò a guardare l'infermiera, che era rimasta in silenzio ad aspettare. « oh, sì, certo. » bofonchiò ancora assonnato il ragazzo dai capelli grigi, spostandosi lentamente sul letto per paura di svegliare l'altro « me ne vado subito. »

era il terzo giorno di seguito — se non si contava la visita di mercoledì — che passava a tener compagnia a hoseok, a fare in modo che l'ospedale non sembrasse un posto così brutto. non voleva vederlo lì dentro, ovviamente, ma non potendolo portare altrove almeno tentava di renderlo un poco più piacevole.

chiuse il portatile ancora aperto sul letto, recuperando i vari cavi che vi erano collegati e liberando di conseguenza le gambe del rosso da essi, lasciandolo libero di dormire tranquillo. infilò tutto nello zaino, sistemandolo sulla propria spalla.

fece un piccolo cenno di ringraziamento verso l'infermiera, abbassando di poco il busto e la salutò come era solito a fare da quando veniva a trovare il rosso in quel posto. la seguì fuori dalla stanza ormai buia e silenziosa e richiuse la porta scorrevole alle loro spalle. « so che non può parlarne con me, ma potrei comunque sapere qualcosa di più sulla sua situazione?» domandò yoongi, anche se privo di speranze per una risposta. nessuno voleva dirgli niente, anche hoseok stesso si rifiutava di affrontare quell'argomento, dicendo che si stava preoccupando troppo.

l'infermiera si strinse nelle spalle. « hai ragione, non posso dirti niente, è tutto riservato. » rispose con una punta di tono triste, che usava spesso in compagnia del grigio. vedeva nei suoi occhi quanto fosse preoccupato, e quanto ci tenesse a quel suo amico. non voleva tenerlo nascosto, ma nemmeno avere problemi all'interno dell'area lavorativa. « ma sta bene, recupererà in fretta. » aggiunse, riportando brevi affermazioni che aveva sentito dal medico e donando un po' di speranza all'altro.

yoongi ripeté il gesto simile ad un inchino, rivolgendo ancora un altro saluto e ringraziandola per le parole. poi percorse il corridoio fino alle scale e uscì.

era buio ma non necessariamente tardi. abbassò lo sguardo sul proprio orologio da polso leggendo che non era nemmeno ora di cena. raccolse le sue ultime forze, sentendo il peso del sonno ancora sulle palpebre, e si trascinò coi piedi fino a casa.

quando arrivò riaccese il telefono e si mise a cucinare qualcosa, anche se non aveva per niente fame. aveva perso appetito da un po', forse dall'incidente con jimin. appena il display del telefono di accese trovò diversi messaggi di taehyung, che aveva provato a contattarlo.

in quei tre giorni si erano sentiti abbastanza spesso. sicuramente, più di quanto parlasse in generale yoongi, dal momento che evitava di comunicare tramite telefono anche con hoseok.

da quando avevano avuto quella conversazione a quel bar, mercoledì pomeriggio, si erano scambiati diversi messaggi, la maggior parte che parlavano della situazione che stava accadendo intorno a jimin. il solo pensiero che avesse passato quei giorni di fronte alla casa di jungkook faceva diventare nero yoongi. come poteva fare una cosa del genere quando il sio ragazzo era hoseok? era l'unico che non era ancora passato a trovarlo, e aveva pure il coraggio di farsi chiamare il suo fidanzato.

odiava seriamente lui e tutto quello che gli passava nella testa, che si limitavano a cosa che potevano soltanto fargli comodo. non aveva il minimo interesse per i sentimenti o le vite altrui. era solo un continuo pensare a sé stesso.

non riusciva a stare fermo. aveva la grandissima necessità di lasciare da qualche parte la propria rabbia, perché ne provava fin troppe dentro di sé. senza nemmeno accorgersi dei propri movimenti, si ritrovò con di fronte a sé un foglio di carta e una penna. e cominciò a scrivere la seconda patetica lettera che non sarebbe mai dovuta esser letta da altri.


happy days ✓Where stories live. Discover now