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capitolo cinque corretto.

capitolo cinque corretto

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se c'era una cosa di cui assolutamente non poteva importare di meno a yoongi di quanto già non fosse, erano senza dubbio le parole di park jimin, che non aveva assolutamente nessun tipo di peso per il ragazzo dai capelli grigi. nessun tipo di insulto da parte dell'altro ragazzo sarebbe mai davvero riuscito a sfiorarlo sul serio, avrebbe potuto anche dirgli quanto era rivoltante la sua vista ai suoi occhi per decine e decine di volte, ma niente di tutto questo l'avrebbe mai raggiunto.

a turbarlo, però, non era jimin. il problema arrivò quando, ritrovandosi in compagnia di hoseok in una classe vuota come spesso accadeva durante l'intervallo - che il minore insisteva per passare insieme anche quando yoongi gli diceva che sarebbe dovuto stare coi suoi amici -, il grigio non riusciva per niente a sentirsi tranquillo e presto il rosso si accorse delle continue occhiate che mandava in direzione della porta chiusa, come se temesse che da un secondo all'altro potesse uscirne un mostro. « mh? » richiamò la sua attenzione, riportando gli occhi del grigio su di lui « stai tenendo sotto controllo la porta per decidere il momento migliore per correre lontano da me? » scherzò.

yoongi scosse la testa di risposta, come se non avesse notato che era solo una battuta e non avesse colto l'ironia nella frase. « scusami, sono solo sovrappensiero » disse soltanto, segnando a sé stesso mentalmente di smettere di guardare quella porta e tornando a guardare il ragazzo di fronte a lui che mangiava allegramente orsetti gommosi.

hoseok notò quasi immediatamente quel sentimento di disagio che yoongi portava con sé quella mattina, ma solo in quel momento riuscì ad averne l'assoluta certezza. « è successo qualcosa? » domandò con tranquillità, cercando di non far capire all'altro che stava cercando di capire cosa lo turbasse. sapeva che probabilmente yoongi non si sarebbe mai aperto così facilmente con lui, ma almeno voleva provarci, ed essergli più vicino possibile.

la sua espressione sembrava dire senza dubbio che qualcosa l'aveva scosso, ma allo stesso tempo che i pezzi erano scomposti e confusi, e che yoongi stesso non riuscisse a capirli. quest'ultimo, di fronte a quella domanda, si chiese se non fosse giusto raccontargli del suo incontro con jimin della sera prima.

dopotutto, non erano assolutamente problemi suoi, non rientrava in nessun modo negli affari che potevano comprendere hoseok e jimin, eppure era da sempre preoccupato per colpa del carattere che aveva il minore della coppia. temeva, infatti, che potesse riservare quello stesso carattere iper-protettivo e maleducato anche nei confronti di hoseok, e si auguro assolutamente che non fosse così. odiava anche solo il pensiero che potesse usare un tono del genere contro l'altro ragazzo. « ieri ho incontrato jimin » disse alla fine.

hoseok piegò la testa di lato, sorpreso. quando gli aveva chiesto cosa fosse successo, si aspettava meno di tutto quello. « davvero? » fece « vi conoscete? » domandò, sempre con tono curioso.

ma quando yoongi fece di no col capo la sua espressione si fece subito più buia, e il ragazzo si chiese se avesse davvero fatto bene a parlare, ma ormai non poteva più tirarsi indietro da quel discorso. « no, non ci siamo mai parlati, in realtà. » rispose con sincerità « ma per qualche ragione lui conosceva me. sembrava mi stesse proprio cercando. » continuò il discorso con il tono più tranquillo possibile e rubando un orsetto gommoso dal pacchetto dell'altro.

« avete parlato? » domandò poi il rosso, cercando di non far trapelare quando fosse teso, e yoongi annuì piano. un po' incerto all'inizio, cominciò a raccontare all'altro ragazzo quello che era successo la sera prima, ripetendo le parole che jimin aveva pronunciato verso di lui, e descrisse anche il tono di voce e i movimenti che compì. si sentiva peggio ad ogni parola che diceva, e a rendere tutto peggiore era l'espressione di hoseok che diventava sempre più preoccupata mano a mano che andava avanti. « oh, capisco. » disse quest'ultimo quando finì il breve racconto, abbassando lo sguardo.

il maggiore trattenne per qualche secondo il respiro « mi sembrava giusto dirtelo.» rispose soltanto quando notò gli occhi tremendamente dispiaciuti dell'altro « cioè, non penso assolutamente che sia colpa tua, è ovvio. io... sono solo preoccupato che possa spuntare da un momento all'altro e fare un'altra scenata come quella. non che ci rimanga male o ci pianga la notte, davvero non potrebbe importarmi di meno di quello che pensa, ma non voglio che sia poi tu a passarci problemi. »

hoseok annuí, in parte colpito da quanta attenzione stesse facendo il ragazzo verso di lui « no, cioè, ti capisco. » sforzò un sorriso « jimin, bè, è sempre stato così da quando lo conosco. sempre così... geloso? penso sia questa la parola giusta. » portò rapidamente lo sguardo fuori dalla sua finestra, osservando i cortile scolastico « e penso che semplicemente tu non gli sia molto simpatico. » disse l'ultima frase con più cura, quasi temesse di ferire yoongi.

io non sto simpatico a nessuno eccetto te, avrebbe voluto rispondere quest'ultimo, ma rimase comunque ad ascoltare l'altro ragazzo. era in parte spaventato dal tono quasi afflitto che stava usando. che jimin non lo rendesse felice? « a te va bene così? » gli domandò, che più che parlare di jimin avrebbe voluto ascoltare hoseok su quello che provava. l'aveva sempre immaginato come una di quelle persone che non hanno mai nessuno con cui sfogarsi, e che quindi si tengono sempre tutto dentro e non sanno cosa voglia dire raccontare di sé e delle proprie emozioni.

voleva esserci per hoseok.

il rosso rimase per un po' in silenzio, quasi confuso da quella domanda, cercando nel vuoto del suo sguardo una risposta adeguata. poi prese un altro orsetto gommoso, dello stesso colore dei suoi capelli, e si strinse nelle spalle. « penso di sì? » si lasciò scappare una piccola risata nervosa « insomma, se fa così è perché ci tiene a me, giusto? »

yoongi non sapeva cosa pensare. non aveva ben chiaro il concetto di "tenere a qualcuno", ma a qualsiasi avesse potuto collegarlo di certo non avrebbe mai scusato il comportamento di jimin con una tale ipotesi. « se lo dici tu. » disse soltanto, alla fine, cercando di chiudere il prima possibile quell'argomento.

happy days ✓Where stories live. Discover now