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se potete per favore dare un'occhiata allo spazio a fine capitolo, grazie davvero.

il capitolo l'avevo pronto da
un po', perdonate se non l'ho
pubblicato subito ma non mi
sembrava carino farlo durante
i giorni del comeback ^^

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lo si poteva chiamare uno di quegli amori troppo magri, troppo deboli per vivere. nato per caso, da una promessa fatta sul momento con un sentimento preoccupato in petto, da una frase detta veloce. sbocciato con lentezza, riconoscendone la bellezza soltanto con il tempo. un amore veloce che quasi sembrava voler correre via, e furono sul punto di perderlo per non poter mai più ritrovarlo. ma fu un bell'amore.

nessuno dei due, di nuovo, se ne pentì. nessuno dei due, alla fine, pensò di aver sbagliato ad averlo reso finalmente reale. ad essersi finalmente amati senza più muri di vergogna o paura o insicurezza. alla fine, era stata una bella storia d'amore.

per yoongi, era stato davvero un nuovo inizio. il punto di partenza per una nuova vita. ora sapeva riconoscere i colori della sua vita, non era più un'esistenza in bianco e nero. ora ricordava il calore che le persone erano capace di fargli provare, e come le parole fossero l'arma più forte di un uomo. aveva riconosciuto l'importanza di dover trovare le persone giuste, e che perdere tempo poteva solo essere una condanna per sé stessi.

aveva capito che il tempo si sarebbe esaurito per tutti, in qualche modo, e che non sarebbe mai più stato in grado di riaverlo indietro con sé. perdere tempo non era più una scelta disponibile per lui.

hoseok si spense cinque giorni dopo quel pomeriggio nel parco, passato a cantare a dirsi belle parole tra un bacio ed un altro, qualche giorno prima della festa di compleanno che yoongi e taehyung stavano organizzando per lui. come una stella, il suo colore si fece pallido e infine smise di brillare, chiudendo gli occhi dopo una lunga notte di battaglia. successe a metà della notte, tra le quattro e mezza del mattino e le cinque, dopo due giorni di analisi che sembravano non finire mai.

martedì mattina, a causa di forti dolori agli arti, il ragazzo chiese di essere portato in ospedale, e venne ricoverato in una stanza privata. dallo stesso momento, yoongi non si mosse dal corridoio di quel posto per nemmeno un secondo, con il cuore che gli martellava nel petto per la paura e il sentimento di sconforto che provava quando sapeva che nessuno lì sembrava volergli far sapere qualcosa della situazione.

l'unica che parlava con lui, in quella situazione, era la madre di hoseok. una donna che, anche in una situazione del genere, aveva un malinconico sorriso da mostrare di fronte alle altre persone. trovava sempre qualche secondo per sedersi affianco al ragazzo, per dirgli che suo figlio era forte e che l'avrebbe superata. parlava più per incoraggiare sé stessa a crederci che per confortare gli altri. i suoi occhi erano perennemente lucidi, ma yoongi non la vide mai piangere.

l'unica volta fu quando, qualche minuto prima delle cinque di mattina, il ragazzo sentì dei leggeri singhiozzi durante il suo dormiveglia. ci mise qualche secondo di troppo a rendersi conto che provenivano dalla stanza poco distante da dove era seduto, e quando aprì gli occhi, spalancandoli completamente terrorizzato, vide la donna con le mani sul proprio volto davanti alla porta. accanto a sé, l'altra sua figlia e di fronte il medico che in quei giorni yoongi aveva continuamente visto fare avanti ed indietro.

non c'erano bisogno di parole in quel momento. anzi, tutto si fece incredibilmente silenzioso, come se qualcuno avesse premuto il muto a quella scena. i suoni vennero ovattati, e qualsiasi cosa si fece sfocata intorno al ragazzo che, anche senza che nessuno andasse a dirglielo, aveva già capito. era come un sesto senso, che lo legava all'altro. lo sapeva perfettamente. 

happy days ✓Where stories live. Discover now