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passate a leggere
« a voce bassa »  >:c

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falling in reverseeden

  « hyung »  lo chiamò piano il più giovane della compagnia quando, in seguito al pranzo che si era tenuto in quel locale, i ragazzi si stavano avviando verso uno dei parchi in cui dicevano di essere soliti ad andare di pomeriggio, dopo la scuola. yoongi pensò che probabilmente stavano cercando di ripetere una sorta di "giornata tipo" rispetto a quelle che erano solite a vivere quando c'era hoseok, quasi a ricostruire i ricordi che si erano creati insieme in quei luoghi. la trovò carina come idea, probabilmente anche lui l'avrebbe fatta, ma in quel momento si sentiva un po' a disagio con quelle persone con cui per tutto quel tempo non era mai stato molto legato.

si voltò verso jungkook, per sentire cosa avesse da dire, ed il ragazzo prese a tormentarsi le proprie mani come un bambino troppo nervoso per parlare davanti ad una grande folla di persone. « volevo scusarmi anch'io. la colpa non può essere soltanto di jimin, anche io ci ho messo buona parte nelle azioni che possono aver fatto star male hoseok. » disse, con un'espressione terribilmente dispiaciuta « insomma, io ed hoseok siamo amici da davvero un sacco di anni, ed io... è come se anch'io l'avessi tradito, ecco. »

yoongi sospirò, stringendosi nelle spalle e mettendosi le mani in tasca. « sinceramente non capisco perché voi dobbiate sfogarvi con me di tutto questo... » ammise un po' confuso, per poi sforzarsi a fare il sorriso più rassicurante che gli potesse mai riuscire verso il ragazzo « vorrei davvero poter ripetere tutto questo ad hoseok stesso, così da poterti dare la certezza che ormai è tutto passato. ma non posso. non posso fare proprio niente, come tutti voi. » continuò « anche io ho davvero molte cose che ho scordato di dirgli, abbiamo perso un sacco di tempo, e adesso non posso fare più niente. ma come ho detto a jimin, lui ti aveva già perdonato, jungkook. aveva perdonato tutti quanti, perché eravate i suoi migliori amici, e mai sarebbe stato capace di odiarvi, soprattutto in punto di mor...» 

la parola gli morì in gola, e la sua voce svanì. jungkook se ne accorse, rimanendo anche lui in silenzio, ma non disse nulla per non dare fastidio all'altro ragazzo. si voltò verso di lui, con un sorriso. « grazie, hyung » disse, sinceramente contento e come se gli si fosse tolto finalmente un peso dalle spalle « e, per favore, non buttare quei disegni. erano davvero importanti per hoseok. »

yoongi sospirò e poi annuì. « non lo farò. » rispose, e jungkook fece un altro sorriso. si misero entrambi seduti su una panchina. a qualche metro di distanza, namjoon e jin stavano chiacchierando con jimin, ricordando vecchie estati e momenti divertenti. taehyung stava girando per il prato alla ricerca di qualcosa, e yoongi corrugò la fronte « cosa pensi stia facendo? » chiese confuso.

jungkook alzò le spalle, osservando nella direzione in cui il maggiore stava guardando e notando anche lui il comportamento bizzarro che taehyung stava assumendo. era come se avesse perduto qualcosa in quel prato, e lo stesse cercando tra i fili d'erba fredda.   « non ne ho la minima idea... » ammise piano, e la curiosità si fece più forte in lui « ehi, taehyung! » lo chiamò da lontano, e quasi immediatamente il castano si voltò a guardarlo « si può sapere che stai facendo? »

taehyung si guardò attorno, e poi tornò con gli occhi su jungkook e sul ragazzo al suo fianco. fece cenno ad entrambi di avvicinarsi a lui, e quando gli furono di fronte si alzò in piedi. « c'è una cosa qui, sepolta. una scatola. » disse piano, guardandoli negli occhi. se non avesse avuto un'espressione così seria yoongi sarebbe stato capace di ridergli contro — se fosse stato anche capace di ridere, cosa impossibile negli ultimi giorni che stava affrontando.

happy days ✓Where stories live. Discover now