❀ 29 ❀

885 119 9
                                    

sì ma sono prima in #sope io vi amo
non sono mai prima in niente lol

sì ma sono prima in #sope io vi amonon sono mai prima in niente lol

Ops! Esta imagem não segue nossas diretrizes de conteúdo. Para continuar a publicação, tente removê-la ou carregar outra.

— ❀ —

« é ancora lì? » domandò con tono seccato taehyung, col telefono premuto contro l'orecchio mentre percorreva la strada lungo il marciapiede, e lo sguardo fisso sulla punta delle proprie scarpe.

« aspetta, » rispose Jungkook mentre si alzava dal proprio divano, ancora stanco e sentendosi di nuovo la necessità di tornare a dormire — cosa che aveva fatto in continuazione negli ultimi tre giorni. si trascinò coi piedi fino alla porta d'ingresso del proprio appartamento. avvicinò l'occhio allo spioncino posto sulla superficie, e vide chiaramente la figura di jimin seduta sulle scale del condominio, con la schiena poggiata al muro e il mento alto, mentre pensava a chissà cosa. 

sentì una terribile morsa allo stomaco. la sola vista di quel ragazzo gli provocava così tante sensazioni diverse. non avrebbe saputo dire se al momento più di rabbia, schifo o perché si sentiva ancora molto legato a lui. era come tornare sempre allo stesso punto di partenza con jimin, non aveva mai davvero risolto con lui. « sì, è ancora qui. » rispose il più piccolo con voce gelida, non riuscendo a staccare gli occhi dallo spioncino « mette i brividi, perché non se ne va? » la voce una piccola supplica, era così spaventato.

sentí taehyung sospirare. ora era molto più evidente quanto si sentisse anche lui infastidito da quella situazione. « sto venendo lì, okay? » voleva tranquillizzare jungkook, ma gli uscì soltanto un tono incredibile serio e duro. non riusciva a non pensare che jungkook si fosse messo nei guai da solo. gli aveva detto fin da subito di non buttarsi in una situazione del genere, perché non ne conosceva le conseguenze. solo ora il minore aveva capito le sue parole, ovviamente troppo tardi.  « mi dispiace per tutta questa storia, cercherò di farlo ragionare. tu non uscire. »

jungkook avrebbe voluto dirgli che invece voleva far parte di quella conversazione, ma non era sicuro di potercela fare. non voleva avvicinarsi più a jimin. o non ancora almeno. « va bene, grazie tae... » rispose solamente, con un filo di voce, sentendosi in colpa per avergli chiesto aiuto. si sentiva così piccolo e impotente, e triste, come un bambino che ha appena rotto qualcosa che qualcun altro ora dovrà aggiustare. si allontanò finalmente dalla porta, tornando al proprio divano. erano stati giorni difficili.

il giorno dopo l'aggressione di jimin a yoongi a scuola si era ritrovato il biondo seduto di fronte a casa sua, e la cosa l'aveva completamente e profondamente terrorizzato, privandolo del sonno e il senso di tranquillità. per tutto il giorno aveva provato a non pensarci, ma era abbastanza difficile. sperava solo che il giorno passasse in fretta così da non doverlo più vedere. aveva aspettato tutta la notte lì, ma la mattina dopo, quando uscì dalla porta, il biondo era ancora lì. aveva provato di parlare con lui, a chiarire, ma jungkook l'aveva ignorato, uscendo subito dal condominio e dirigendosi a scuola. 

era rimasto fuori tutto il pomeriggio, incapace di trovare il coraggio per tornare di nuovo a casa per la paura di trovare ancora jimin, e alla fine, terrorizzato, aveva chiesto a taehyung se potesse dormire da lui, dicendogli il motivo per cui preferiva non tornare a casa. non avrebbe voluto mettere in mezzo il proprio amico in quella questione, soprattutto se si trattava di tae, ma non riusciva a pensare a nient'altro, e non si fidava più di nessuno. era solo.

rimase a casa dell'amico anche tutto venerdì pomeriggio, a cercare di passare il tempo e tentando di pensare il meno possibile, fino a quando non tornò a casa il sabato sera, trovandolo ancora lì seduto. gli si era gelato il sangue nelle vene.

stava cominciando ad odiarlo. gli impediva anche di uscire di casa, non riusciva a stare tranquillo. ogni secondo, ogni minuto, nella paura. perché proprio io?

dopotutto, non esisteva solo hoseok per lui? perché non era in ospedale da lui? non riusciva a credere che tutte le sue attenzioni e i suoi sentimenti fossero andati ad un individuo del genere, che era stato capace solo di sfruttarlo. si sentiva sprecato e sporco, e allo stesso tempo stupido perché non riusciva a odiarlo completamente.

desiderava solo che sparisse dalla sua vita e basta.
anche se probabilmente avrebbe fatto malissimo, molto più di quanto già non facesse, lo preferiva molto di più a tutto quello. voleva come ricominciare completamente, e trovare qualcuno che invece conoscesse i propri sentimenti, e che lo ricambiasse. ma come poteva superarlo, se ogni volta che pensava a jimin fuori dalla sua vita cominciava a sentirsi totalmente vuoto?

— ❀ —

capitolo di passaggio 2
scusate se la storia non parla
più di hoseok e yoongi.
torneranno, lo giuro
ma adoro troppo raccontare
dei personaggi secondari
rip

happy days ✓Onde histórias criam vida. Descubra agora