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si portò una mano sul viso, cercando in modo vano di coprirsi gli occhi dalla luce che gli arrivava sul volto, filtrando attraverso il vetro della finestra. gli faceva male il collo per essersi addormentato in modo scomposto sul divano, stanco e arrabbiato. ma adesso dopo aver dormito per quella che gli sembrava un'eternità, era molto più rilassato e tranquillo.

avrebbe voluto rimanete sdraiato per un altro po', e farsi cullare ancora da quella sensazione di pace in cui si trovava. non aveva idea di che ore potessero essere, ad una parte di sé neanche importava, completamente estraneo al mondo circostante a lui.

si tirò su con la schiena, cercando di riconoscere la casa in cui ormai abitava da un po'. era identica a come era sempre stata, con il minimo indispensabile per vivere. ma si sentiva come se fosse la prima volta che ci si svegliava. di nuovo quella sensazione di solitudine, di silenzio che lo circondava completamente.

si voltò a destra per cercare il telefono, sepolto dalla montagna di fogli che ricoprivano la superficie di legno del tavolino, su cui aveva scritto e disegnato per tutta la notte. li raccolse e li sistemò dentro un quaderno che portava sempre con se, e poi prese tra le dita il cellulare.

sgranò immediatamente gli occhi, quando si rese conto quanto fosse tardi, ricordandosi di dover andare a trovare hoseok — come aveva sempre fatto negli ultimi giorni. si alzò di fretta, rischiando improvvisamente di cadere a terra per la velocità del movimento che gli fece girare la testa, e si diresse in bagno. si fece una doccia, prese dalla cassettiera i primi vestiti che gli capitarono sotto le dita e con ancora i capelli un po' umidicci si sbrigó a mettere le proprie cose nello zaino e uscire.

l'ospedale non distava molto. yoongi si guardava attorno, vedendo le persone scorrere intorno a lui che vivevano le proprie vite, in tranquillità, ed erano felici. continuava a darsi dello stupido per essersi addormentato in quel modo, per aver perso tempo a guardarsi attorno invece che pensare a hoseok. si sentiva il cuore in gola, un po' spaventato per come l'altro avrebbe potuto prendere la cosa. non era mai arrivato in ritardo, era sempre stato attento per esserci per l'altro.

voleva dargli l'idea di poter essere qualcuno su cui contare, qualcuno che c'era per l'altro. voleva essere un appoggio per hoseok, arrivare a prendere il posto che jimin non riusciva a mantenere e che infondeva tanta stabilità all'interno dell'altro. entrò a grandi passi nell'ospedale, percorrendo sempre la stessa strada che aveva fatto una marea di volte, facendo avanti e indietro tra ospedale e casa.

si sentiva un po' più sicuro, ora che era così vicino ad hoseok. quasi non vedeva l'ora di incontrare il suo volto, il suo sorriso che si accendeva quando lo vedeva arrivare nella stanza. cominciava a pensare che avrebbe dato di tutto pur di veder sempre quel sorriso.

stava per compiere il primo passo all'interno della stanza ma si bloccò completamente. i muscoli completamente bloccati, la gola secca. « jimin » sentí dire dall'interno della stanza del rosso, e yoongi non riuscì a fermare sé stesso dallo spiare dalla porta leggermente aperta.

all'interno, in piedi e vestito in modo impeccabile, c'era il biondo che per tante volte aveva visto al fianco di hoseok, il ragazzo che era causa del segno che ancora gli rimaneva sul volto, e che per tutti quei giorni non si era ancora mostrato vicino al rosso. anzi, non si era proprio mai mostrato, in realtà. teneva tra le mani un mazzo di fiori, grandissimo, e coloratissimo. fiori per hoseok? « cosa ci fai qui? » sentí chiedere dal maggiore, che yoongi non riusciva a vedere per il limitato campo visivo.

« scusami, se non sono passato prima. » rispose jimin, mostrando l'espressione da cucciolo dispiaciuto che sapeva fare alla perfezione. il grigio provò quel terribile fuoco di rabbia accendersi ancora una volta dentro di sé. « sono un ragazzo terribile. »

odiava il modo in cui stava mettendo le cose, dipingendosi come una vittima. sapeva benissimo il motivo per cui non era andato da hoseok prima, e yoongi era sul punto di dire tutta la verità pur di allontanarlo da jimin. ma continuava a rimanere in silenzio ad osservare la scena, completamente preso dalla rabbia. non era mai stato così male per qualcuno. « e quei fiori? »

« per te » rispose quasi immediatamente, jimin, facendo qualche passo verso il letto e avvicinandosi al rosso « so che non sono abbastanza per farmi perdonare, ma almeno posso provarci. »

« dove sei stato per tutto questo tempo? » hoseok aveva abbassato il tono della voce, ora più debole e quasi tremante, dimostrando quanto quel ragazzo avesse ancora influenza su di lui nonostante il dolore che gli stava causando. era insopportabile sentirlo così vulnerabile. tradito.

jimin deglutí. « ho sbagliato, tante volte, hoseok. non sono abbastanza per te, e lo so, ma io... » yoongi strinse le mani a pugno, non riuscendo nemmeno a immaginare quello che jimin era sul punto di dire. non voleva. il coraggio di quel ragazzo di tornare in quel modo tanto patetico era rivoltante e non riusciva a non farti provare una tempesta di rabbia nello stomaco « posso solo chiederti di perdonarmi. »

yoongi aprì immediatamente la porta, entrando facendo finta di nulla e bloccandosi quando alzò lo sguardo verso jimin. con la coda dell'occhio riusciva a vedere lo sguardo di hoseok illuminarsi appena, e nel suo petto sentiva qualcosa scaldarsi. « oh, ho interrotto qualcosa? » fece con innocenza, come se non avesse appena ascoltato tutta quella conversazione che lo stava mandando fuori di testa.

jimin lo fulminò con lo sguardo, capendo benissimo che non era davvero entrato per caso. i due ragazzi si scambiarono un'occhiata che sembrava parlare da sola. il biondo scosse piano la testa, in collera. « in realtà s- »

« yoongi, mi chiedevo quando saresti arrivato.» lo interruppe hoseok con tono così dolce, mostrandogli ancora una volta quel suo sorriso che sapeva di miele e bellissimo. il grigio ricambiò il sorriso, avvicinandosi a lui.

« noi stavamo, uhm, parlando. » disse schiarendosi la voce jimin, senza distogliere lo sguardo dal ragazzo seduto a letto e tentando di richiamare l'attenzione su di lui, che sembrava già esser sparito dai pensieri di hoseok al momento dell'arrivo di yoongi.

il rosso si strinse nelle spalle. « parlando? io penso abbiamo finito di parlare, jimin. » rispose piano hoseok, cercando di essere sicuro di sé ma yoongi capí che in profondità c'era una profonda tristezza. « puoi tornare da jungkook. non penso che ci sia molto altro da perdonare qui. »

il biondo rimase qualche attimo in silenzio, fissando gli altri due ragazzi nella stanza, non sapendo come reagire. posò i fiori vicino a quelli che già erano presenti sul davanzali, « ti chiamo dopo. » rispose soltanto, guardando fisso hoseok, e uscendo poi dalla stanza.



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quanto fa schifo questo capitolo
da 9 a 10? 11.
perdonate ma l'ho scritto dal
telefono in più è pure una parte
noiosa della storia rip

happy days ✓Where stories live. Discover now