Capitolo 2: Si parte

4.5K 177 37
                                    

*Rebecca's POV*
Evviva, oggi partiamo per Seoul: non vedo l'ora! E' la prima volta che parto all'estero senza i miei genitori, a passare un intero anno fuori di casa...in Corea!
Per tutta l'estate io e le ragazze ci siamo messe a fare shopping per l'occasione, ogni tanto incontrandoci per dei pigiama party in cui ci mettevamo a sclerare praticamente solo per questa cosa.

Si, siamo abbastanza emozionate.
Chissà come sarà studiare all'estero...
Tra l'altro mi è venuto in mente, qualche mese fa, che io da piccola avevo un amico coreano.
Si chiamava Jungkook, ma io lo chiamavo sempre Kook perché a cinque anni mi era un po' difficile pronunciare il suo nome; era venuto in Italia perché i suoi genitori lavoravano qui, ma poi sono dovuti ritornare in Corea quando avevamo otto anni e da allora non ci siamo più sentiti o visti...chissà se vive a Seoul, magari potremmo incontrarci!

"Rebecca hai preso tutte le cose che ti servono?" mi chiede mia mamma, entrando improvvisamente in stanza mentre io sistemo i bagagli per l'ultima volta.
Si, per una settimana mi sono messa a fare e disfare le valigie per vedere se mancava qualcosa o se dovevo aggiungere altro. Una volta che è tutto pronto, chiudo borsoni e valigie e mi alzo dal pavimento.
"Tutto mamma, anche le cose per l'inverno" la rassicuro io afferrando i miei bagagli.
"Va bene, allora andiamo all'aeroporto dai" mi intima lei, così usciamo dalla stanza, dividendoci le valigie, e raggiungiamo subito il piano di sotto e la macchina.
Dopo aver sistemato tutto nel portabagagli, entriamo tutti in macchina: mamma, papà, io e i miei due fratellini che mi vogliono salutare direttamente all'aeroporto.
E così, ci mettiamo in marcia...

Non appena arriviamo vengo subito accolta da Giulia e sua madre, che si trovavano lì chissà da quanto tempo: sicuramente sono arrivate qui mezz'ora fa, ovvero prima dell'orario stabilito per vederci.
Non appena mi vede, Giuls mi arriva incontro correndo e mi abbraccia.
"Com'è? Emozionata?"
"Siiii, non sto più nella pelle!" le rispondo io entusiasta, entrambe con un sorriso stampato in volto.
Dopo qualche minuto ci raggiungono anche Alessia e Giorgia con i rispettivi genitori: tra l'altro ho notato che ognuna di noi ha almeno tre valigie e due borsoni: immagino che anche loro si siano portate l'intero armadio.
"Allora, l'aereo parte tra circa un'ora, dobbiamo andare a fare subito il check-in" esclama Giulia preoccupata. Si vede che ha l'ansia per questo soggiorno già da ora: non tanto perché saremo lontane dalle nostre famiglie, ma so già che è per la scuola. In quanto lei è una delle migliori studentesse della nostra, le verrà molto difficile ambientarsi in quella nuova e farsi conoscere con una buona reputazione.

"E smettila che mi sta venendo l'ansia pure a me così" la rimprovera Alessia: lei, invece, a confronto di Giulia è un po' più tranquilla. Conosce il coreano, ma non si preoccupa di voler eccellere in ogni materia e avere tutti buoni voti. Si metterà a socializzare con tutta la nostra classe dal primo giorno, ne sono certa.
"Vabbè dai, un po' d'ansietta ci sta però" replica Giorgia con voce calma: si, immagino che anche lei sia un po' in ansia per la scuola, ma non tanto come Giuls. Anche lei si impegna abbastanza, ma è un po' come me: un po' più rilassata...
Di fatti io non mi preoccupo di niente, se non del fatto che dovremo parlare in coreano per tutto il giorno: staremo ognuna di noi con delle famiglie diverse, perciò ovviamente dobbiamo parlare solo in coreano sennò quelli non ci capiscono.

Piano piano si fa l'orario e subito andiamo a fare il check-in: salutiamo tutte i nostri genitori, che ci abbracciano, un po' emozionati, e ci fanno tante di quelle raccomandazioni che ad essere sinceri è quasi bello lasciarli per un anno.
Anche se parleremo al telefono, e sicuramente anche lì saranno i soliti...
Dopo i saluti, io e le ragazze andiamo a fare subito il check-in e una volta finito aspettiamo l'aereo.
"Mamma mia ma ci credete che andiamo in Corea?" domanda Giorgia con occhi sognanti, un pizzico di entusiasmo nella sua voce.
"Io ci crederò quando metterò piede sul suolo coreano, per ora siamo ancora a Catania" risponde Giulia sospirando, facendo segno a Giorgia di stare calma.
Passiamo il tempo parlottando della Corea, ogni tanto Giuls si isola per leggere un po': immagino che sia lei che Giorgia si siano portati dietro molti libri.

Skool Luv AffairWhere stories live. Discover now