Capitolo 13

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Come gli chiesi, nessuno sapeva della mia gravidanza.

Tranne per qualche componente delle persone che stanno qui a casa, i più fidati e coloro che stanno più tempo con me.

In poche parole devono starmi vicine, ascoltarmi e al minimo problema devono avvisare un dottore e Jeremiah.

Stavolta sono molto contenta di questa sua presenza.

A breve avrò una visita ginecologica, ovviamente aveva preparato tutto nei minimi dettagli, come faceva sempre Jeremiah.

Lo specchio è diventata la mia ossessione, osservare il mio ventre nella speranza di vedere qualche piccolo cambiamento e gonfiore.

Ovviamente è ancora presto, ma ci spero e  non vedo l'ora.

"Sei stupenda"
Venne verso di me e mi abbracciò.
Mi beai di quel contatto dolce e caldo, quella sensazione che definisco con: casa e famiglia.

Fra pochi mesi saremmo diventati una famiglia.

Una mamma, un papà ed un figlio.

"Sembri felice"
Dissi ironica.

Lo eravamo entrambi e comunque, solamente poche persone non potrebbero gioire di una notizia del genere.

In primis Luca e Sasha, il primo non oserebbe più guardarmi con gli stessi occhi, mi vedrà come quella che ha sempre allargato le gambe a colui che odiava, mentre giurava amore ad un'altra persona. La fidanzata sarebbe morta d'invidia. Non accetterà di vedermi superiore a lei, sposata col capo e incinta. In più io sono riuscita ad avere un bambino abbastanza in fretta, loro invece sono fidanzati da tanto e io credo che, tu possa essere attento quando vuoi, ma ci sarà sempre quel due percento che potrebbe fregarti.

"No sai"
Sorrise. Ultimamente lo faceva spesso ed è bello, vederlo sempre duro, quasi perennemente arrabbiato e poi notare quanto possa essere umano.

"Sarò pazza, ma ho già pensato a dei nomi"
Guardai il mio ventre, pensando a quanta meraviglia ci fosse, quanto fosse bello ciò che stava accadendo dentro di me.

Mi gira, adesso eravamo faccia a faccia. Le mie braccia circondavano il suo collo.

"Mh. A cosa avresti pensato?"
Era curioso. Pensavo che mi avrebbe detto qualcosa sulla velocità e la premura quasi, per la preparazione di ogni cosa.

"Erik, Raffaele, Franz, Nico. Tess, Sheila, Liz, Nina e Tracy"
Alcuni nomi li avevo preparati da quando sono piccola.

L'avere un figlio, una famiglia è sempre stato il mio desiderio più grande.

In un certo senso devo essere felice di ciò che è accaduto nella mia vita, altrimenti oggi non sarei qui e probabilmente non avrei questo bambino. Tanto meno Luca.

Lui potrà anche odiarmi, schifarmi, dimenticarmi, pensar male sul mio conto. Lui potrà fare tutto ciò che desidera. Io continuerò ad amarlo, sempre, ovunque.

"Sono belli. Ci penserò e magari aggiungiamo i miei nomi alla lista"
Gli sorrisi e annuì.

È questo lo spirito giusto, lo sento, sono sulla strada giusta. Dobbiamo essere uniti, collaborare per il bene del bambino.

Sicuramente non durerà per sempre, una volta raggiunta l'età giusta, gli farà conoscere il suo ruolo da capo.

Prego che non capiti, ma sarebbe come sperare nell'impossibile.

Dovrò fare qualcosa, dovrò combattere con tutta me stessa e al contempo essere forte, felice, una brava madre.

Dire e fare ciò che dovrebbe entrambi i genitori hanno il compito di compiere.

"Andrà bene. Si, andrà bene"
Parlavo ad alta voce. Afferma ciò che era il mio presentimento, nonché mio sogno.

Stavolta questo bimbo, ce l'avrebbe fatta e con esso, la mia stessa vita.

Un altro dolore atroce come il precedente... ne morirei. Si, non ho dubbi.

"Già, questo è un piccolo guerriero"
Confermò mio marito, posando le sue labbra sulla mia guancia.

Il Segreto Dell'illegalità 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora