Capitolo 50

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"Molto bene, io e mia moglie dovremmo tornare dentro signor Rossi.
O dovrei ricordarle l'astio che c'è fra le nostre famiglie?"
Jeremiah stringrendomi a sé, mi fece sentire protetta, dato che le due guardie del corpo del capo del clan Rossi non mi facevano pensare a nulla di buono.

"Jeremiah, sei sempre stato un ragazzo brillante, sono solo dicerie, voci di quartiere"
Provò a fargli mangiare ciò che disse pochi secondi prima, provando a prenderlo in giro ridendo insieme ai suoi energumeni.

Mio marito è una roccia, sa cosa dice e nessuno lo porterà a fare dei passi indietro, nessuno lo schiaccerà, soprattutto davanti a me.

"La ringrazio, proprio perché sono il più giovane, il più brillante, di certo calibro e con un numero di affari che invidia tutti credo che lei dovrebbe stare attento.
Fino a quando non ci saranno le prove che smonteranno queste voci, come lei definisce, io non cambierò la mia idea.
Inoltre, se fossero false, credo che farei il possibile per annientare coloro che stanno infangando il mio nome"
Si, mio marito è decisamente il migliore.
Lo ha steso è stato mitico.

Cala il silenzio e posso tirare un sospiro di sollievo, quest'uomo non mi piace.

"Detto ciò, auguro una bella festa a tutti"
Jeremiah sorrise.
Stavamo andando verso la sala.

Dentro la mia mente c'erano così tante scene esilaranti come : mangia la polvere o asta la vista baby.

Il nostro eroe.

"Signori perché non ci seguite da un'altra parte?"
Un crick.
Il battito accellerato.
Freddo sulla mia schiena.

La presa di Jeremiah aumentò, insieme alla mia paura di perderli entrambi.

Avevamo le pistole puntate addosso, la mia rivolta sulla medesima altezza della placenta, il mio punto debole, mentre l'altro mio punto fermo rischiava la vita, un colpo secco alla tempia lo avrebbe allontanato per sempre da me.

Jeremiah, come stava?
Lui si sarebbe anche sacrificato per noi, ma non potevo permetterlo.

"Ma guarda un po'.
Avete messo in ballo una donna incinta"
No, no, non fare l'eroe.
Non adesso.

Con spacalderia si girò, verso il nostro incubo, il mostro sotto il letto che mi persegue da anno e lo minacciò, puntandogli il dito.

"Notevole"
Sorrise quest'ultimo.

I miei occhi non si scollavano da Jeremiah.

Ma è possibile che non stia passando nessuno?
Vorrei gridare, con quanto più fiato ho in gola, aiuto.

Qualcuno, chiunque, venga ad aiutarci, lo aiuti.

Le lacrime minacciano di uscire e non fermarsi più.

Ho paura, tanta paura, perché questa volta non vedo alcuna soluzione.

"Jeremiah, stavolta non sei tu il capo"
La pistola puntata alla sua tempia si spostò alla mia.

Vidi mio marito deglutire, ha paura, non sa che fare.

Per la prima volta, vidi mio marito annuire ed arrendersi a qualcuno.

Un grande bacio ed abbraccio a tutti❤

Il Segreto Dell'illegalità 2.Where stories live. Discover now