Capitolo 46

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Ci farà del male, ho un brutto presentimento, sta andando tutto a rotoli.

Il mio mondo è in bilico, ancora e di nuovo.

Il medesimo mostro che tenta di cancellarmi, il medesimo incubo che mi tormenta.

Tormenta me, ciò che ero, ciò che sarei dovuta essere, ciò che sono e che sarò.

Rimasi avvolta da una nube nera, fino all'arrivo di mio marito.

Raccontai ogni cosa, le mie sensazioni, ogni singola parola, ogni frase e supposizione.

"Ho paura!"
Scoppiai a piangere, scossa dal tremore e dal terrore che il controllo stesse scivolando tra le mie dita.

"Non dire così, non devi.
So cosa fare"
Mi strinse fra le sue braccia, sperando di tranquillizzarmi e ci riuscì, soprattutto col suo profumo che inondò le mie narici.

"Li fermerò"
Sussurò vicino il mio orecchio, per poi baciarmi delicatamente.

Jeremiah rimase chiuso l'intero pomeriggio nel suo studio, voleva esaminare la situazione, cosa fare, cosa non fare, i pericoli e le possibili alleanze, nei peggiori dei casi.

Avrei preferito passare del tempo con lui, ma vabbeh.
Netflix e cibo, possono comunque soddisfarmi e tenermi compagnia.

"Adrian?"
Vedremo se quelle scene da film possano avverarsi e se sarà proprio lui a scegliere.

Niente, questo marmocchio non fa altro che scalciare ed agitarsi ogni notte e poi  nei momenti giusti, silenzio.

"Grazie amore.
Lorenzo?"
Vidi l'impronta del suo piedino lungo la mia pancia, si, fece male, ma riuscì a sorvolare questo dettaglio.

"Affare fatto"
Sorrisi, accarezzando la mia pancia, pensando che potessi così riempirlo di coccole.

Poi però, le fitte aumentarono e non erano semplici movimenti.
Il dolore mi lasciò senza parole, vanamente uscirono le mie richieste d'aiuto per chiamare Jeremiah, il mio petto non si alzava o abbassava, io non respiravo, non ci riuscivo.

Lasciai cadere il bicchiere di vetro.

Se dovesse nascere adesso andrei nel panico, manca un mese, una sola settimana per entrare al nono mese.

"Non adesso ti prego, non adesso"
Ricordai le varie sessioni per la respirazione e concentrazione.

"Uouo, ok ok, niente panico"
Si, giusto.

Amore, non sei di grande aiuto in questo momento.

Oramai in ginocchio, piegata a metà a causa dei dolori, con il ciondolo che tintinnava e suonava.

L'unica cosa che mi accompagnò per il lasso di tempo in cui rimasi cosciente.

Baci❤

Il Segreto Dell'illegalità 2.Where stories live. Discover now