Capitolo 18

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Le varie voci di tutti gli invitati creò un gran frastuono, non l'ideale per il mio mal di testa.

"Tutto bene?"
Jeremiah arrivò con il mio succo di frutta al mirtillo, che sembra vino, solamente se si fa molta attenzione si noterebbe la differenza fra il mio "vino" e quello degli altri.

Annuì.
Lui sapeva del mio mal di testa ed era molto dispiaciuto, voleva che mi godessi la festa anche io.

"A quanto pare, stasera è in vena di capricci"
Disse ridendo.

Sorrisi anche io e mi piacque molto quel sorriso tenero e spontaneo.

"Eccoli i ritardatari"
Si, Luca e Sasha.

Questa volta si fecero aspettare a lungo.
Sarà un'altra specialità di Sasha, per non rinunciare alla sua entrata d'effetto.

Poveretta, la gelosia deve bruciarle tanto, per una volta che non è al centro dell'attenzione.

Ci siamo avvicinati a loro, entrambi distratti.

Luca non ci vide e Sasha salutò una signora più grande di lei, col suo stesso modo di fare.

"Ciao"
Il fratello minore salutò il maggiore e con una morsa sul braccio della ragazza, richiamò la sua attenzione.

"Ciao ragazzi"
Radiosa come non mai e con quel sorrisetto da smorfiosa, ci abbracciò.

"Jeremiah suppongo che l'organizzazione della festa sia opera tua. Ben fatto"
Falsa.

"Come state?"
Aspettavo che Luca dicesse una sola parola oltre quel "ciao"

"Bene, credetemi.
Nessuno si dimenticherà questa festa"
Eh già.

Su questo non vi è alcun dubbio.

Poco dopo, rimasi da sola con i fidanzatini.
Sasha non la finiva di parlare di cose che non mi interessavano minimamente e Luca sembrava un'apatico, non parlava, non guardava da nessuna parte in particolare e neanche salutava qualche suo amico o conoscente.

Era come se non ci fosse.

Per fortuna una donna pronta al pettegolezzo chiese a Sasha di farle compagnia e di dirle ciò che sapeva e la ragazza se ne andò.

"Ora che siamo soli, posso sapere cosa c'è?
Neanche io volevo questa festa, giuro.
Eppure non mi lamento"
Stavo partendo col piede sbagliato, forse.

"Non scassare le palle"
Sussurrò, senza degnarmi di uno sguardo, ma iniziò a battere il piede sinistro con un ritmo molto accelerato.

"Eh, con me è fiato sprecato"
Volevo parlare con lui, mi mancava.

"Stammi lontana, sei solo una vipera"
Incassavo e basta, non mi sarei arresa tanto facilmente e non avevo intenzione di farlo.

Mi avvicinai.

"Vattene, sento l'odore di fetido fin da qui"
Spalancai gli occhi.

So che non avrei rinunciato facilmente, posso accettare tutti gli insulti che vuole, ma se includono anche il mio bambino, che non c'entra niente.

Se ne vada a farsi fottere.

"Sei solo un bambino viziato che deve ancora crescere.
Le vittorie, qualsiasi, te le devi guadagnare, con fatica e sudore.
Niente ti cadrà dal cielo così per caso, questo ho imparato per merito tuo!
Perché tu mi hai portata qua.
Ogni cosa nella nostra vita è una sfida Che deve essere superata.
Fatto un esame di coscienza"

E me ne andai verso la mia camera.

Buon rientro a tutti, cercherò di dare il meglio di me anche in questo muovo anno.

Vi auguro il meglio, davvero😘

Il Segreto Dell'illegalità 2.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang