Capitolo 34

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Stavolta non potevo ignorarlo, come facevo da un po' di tempo.

Gli ho permesso di divertirsi fin troppo con noi.
Un monarca esiste grazie ai suoi sudditi, quando quest'ultimi si rompono il cazzo e si ribellano, è la fine.

È anche colpa nostra, colpa mia se ha così tanto potere, se ha l'energia di assoggettare le persone a sé.

Diamo inizio alla rivoluzione, in realtà resterò fregata come ogni volta.

Si, è vero che siamo stati noi ad aumentare la sua autorità, ma è innegabile che abbia un certo karisma e che la sua educazione è stata adibita a tutto ciò.

"Jere, chi sono io?"
Non bussai, dei piccoli messaggi possono fargli capire dove voglio andare a parare, per fortuna non è stupido.

Domando, con le braccia incrociate, in attesa di una sua risposta.

Mio marito alza il busto, restando seduto a letto.

"Che domanda è?"
Giusto, effettivamente non ha molto senso detta così, dopo lo capirà.

Non rispondo, nella speranza di ottenere una sua risposta.

"Sei Candida, sei mia moglie e madre di mio figlio.
Contenta?"
Sbuffò, poco prima di rispondere, a quanto pare non voleva essere disturbato.

"Si, questo ruolo implica, purtroppo degli aspetti che non ti piacciono.
Tipo, sapere dove sei stato e cosa ti è preso.
Non ammetto alcun tipo di contraccambio"
Stufato dal mio atteggiamento si lascia cadere di schiena sul materasso.

"Perché dobbiamo sempre litigare, non divresti fare attenzione alla gravidanza?"
Perché tu non mi dai retta, reputi che non devo sapere, devo restare a casa, al sicuro portando avanti una gravidanza di cui il padre non è presente.

"Fai tutto tu, ho fatto una semplice domanda, non c'è scritto da nessuna parte di dover litigare"
Vado verso di lui, per sedermici vicino.

"Risponderò, dopodiché o resti qui con me, senza continuare una discussione alquanto fastidiosa, o puoi anche starmi lontano per tutto il giorno, mettendo la parola 'Fine' a questi tuoi capricci"
Annuisco, felice di poter chiarire, di poter discutere come delle persone adulte e d'essere riuscita, per una volta, ad ottenere ciò che voglio.

"Io so, ogni cosa.
Credevi di essere stata brava, di non essere stati scoperti, ed è per questo che  d'ora in poi non vi lascerò soli neanche per un secondo, non vi permetterò di respirare la medesima aria!
Essere traditi da chi meno te lo aspetti è un dolore a dir poco lancinante, non ti permette di andare avanti, resti fermo a quell'errore e poi ti dai la colpa, ma quale colpa dovresti avere ad esserti fidato di tua moglie e tuo fratello?
Nessuna, eppure la feccia e l'erba cattiva sono ovunque.
Vi siete divertiti?
Ora voglio divertirmi anch'io"
Rabbia, tanta, troppa.

Chissà da quanto tempo sapeva, da quanto voleva scoppiare, chissà cosa quanto disgusto provava nel guardarci e quanto ha desiderato vendicarsi.

Adesso troverà pace, si sta vendicando, mi sta facendo provare il medesimo dolore che ha provato lui e non è bello.

Una stupida, ecco cosa sono, non sono mai stata cattiva e non ho mai voluto far soffrire nessuno.

Da Jeremiah ho sempre chiesto rispetto ed io sono stata la prima a negarglielo, in un modo spaventoso tra l'altro.

"La vergogna ti impedisce di guardarmi?"
Già.

Di colpo stringe il mio polso fra la sua mano, in una forte presa, facendomi sussultare impaurita.

"Tu non hai idea di ciò che mi avete fatto, il dolore che ho provato a causa vostra non potrò mai dinenticarlo.
Sei fortunata di aspettare mio figlio, fosse stato diversamente, quella cosa non sarebbe mai entrata in casa mia e forse neanche te"
Allentò la presa e vidi un fuoco ardere all'interno dei suoi occhi, faceva paura, tanta paura.

"Per tua fortuna, so più di quek che dovrei, ma non vi permetterò di respirare lo stesso ossigeno, di potervi parlare, guardare o toccare.
Non ti lascerò sola neanche per un secondo.
Adesso la scelta sta a te, restare o andare"

Love you❤

Considerazioni?

Il Segreto Dell'illegalità 2.Where stories live. Discover now