Capitolo 42

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La tavola era pronta da venti minuti, ben apparecchiata, con una tovaglia bianca e decori in filo d'orato.
Avevo scelto il migliore dei nostri servizi in porcellana, il piatto per il secondo, il piatto per la pasta, le posate che serviranno per i pasti ed il cucchiaio da dolce.

Son fermamente convinta che, soprattutto oggi, la casa dev'essere perfetta, dato che l'occhio vuole la sua parte e non mi ritrovo in famiglia di strada.

Voglio fargli capire quanto la nostra relazione vada a gonfie vele, quanto possa essere adatta ad un uomo come Jeremiah ed in grado di sostenere qualsiasi problema e cambiamento.

Non voglio più essere un pesce fuor d'acqua.
Davanti a loro non mostrerò le mie debolezze.

"Sei sempre stata una testona, ma adesso sei andata a peggiorare"
Sogghigna mio marito, abbracciandomi da dietro.
Aderendo la mia schiena al suo petto, posando delicatamente le sue mani grandi sul mio ventre.
Per un momento mi rilasso, sentendomi protetta.

Sorrido anch'io, ricordando quanto mi fossi impuntata sul non accettare nessun invito.
Poiché non mi sentivo, e continuo a pensarlo, assolutamente pronta a vedere Sasha nella sua bellezza spaventosa, un fisico mozzafiato, nessuna curva di troppo e per giunta un'abbronzatura invidiabile.

"È colpa tua"
Dissi, affranta ed arrabbiata.

"Ma che ho fatto!"
Rispose, ovviamente senza capire una mazza, anche perché questo mio cambio d'umore è alquanto repentino.

"Si, perché tanto lo so che non ci sono paragoni tra me e lei.
Ti piacerà, sicuro"

Già provo invidia e rabbia.
La gravidanza è una cosa meravigliosa, sia chiaro, ma nascono delle paranoie sul proprio fisico che ti distruggono.

Sorgono nuove insicurezze e dubbi, soprattutto su quanto tu sia sexy o comunque desiderabile dal tuo partner.

Delicatamente mi gira verso di lui.

"Sono stronzate, lei è la fidanzata di mio fratello, mi interessa che lo renda felice.
Tu invece, sei mia moglie e porti in grembo mio figlio.
Quale donna potrebbe equagliarti?"
Quelle semplici parole, mi donarono una gioia infinita, incontenibile.

Esplodo, sorridendo e stringendolo a me con un forte abbraccio.

Dopodiché con l'aiuto ed il buon gusto di mio marito, scelsi dei jeans neri ed una maglietta premaman rosa e per ultimo, ma non meno importante, indossai la collana presa un paio di mesi fa, e beh delle decolté.
L'outfit era semplice, di conseguenza potevo osare con le scarpe.

Per quanto riguarda il trucco, utilizzai l'illuminante, a mio avviso indispensabile, la matita bianca all'interno dell'occhio per renderlo più grande, mascara in abbondanza, un ombretto color champagne per donare un tocco di luminosità ed un rossetto nude, contornato da una matita rossa e con un pennello creai una sfumatura.

"Tutta questa bellezza perché?"
Affiancandosi a me, Jeremiah mi da un bacio a stampo, poi diventano due.

"Non voglio farti fare brutta figura"
Rispondo accennando un sorriso ed allungando la mano verso un profumo.

"Ma certo, non sia mai che lui non apprezzi!"
La sua gelosia per troppo tempo repressa è emersa.

Ed è giusto così, prima o poi sarebbe successo, speravo più verso il 'poi' .

Lui sta sostenendo una moglie praticamente esaurita, con mille problemi, come se prima fossi mansueta come un agnellino, ma sorvoliamo, in più, non mi ha mai fatto pesare la realzione con Luca, un errore enorme, irripetibile e me ne pentirò per tutta la vita.

Questa sera la prova sarà per entrambi e mi dispiace, non se lo merita.

Infastidito si allontana, con la scusa di dover fare una chiamata.

"Aspetta aspetta"
Gli urlo, sperando in un attimo di pietà, data la mia incapacità di stare su queste scarpe tremende, fortunatamente staremo seduti ed il problema non si pone.

Lui continua a camminare, lasciandomi indietro.

"Ti prego, mi fanno male i piedi"
Niente, le tolgo e faccio prima.

Lo raggiungo, abbracciandolo, stringendolo, sentendo il suo profumo forte e dolce al tempo stesso, poggiando le mani sul suo petto per sentire il suo cuore che batte.

"Hai ragione, hai perfettamente ragione.
Ti chiedo scusa, sarà la mia croce, il mio sassolino nella scarpa, non mi hai mai fatto aprire bocca a riguardo, te hai affrontato la situazione più delicata e brutta del mondo con una maturità estrema e con un riguardo nei miei confronti stupendo.
Ti giuro e ti prometto che non avrai nulla di cui temere.
La mia famiglia siete voi"
Ad ogni parola, il mio senso di colpa mi stava dilaniando l'anima, con che coraggio parlavo?
Con che coraggio pretendevo il suo amore?

Ci siamo uccisi, ci siamo feriti a sangue ed ora, stiamo leccando le ferite dell'altro.

"Ah"
Sospira, prende le mie mani e le bacia.

"Guarda che hai combinato, il trucco sbavato.
Vabbè, sei già bella"

Spero vi piaccia.

Spero che nelle vostre zone vada tutto bene❤

Il Segreto Dell'illegalità 2.Where stories live. Discover now