Capitolo 40

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Jeremiah si era accorto, non so quanto tempo fa, di qualche particolare collegamento fra me e Luca, o qualcosa che non andava.

Anche il minimo gesto può aver fatto accendere la lampadina, maniaco del controllo qual è.

Di fatto, Luca non entrerà a casa, se non sotto richiesta di Jeremiah.

Avrei voluto essere coraggiosa, parlargliene, affrontare la situazione di petto e farmi perdonare.

Ma non ho mai trovato il coraggio neccessario per aprir bocca.

"Avrei potuto prevederlo"
Parlo fra me e me ad alta voce.

Ci sono ancora tanti dubbi di domanda da togliere.
Anziché risolvere la situazione, sembrerebbe ingarbugliarsi sempre più.

Se Jere non ha mai sostenuto nessuna terapia, chi l'ha chiamata?
O perché mentire su qualcosa del genere?
Magari Luca e la sua ragazza erano d'accordo.

Eppure, non riesco a darmi pace.
Perché?
Per quale ragione?
Quale sarebbe il loro scopo?

Non ci capisco più niente, son sempre più confusa.

"Fai un bel respiro"
Le sue mani si poggiano sulle mie spalle.

Faccio come mi dice.
"Ed ora butta fuori ogni cosa"
Seguo nuovamente la sua indicazione, cercando di eliminare anche i cattivi pensieri.

"Sei più tesa del solito.
Assoluto riposo"
Ribadisce il concetto del riposo, no stress, no nervi.

"Vorrei poterti aiutare.
I miei neuroni sono stremati, non riesco a capire"
Affranta dal mio fallimento, stringo una mano alla sua.

"Allora non sforzarti.
Devo occuparmi io del resto.
Voi due dovete star bene, nulla di più"
È questo che non sopporto.

Devo stare serena, tranquilla, pensa a tutto lui.. ed io intanto resterò a fare la bella statuina, nel bene e nel male.

"Cos'hai intenzione di fare?"
Chiedo, accantonando l'idea di diventare un vegetale.

"Per ora voglio riflettere.
Agire con la fretta non è producente"

"Mi fai venire un nervoso!
Ah!"
Dico imprecando, alzandomi dalla sedia della cucina.

Poverino, non ha fatto nulla di male, infatti mi guarda totalmente incredulo e stupito dalla mia reazione inaspettata.

"Com'è possibile?
Sei fin troppo maturo e ragionevole.
Mi fai sentita una scema.
Sono ore che provo a trovare uno spunto di soluzione ragionevole, plausibile, quando te invece avrai già tutto in mente"
Metto il broncio come una bambina lagnosa e viziata.

Tra l'altro lui ride.
Successivamente mi avvicina a sé per abbracciarmi e lasciarmi un bacio sulla fronte.

"Facciamo che ho qualche anno in più di te e poi, te sei molto più brava di me in tanti altri campi"
Nervosa, consapevole che possa aver ragione.

I sensi di colpa tornano a divorarmi, rendendo lucidi i miei occhi.
Non voglio piangere.

Mi tuffo fra le sue braccia, in cerca di riparo ed un posto sicuro dal quale lui non possa vedere il mio viso.

"Scusa"
Gli dico prima di tirare su il naso, sforzandomi nel trattenere le lacrime.

All'inizio resta fermo, senza capire come reagire o senza comprenderne il motivo di queste mie parole.

Dopo un sospiro, allenta la presa delle sue braccia attorno il mio bacino.
Mi da un bacio sulla testa.

"Non ci pensare più.
La colpa c'è la quel pezzo di merda"
E neanche questo è vero, le cose le abbiamo fatte in due, per adesso mi faccio bastare questo.

Il suo perdono.

Il Segreto Dell'illegalità 2.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang