Capitolo 24

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Non sono cattiva, lo giuro. Sto lottando contro due professoresse che mi danno della bambina e di dovermene andare dalla loro sezione. Sto lottando con tutta me stessa, eppure pare non bastare e certe volte vorrei mollare.

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Ho paura, paura di tutto.

Sapere che Jeremias continua a mancare, pensare di poter restare da sola, senza protezione, senza amore.

Però non demordo, non voglio trasmettere delle emozioni negative al bambino.

Decido di consolarmi con qualsiasi alimento passi sotto il mio sguardo.

"Smamma"
Da due giorni, un po' di tempo dopo che questo mal'umore è piombato su di me, tratto male Luca.
Sasha, la evito o non rispondo alle sue domande.

Parlo quando serve, solamente con due persone che sono sempre state al mio fianco, da quando sto in questa casa.

Luca i giorni precedenti sospirava, si fermava con la volontà di fermarsi e parlarmi. Cosa che poi non faceva mai.

Restavo da sola.

Assurdo, la mia paura si basava sulla solitudine eppure non volevo nessuno con me.

Luca sospirò, diversamente dai precedenti episodi, prese posto accanto a me.

"Posso?"
Voleva una delle mie patatine al gusto barbecue, leggermente piccanti.

"Una sola"
Precisai, se ne voleva altre, poteva aprire uno dei vari sportelli in cucina.
Doveva esserci un altro pacco.

"Altruista"
Disse ironicamente, tentando di farmi sorridere.

Fallì, miseramente.

"Sicura che il piccante vi faccia bene?"
Continuò a rubarmi le patatine, il mio nervosismo stava per toccare il cielo.

"Si si, è ciò che voglio adesso"
Lo liquidai.

"Non vuoi altro?"
Uff, non c'è modo di zittirlo oggi.

Si è intestardito nel fare una "sana chiacchierata" con me.

"No"
Abbassai lo sguardo, stavo mentendo, a lui e a me stessa.

Sebbene quella fosse una bugia, preferivo così.

Il mio umore non era l'ideale per aprirmi a pieno, con qualcuno.

"Giochiamo.
Il gioco del contrario"
Non me lo stava chiedendo.
Aveva già deciso per me.

Alla fine non avrei continuato la discussione di prima.

"Jere non è lontano, è partito per lavoro"
Rimasi stupita.

Seriamente mi stava dicendo qualche cosa?

"M'importa tanto"
Ovviamente stavo seguendo quella logica del gioco al contrario.

Ultimanente mentivo sempre a Luca.

Bu, ogni tanto divento scema o chissà cosa.

"E allora cosa?
Di certo non posso dire che è colpa del ciclo"
Stavolta risi, veramente, senza doverci pensare o comunque, si, insomma è stato spontaneo.

"Credo che sia alquanto difficile"
Mi dimenticai del mio cattivo umore, del mio malessere, della mia solitudine.

C'eravamo io, Luca e le nostre risate.

Ogni volta, restavamo in due.

Il Segreto Dell'illegalità 2.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang