Capitolo trenta ; discorsi con occhi lucidi

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Ieri sera nessuno è tornato a casa.

Dopo che Manon e Edoardo se ne sono andati verso le otto e mezza, nessuno, né Oriana né Paulo, ha fatto ritorno.

Mentirei se dicessi che non sono in ansia, visto che non li ho visti nemmeno durante tutto il corso della giornata di oggi e adesso sono quasi le dieci di sera.

So solo che la macchina di Oriana non c'è più: ieri, quando sono andata a letto, era mezzanotte e l'auto era parcheggiata davanti la villa, mentre questa mattina, quando sono uscita per andare all'università, non c'era più.

Ho dedotto che quindi mia sorella sia partita per andare chissà dove a fare chissà quale set fotografico; (certo che una chiamata o un messaggio poteva pure inviarmelo, invece di andarsene così, senza avvisare).

Ma Paulo?

Di lui non so veramente nulla.

Sui social è praticamente morto: niente storie su Instagram o nuove foto postate e non è nemmeno visibile il suo ultimo accesso di Whatsapp.

È come sparito nel nulla.

«Non si è presentato agli allenamenti?» ripeto stupita, a telefono con Federico Bernardeschi, con cui mi ero scambiata il numero alla cena di Capodanno, visto che quella sera avevamo chiacchierato parecchio e ci eravamo trovati bene insieme.

Ho dovuto chiamare lui perché Alvaro non mi risponde né ai messaggi né alle chiamate.
Forse è impegnato o altro e non può essere disturbato...chi lo sa, fatto sta che non mi ha risposto nemmeno una volta.

«No, non è venuto né questa mattina né oggi pomeriggio» risponde il numero trentatré della Juventus.

«Okay, Okay, fa niente. Grazie infinite Federico» dico sospirando.

«Sei preoccupata?» domanda lui, forse intuendo il mio stato d'animo dalla voce.

«Si nota così tanto?» chiedo, sbuffando. «È solo che sia lui sia Oriana sono spariti e io mi sono ritrovata qui, in questa villa enorme, da sola come all'improvviso»

«Non hai pensato che magari siano fuggiti insieme?» ridacchia.

Alzo gli occhi al cielo, anche se so che lui non può vedermi. «Non credo proprio, visto che i vestiti di Paulo sono ancora tutti qui ma mancano solo quelli di mia sorella.»

«Ragionandoci bene, era un po' di tempo che Paulo mi diceva che non andava più d'accordo con Oriana, quindi non capisco perché dovrebbero partire per una fuga d'amore» dice lui ad un tratto.

Quasi mi strozzo con la mia stessa saliva. «Fa niente, Federico, grazie mille comunque. Ciao»

«Ciao Noemi»

Attacco e poggio il telefono sull'isola cucina, emettendo un lungo sospiro.

Poi succede tutto all'improvviso.

Sento la porta di casa aprirsi e poi, quasi immediatamente, chiudersi con un rumore assordante, probabilmente per la troppa forza usata dalla persona che l'ha aperta.

Per alcuni secondi, che a me sembrano infiniti, non si sente alcun passo o rumore.

«Chi è?» il terrore nel tono della mia voce è palpabile.

Per alcuni minuti solo silenzio.

«Il lupo mangia frutta»

È Paulo.

Mi precipito all'ingresso e la scena che mi si presenta davanti mi fa quasi accapponare la pelle: Paulo ha gli occhi rossi, iniettati di sangue e i capelli spettinati come non li ho mai visti prima.

Hurricane - Paulo Dybala [IN REVISIONE] #Wattys2019Where stories live. Discover now