Capitolo tredici ; una ragazza diversa

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Quand'ero appena un'adolescente, odiavo avere il ciclo ed essere in quel periodo del mese in cui hai un mal di testa e un mal di pancia così forte che vorresti solo passare la giornata sotto le coperte a non fare un bel niente.

Poi, pian piano e col passare degli anni, ho capito che averlo è un dono: grazie ad esso noi donne riusciamo a rimanere incinta e a dare la vita ad un nuovo essere vivente e perciò dovremmo essere orgogliose di averlo.

Inoltre, quando lo abbiamo possiamo anche usarlo come giustifica per il nervosismo e per la fame, quindi è relativamente un vantaggio (solo per noi però. Di certo non lo è per coloro che "schiavizziamo" per farci fare quello che vogliamo)

Sfortunatamente per me, però, io l'ho sempre avuto irregolare. Non è puntuale e mai lo è stato.

Come oggi ad esempio.
L'ultima volta mi era venuto esattamente un mese e tre giorni fa, eppure non mi è ancora arrivato. Nonostante ciò, non mi preoccupo più di tanto, visto che tanto so che prima o poi farà la sua tanto amata comparsa, dato che già sento i primi sintomi che mi sta per arrivare, come l'essere notevolmente nervosa e stressata, il mal di testa e soprattutto il mal di pancia.

Mi rinfilo velocemente i pantaloni e le mutandine e mi squadro nel grande specchio in bagno. I miei capelli biondi non sono mai stati così spettinati, ma d'altronde mi sono appena svegliata e fino a poco fa avevo il capo poggiato sul petto di Paulo, perciò...
i miei occhi sono piccoli piccoli, come se non facessi una dormita come Dio comanda da mesi, o addirittura settimane, ma questo è perché io e il numero dieci, durante la notte, facciamo molto spesso altro.

Di fatti, mentre mi pettino lentamente con una spazzola trovata in un cassetto di marmo sotto lo specchio, mi stupisco nel realizzare che effettivamente io e Paulo è da due settimane che facciamo l'amore quasi tutte le notti, se non una notte sì e una no. E la cosa mi sorprende parecchio soprattutto perché io, tre mesi fa, ero vergine.

Sento come una strana felicità mista ad eccitazione pervadeemi il corpo: io lo amo. Lui mi ama. Cosa potrebbe andare storto? Io ho lui. Lui ha me. Niente potrebbe mai buttarci giù.

Mi guardo di nuovo allo specchio e, spontaneamente, sorrido. E il mio sorriso pieno di gioia, di speranza.
"Andrà tutto bene" mi ripeto fra me e me, mentre gli angoli della mia bocca non fanno altro che alzarsi sempre di più verso l'alto, rendendo il mio sorriso ancora più ampio.

Non mi era mai capitato di sentirmi così allegra, così felice, così libera da ogni pensiero brutto e da ogni preoccupazione. La pelle d'oca pervade la mia pelle così come una scarica di brividi (come se fosse adrenalina, ma adrenalina per che cosa?).

All'improvviso, la porta del bagno si apre, facendomi prendere un colpo. Immediatamente faccio un salto in aria per lo spavento e mi volto verso la lastra in legno.

-Buuuuon giorno, bellezza- mi saluta Paulo allungando la U di buongiorno ed intanto mi viene ad abbracciare da dietro, avvolgendo il mio bacino con le sue braccia possenti.

-Ma sei scemo? Mi hai fatto prendere un infarto- mi lamento e lui sorride, per poi ridacchiare contro la mia pelle, e la sua bocca a contatto con essa non fa altro che farmi tremare contro il suo petto.

-Davvero?- ride -Che ci facevi in bagno? Ti stavi facendo bella per me?-

-Magari- sospiro mentre poggio le mie mani sulle sue, le quali sono sulla mia pancia, intrecciando le nostre dita -Stavo controllando se mi fosse venuto il ciclo-

A quelle parole, lui arrossisce immediatamente e distoglie lo sguardo, e anche se invece di guardarci negli occhi stiamo guardando l'uno la figura dell'altro, riflessa nello specchio mentre stiamo abbracciati (lui dietro la mia schiena), io me ne accorgo.

-Perché sei arrossito?- domando, curiosa di sapere il perché di quella reazione.

-Non ti imbarazza parlarne?-

-Di cosa? Del ciclo?- chiedo, confusa.

Lui annuisce e questa volta è il mio turno di scoppiare in un enorme risata.

-Ma dai! È una cosa normale! Naturale ! Tutte le donne ce l'hanno! Non ci voglio credere. Davvero tu, con le tue ex, non ne hai mai parlato? Insomma, non è mica un mostro o qualcosa di impronunciabile, anche se io d'adolescente, lo chiamavo il "signore oscuro"...- esclamo, continuando a sorridere.

-No, durante quel periodo del mese, loro mi dicevano solamente, "no, non possiamo farlo" e poi niente. Finiva lì. Quindi parlarne mi è sempre sembrato...come dire, irrispettoso, verso voi donne. Non so che aggettivo usare, non mi viene in italiano- spiega e poi dalla sua bocca esce un sonoro sbuffo.

-Semmai volevi dire "inadeguato". Comunque no, non è così. È una cosa che madre natura ci ha donato, quindi fra di noi ne potremo parlare tranquillamente-

-Quindi, per rispondere alla tua domanda di prima, no, non mi è venuto il ciclo- aggiungo.

Lui alza gli occhi al cielo e prende un grande respiro. -Sia lodato Gesù!-

-Perché questa felicità? Perché così potremo continuare a farlo e tu sarai soddisfatto?- gli domando seria mettendo anche il broncio, nonostante io mi stia trattenendo dal ridere.

-Perché ogni volta che voi donne avete quel coso siete intrattabili! Insomma, non so mai come comportarmi- all'improvviso gli si illuminano gli occhi -Ho un'idea! Perché non mi dici come diventi tu, quando lo hai? Così sarò preparato!-

No, non ci posso credere. Rido ancora più forte e mi allontano da lui, poggiando la schiena contro il lavandino in marmo bianco.

-Mh, fammi pensare...divento nevrotica e stressata, più del solito e mi viene una fame da lupi, anche se molto spesso rifiuterò il cibo, dicendo di non avere fame per non sembrare un bue in calore- rispondo.

Paulo, intanto, si avvicina sempre di più verso di me. Mi prende in braccio e mi fa sedere sul blocco di marmo accanto al lavabo, gelido al contatto con la mia pelle, per poi posizionarsi in mezzo alle mie gambe.

-Ti dovrò comprare della cioccolata?- posa la sua fronte contro la mia e socchiude gli occhi. Allora io lo imito ma il sorriso non abbandona il mio volto e nemmeno il suo.

-No, preferisco il miele. Semmai dovrai spalmare del miele su delle fette biscottate-
Il numero dieci mi lascia un piccolo bacio sul naso ed io mi spingo in avanti per dargliene uno sulla bocca.

-Sei così diversa da tutte le ragazze che ho avuto in precedenza...- mormora, soffiando contro le mie labbra, cosa che mi provoca mille brividi lungo tutta la spina dorsale.

-Ed è un bene o un male?- dico sussurrando.

-È un bene, scema. Ti amo come non ho mai amato nessun'altra-

Buona sera!🌸
Ero di cattivo umore (tanto per cambiare) quindi ho pensato che almeno Paulo e Noemi si meritassero un po' di tranquillità e di felicità. Sono molto curiosa di sapere cosa ne pensiate di questo capitolo e di come sta procedendo la storia in generale, quindi sarei molto felice di leggere i vostri commenti al riguardo!
In questo capitolo vediamo una Noemi speranzosa in un futuro sereno e un Paulo innamorato più che mai, ma...com'è il detto? "È la calma prima della tempesta" ?
Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti!
Bacioni,
Lavinia.

Hurricane - Paulo Dybala [IN REVISIONE] #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora