Capitolo nove ; non è tutto oro ciò che luccica

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Non credo di aver mai visto lo sguardo di Paulo così vivo, così felice.

I suoi occhi sono lucidi e la sua pelle sembra quasi luccicare a causa del sudore poiché la partita contro l'Atletico è appena finita e lui, anzi, noi abbiamo vinto grazie ad una tripletta di Cristiano Ronaldo.

-Ce l'avete fatta! Ce l'hai fatta!- praticamente grido prima di saltargli di slancio fra le braccia.

-Ce l'abbiamo fatta- mormora pericolosamente vicino al mio volto. La sua voce è intrisa di gioia, di allegria. -Non ti fa schifo se ti abbraccio? Sono tutto sudato-

-Non mi interessa- rispondo e allora lui mi stringe a sé con ancora più forza, alzandomi da terra e facendomi volteggiare in aria.

Non appena la partita è finita sono corsa negli spogliatoi e l'ho fermato giusto in tempo in corridoio, prima che entrasse dentro insieme al resto dei suoi compagni.

-Sono fiera di te- sussurro, cercando di calmare i battiti del mio cuore. Poggio la mia fronte contro la sua ed entrambi chiudiamo gli occhi, beandoci di quel momento magico.

-Non vedo l'ora di andare in Argentina insieme- dice all'improvviso e non so perché, ma quelle parole mi fanno immediatamente sorridere come una bambina.

-Anch'io. Sarà tutto perfetto-

-Sì, sarà così- le labbra di Paulo catturano le mie in un bacio dolce e pieno di passione.

La sua lingua picchietta contro i miei denti e chiede l'accesso alla mia bocca, che immediatamente acconsente la sua entrata, dando via ad una danza lenta e magica.

Per un secondo, i miei occhi si distolgono dal viso di Paulo ed incontrano quelli di Alvaro che sta attraversando il corridoio per dirigersi verso lo spogliatoio degli ospiti.

Ci guarda con occhi malinconici, ma, al contrario delle mie aspettative, sorride e mi fa segno di non interrompere il bacio, sollevando il pollice verso l'alto verso di noi.

Anche se probabilmente Alvaro stesso non se n'è reso conto, lui ha già perdonato Paulo.

E chi lo sa, magari quando se ne accorgerà, loro due torneranno amici come prima.

E saranno di nuovo i famosi Dybata che né i Dybaldo né gli HD potranno mai sostituire.

*

-Non dirmi che hai paura dell'aereo?- mi domanda il numero dieci all'improvviso.

-No, certo che no-  rispondo prontamente.

-E allora perché stai tremando?- chiede, sorridendo sotto i baffi.

-Perché...- faccio una pausa e poi prendo un bel respiro -Perché non ho paura dell'aereo, ma ho paura di un'altra cosa-

-E di che?-

-Della tua famiglia e di quello che potrebbe dire di me- rispondo, praticamente sussurrando.

-Ma se mia madre ti ha già conosciuto a Natale e ti adora!- alza gli occhi al cielo.

-Sì, ma...e se adesso che tu hai lasciato mia sorella per metterti con me, lei avesse cambiato idea?- sbuffo.

-Insomma, grazie al discorso di Manon io sto cercando di accettare il fatto che infondo non è stata colpa mia, se ci siamo innamorati l'uno dell'altra. Ma cosa ne penserà tua madre? E la tua famiglia? Anche loro sanno di Oriana e di tutto quello che è successo grazie ad Internet. Sostanzialmente mi preoccupa come la prenderanno...- mormoro forse per il semplice fatto che ammettere le paure e i timori che mi tormentano da oramai giorni, ad alta voce, mi mette molto in imbarazzo.

-Devi stare tranquilla. Mia madre ti ama e probabilmente aveva già capito come sarebbe andata a finire fra noi due, quindi non ti devi minimamente preoccupare. Per quanto riguarda la mia famiglia, sono sicuro che ti adoreranno- dice.

-Sei la ragazza che hanno sempre sognato che io avessi al mio fianco. Bella ma soprattutto intelligente, indipendente e ambiziosa.- aggiunge -e poi sei mezza norvegese...chi non ama le mezze norvegesi mezze argentine?-

Scoppiamo a ridere insieme ed io poggio la testa sulla sua spalla, accoccolandomi praticamente  su di lui per metà.

Stiamo aspettando seduti sull'aereo da almeno venti minuti che quest'ultimo decolli e in questi mesi ho appreso che una cosa che abbiamo in comune io e Paulo è che siamo entrambi persone poco pazienti.

-Comunque la tua amica Manon mi sta simpatica- se ne esce ad un tratto.

-Beh è normale dato che lo è- rispondo ironica. 

-è solo quell'Emanuele che non mi convince-

-Punto uno, giuro su Dio che è l'ultima volta che ti correggo perché mi sono stancata: si chiama Edoardo. Punto secondo, non è che non ti convince, ti sta proprio sul cazzo-

In tutta risposta, Paulo ghigna per poi ridere sotto i baffi. Allora io mi sbatto una mano contro la fronte mentre il sorriso sulle sue labbra non fa altro che allargarsi a quel mio gesto.

-Manon mi ha detto che nonostante siano praticamente cresciuti insieme, pure a lei Edoardo non ha mai convinto. L'altra volta mi ha rivelato che è un maniaco dell'ordine e che crede che sia uno psicopatico- gli spiego, mentre anche gli angoli della mia bocca si alzano verso l'alto al ricordo della faccia della mia amica francese mentre me lo raccontava.

-Però pure Manon si è comportata in modo bizzarro quel giorno. Quando le ho chiesto se fosse interessata a qualche ragazzo o se le piacesse qualcuno si è rabbuiata e non mi ha risposto...-

-Forse è perché in realtà ha una cotta per me- ci scherza su l'argentino.

-Non ti montare la testa visto che non credo proprio sia così. Non la prendere male ma non credo che, insomma, tu sia...il suo tipo, ecco. E poi ogni volta che abbiamo un "problema di coppia" io vado sempre da lei, la quale ogni volta mi aiuta a tornare fra le tue braccia. Quindi no, sennò non sarebbe la nostra "consulente"-

-Beh, hai ragione- dice -però non ci pensare, okay? Durante questi cinque giorni di vacanza in Argentina non voglio discorsi filosofici o altro. Voglio solo stare con te e con la mia famiglia. Niente brutti pensieri o riflessioni profonde sul perché la tua amica francese non ti voglia rivelare chi le piace, sempre che le piaccia qualcuno. Io, te e nessun'altro.- 

-Ci stai?-

Lo guardo e non posso fare a meno di pensare a quanto sia fortunata ad averlo qui, adesso, con me.

Provo dei sentimenti così forti verso di lui che credo che il mio amore nei suoi confronti mi logorerà il cuore e sarà la causa della mia morte. Ma sono certa che sarà la morte più bella e dolce di tutte.

-Ci sto.- rispondo -Niente brutti pensieri- 

Lui sembra guardarmi per un tempo indefinito -Ti amo così tanto che nemmeno te lo immagini- dice.

-Ed io amo te-


Hurricane - Paulo Dybala [IN REVISIONE] #Wattys2019Where stories live. Discover now