Sto andando dalla ginecologa.
Alla fine non è passata una settimana, ma ben due, in cui il signore oscuro non mi è venuto a far visita, perciò alla fine ho ceduto e ho deciso di prenotare una visita all'ospedale di Torino per farmi vedere da qualcuno.
Ho preferito non dirlo a Paulo per evitare di farlo preoccupare inutilmente e ho chiesto a Manon di accompagnarmi.
Quest'ultima ha accettato immediatamente e perciò adesso ci ritroviamo in sala d'attesa ad aspettare che sia il mio turno.-Noemi Sabatini Sætre, tocca a lei- mi chiama un'infermiera uscendo da una stanza.
Gli ospedali non mi piacciono. Mi dispiace dover rispettare questo cliché ma purtroppo è sempre stato così. Soprattutto questo non mi piace per niente. È tutto così bianco, quasi accecante e così spoglio che mi mette una tristezza indescrivibile.
Mi scambio uno sguardo con Manon al mio fianco e poi insieme entriamo dalla porta da cui era uscita l'infermiera per chiamarmi.
Una dottoressa, che presuppongo essere la ginecologa, è seduta dietro una scrivania e sta scrivendo qualcosa al computer. È platinata, proprio come me, anche se si capisce subito che è tinta. I suoi occhi sono verde smeraldo, eppure mi trasmettono una sensazione di inquietudine anziché di calma.
-Buon pomeriggio- la sua voce è fredda, distaccata.
-Salve- io e la francese rimaniamo ferme, immobili accanto alla porta dalla quale siamo entrate.
-Come mai siete qui?- domanda seccamente.
Dev'avere avuto una giornata di merda, per usare questo tono con delle pazienti.
Cerco comunque di rimanere educata e prendo un bel respiro prima di parlare.-Non mi viene il ciclo-
-Da quanto?- chiede l'infermiera che ci ha chiamato seduta accanto alla dottoressa molto simpatica.
-Da due settimane e qualche giorno- rispondo.-Hai fatto un test di gravidanza?-
Guardo Manon di scatto, allibita.
No, non può essere.-No, non l'ho fatto- sospiro, iniziando a mordermi l'interno guancia per il nervosismo.
-Eh, fallo! Cosa aspetti? La carrozza?- sbuffa la ginecologa -Queste giovani d'oggi!-
-Andate immediatamente alla farmacia qui affianco e compratene uno!- esclama, scazzata -Se il risultato sarà positivo, tornate qui-
A quella risposta così acida, mi volto verso la porta, la apro e faccio segno a Manon di uscire.
-Dottoressa, stia tranquilla che non tornerò mai più da lei. Si inietti una dose di camomilla invece di trattare male le sue pazienti- dico freddamente. Esco per poi sbattermi con tutta la forza che ho in corpo la porta alle spalle.
-Sei stata grande!- ride Manon non appena varchiamo il portone di quel maledetto ospedale. -Ora però devi fare il test-
-Lo so, lo so...- alzo gli occhi al cielo. -Però possiamo comprarlo e farlo a casa mia invece che nel bagno della farmacia? Mi sentirei più a mio agio. Possiamo andare anche da me, se vuoi, tanto Paulo tornerà questa sera verso le nove dagli allenamenti e adesso sono solo le sei-
La francese rotea gli occhi. -Eh, va bene. Accetto-
*
-Ti prego leggilo tu, io non ce la faccio- mormoro porgendo quell'aggeggio infernale (sotto forma di una specie di termometro) a Manon.
Siamo nel bagno enorme della casa di Paulo e la mia amica, all'intero, sembra ancora più piccola viste le dimensioni della stanza.
-Okay, se non ce la fai...- lo prende.
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Hurricane - Paulo Dybala [IN REVISIONE] #Wattys2019
FanfictionNoemi è una ragazza testarda, ambiziosa e determinata che ha sempre saputo ciò che vuole dalla vita ed ha lottato per ottenerlo. Quando riesce a conseguire una borsa di studio nell'università dei suoi sogni, in Italia, decide di trasferirsi senza pe...